Capitolo 5

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Dalle finestre dello spogliatoio entra qualche raggio di luce proveniente dalla Luna, arriva sui nostri corpi e li fa apparire più pallidi di come sarebbero realmente.
Mi sussurra qualcosa all'orecchio, ma non è una parola, è un suono sconnesso, pronunciato con una voce talmente bassa che è quasi impercettibile.
Continuo a spingere le mie unghie nella sua pelle quasi fino a farlo sanguinare, ma non tenta nemmeno di spostarle, penso gli piaccia sentire questo tipo di dolore.
Si vendica mordendomi le labbra fino a farmi male, ma nemmeno io tento di staccarmi da lui.
Stavamo aspettando entrambi da troppo tempo questo momento e sta succedendo tutto un po' troppo in fretta, sembra quasi una scossa elettrica.
Non sto capendo se questo è sesso o amore, ma in questo momento voglio solo vivermi Federico dimenticando tutto ciò che è stato, che è e che sarà.
Mi sbatte contro la parete, percepisco il freddo del cemento lungo tutta la colonna vertebrale e un brivido mi percorre tutto il corpo.
Sembra pazzo di me quasi quanto io sono pazza di lui.
Cominciano a tremarmi del gambe e lo sento sorride mentre mi bacia, gli piace vedermi in questo stato e gli piace ancora di più sapere che é merito suo.
Non so per quanto tempo continuiamo a fare l'amore, perché si, per me questo é amore, ma quando ci stacchiamo mi sento come se mi mancasse un pezzo e quel pezzo é lui.
Comincia a rivestirsi e io lo guardo immobile e in silenzio, avrei un milione di cose da dirgli, ma non trovo la voce per farlo.
Vedere questa scena é una pioggia fredda sulla mia pelle, é come un temporale di emozioni che lascia caos ovunque passi.
Si riveste completamente, prende da terra i miei vestiti e me li porge, io li guardo.

"Sei sempre nei miei ricordi"

Sentendo quelle parole alzo la testa verso di lui.
Fa cadere di nuovo a terra i miei vestiti e porta una mano sulla mia cicatrice e l'altra sul ciondolo della mia collana.

"Queste sono le mie cicatrici"

"Ne hai più di una?"

"Lei hai entrambe in mano"

"Mariasole é la tua cicatrice?"

"Si, ma sai che il sole non rappresenta solo lei"

"Lo so, rappresenta anche me"

"Tu sei la mia cicatrice più grande"

"Sei bellissima con le tue cicatrici"

"Questo cosa significa?"

"É un complimento"

"Non quello, intendo quello che é successo tra noi due cosa significa?"

"Tutto e niente"

Contro tutto, contro tutti
Contro tutto e tutti, ehi
Contro tutto, contro tutti
Contro tutto e tutti
Contro chi ci sputa da uno schermo
Contro le classifiche del giorno
Contro questo maledetto vento che ci spegne, l'ultima in due
Contro chi sa sempre cosa è giusto
Contