Capitolo 38

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20.45 le due squadre si schierano, prima cominciano a cantare l'inno i calciatori spagnoli dato che sono loro gli ospiti, purtroppo in sottofondo vola qualche fischio, cosa che trovo riprovevole.
Non mi piace quando fischiano durante l'inno italiano e mi piace ancora meno quando sono gli italiani a fischiare durante l'inno di un'altra squadra, la trovo una vera e propria mancanza di rispetto.
Adesso tocca a noi.
Matteo ed io siamo vicini vicini sul divano, io ho messo come al solito la mano destra sul cuore e con la mano sinistra stringo quella di Teo.
Inizia l'inno e noi due cantiamo come se fossimo lì in campo con loro.
20.50 fischio di inizio a San Siro.
Dopo circa 20 minuti dall'inizio della partita Torres fa goal nella porta di Gigio che si prende un sacco di fischi ogni volta che tocca il pallone.

"Gigio non c'è con la testa"

"Per forza, continuano a fischiargli dietro"

"Ha firmato con il Paris Sanit-Germain e questo ai tifosi milanisti non piace"

"Forse si sono scordati che prima di essere milanisti sono italiani"

"Già, lo vedono come un tradimento"

"È una scelta, come loro sono liberi di tifare qualsiasi squadra, lui è libero di giocare per qualsiasi squadra e questo non dà loro il diritto di fischiargli dietro. Così lo sconcertano e va a finire che invece di vincere perdiamo"

"Spero proprio di no, mi sentirei in colpa"

"Non ti sei infortunato volontariamente"

"Lo so, ma se non fosse successo magari ora sarei lì a contribuire al bene della squadra"

Ritorniamo a guardare lo schermo della tv e arriva il primo cartellino giallo per Leonardo.

"Leo deve stare buono e protestare un po' di meno"

"Svolge solo il suo compito, il capitano è quello che deve parlare con l'arbitro"

"Lo so, ma se continua così lo manda direttamente in spogliatoio senza pensarci due volte"

Poco dopo le mie parole diventano fatti: Leonardo viene espulso dal campo con un doppio cartellino giallo.
Ha fatto un fallo involontario, la decisione dell'arbitro è stata troppo severa.

"Teo...sono rimasti in 10"

"Lo so"

"E adesso?"

"Adesso dovranno impegnarsi il doppio per evitare di perdere"

"La vedo nera"

"Anche io"

Qualche minuto dopo arriva un cartellino giallo per Azpilicueta e negli ultimi secondi dei minuti di recupero del primo tempo Torres segna il secondo goal.

"Teo, credo che sta volta abbiamo perso"

"Sto pregando che non finisca così, ma sono consapevole del fatto che sta sera sta andando male, molto male"

"Cosa sarà successo?"

"Non ne ho idea"

"È colpa mia"

"Perché dovrebbe esserlo?"

"Magari se evitavamo la discussione di prima sta sera sarebbe andata meglio"

"Intanto gli unici che potrebbero essere un po' nervosi per la discussione sono Nicolò e Federico, ma come hai potuto notare non sono solo loro due ad avere difficoltà in questa partita, ma tutti. Quindi adesso stai tranquilla, non è minimamente colpa tua"

Le parole di Matteo non mi tranquillizzano per niente, ma cerco di restare calma almeno esteriormente.
Prendo in mano il telefono e faccio una cosa che non avrei mai creduto di fare.
Mando un messaggio a Federico.

Chat con Federico:

"Fede, ti prego, torna in te"

"È tutto troppo difficile oggi"

Non credevo mi rispondesse, deve essere veramente disperato per guardare il cellulare durante l'intervallo.

"Fede, credo in te. Tu puoi fare tutto"

"Tu non credi in me"

"Certo che credo in te"

"Se credessi in me ora saresti qui...la mia fidanzata sarebbe qui e non con un altro"

"Fede..."

"?"

"So tutto"

"Tutto cosa?"

"Di Benedetta, ho visto la foto"

"Non è come pensi"

"Non mi devi dare spiegazioni ora. Devi andare in campo a vincere quella partita, fallo per noi..."

"Ma con Matteo?"

"Ti ho mentito, non avrei mai potuto baciarlo, io amo te e solamente te"

"Cercherò di renderti orgogliosa di me"

"Lo so. Ora vai"

Al rientro dall'intervallo Roberto fa uscire Berna per far entrare Giorgio, serve una colonna portante ora che Leo è fuori dai giochi.
La situazione continua a non sbloccarsi da quello 0-2, così il mister fa un doppio cambio: fuori Insigne e dentro Kean, fuori Verratti e dentro Locatelli.
Speriamo che questa tattica funzioni.
Dopo altri cinque minuti fa uscire Jorginho per far entrare Pellegrini, uno dei ragazzi che non conosco.
Dopo altri cinque minuti fa uscire Barella per fare entrare Calabria.
Una telecamera riprende Nicolò sfinito che si getta di peso sulla panchina, penso sia distrutto sia fisicamente che emotivamente.
La partita prosegue finché Federico non prende la palla ed è completamente solo, inizia a correre verso la porta avversaria ad una velocità straordinaria e sono già pronta ad esultare per il suo goal, ma lui aspetta la sovrapposizione di Pellegrini e gli concede il goal accontentandosi di aver fatto l'assist vincente.

"Cosa ha fatto!?"

"Ha fatto ciò che sa fare meglio, lasciarsi tutti indietro. Nessuno può fermare il mio Federico Chiesa"

Teo sorride all'aggettivo possessivo davanti al nome di Federico.
Ogni persona è di se stessa, questo lo so, ma so anche che Federico è mio, che io lo voglia o no è che lui lo voglia o no.

Voglio farti un regalo
Qualcosa di dolce, qualcosa di raro
Non un comune regalo
Di quelli che hai perso o mai aperto
O lasciato in treno o mai accettato
Di quelli che apri e poi piangi
Che sei contenta e non fingi
In questo giorno di metà settembre
Ti dedicherò il regalo mio più grande
Vorrei donare il tuo sorriso alla luna, perché
Di notte chi la guarda possa pensare a te
Per ricordarti che il mio amore è importante
Che non importa ciò che dice la gente, perché
Tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche
Che molto stanco, il tuo sorriso non andava via
Devo partire, però se ho nel cuore la tua presenza
È sempre arrivo e mai partenza
Il regalo mio più grande
Regalo mio più grande, eh eh eh
Vorrei mi facessi un regalo
Un sogno inespresso
Donarmelo adesso
Di quelli che non so aprire di fronte ad altra gente
Perché il regalo più grande
È solo nostro per sempre
Vorrei donare il tuo sorriso alla luna, perché
Di notte chi la guarda possa pensare a te
Per ricordarti che il mio amore è importante
Che non importa ciò che dice la gente, perché
Tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche
Che molto stanco il tuo sorriso non andava via
Devo partire, però se ho nel cuore la tua presenza
È sempre arrivo e mai
E se arrivasse ora la fine, che sia in un burrone
Non per volermi odiare, solo per voler volare
E se ti nega tutto quest'estrema agonia
E se ti nega anche la vita, respira la mia
E stavo attento a non amare prima di incontrarti
E confondevo la mia vita con quella degli altri
Non voglio farmi più del male adesso
Amore, amore
Vorrei donare il tuo sorriso alla luna, perché
Di notte chi la guarda possa pensare a te
Per ricordarti che il mio amore è importante
Che non importa ciò che dice la gente e poi
Amore dato, amore preso, amore mai reso
Amore grande come il tempo che non si è arreso
Amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte
Sei tu, sei tu, sei tu, sei tu
Sei tu, sei tu, sei tu, sei tu
Il regalo mio più grande

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora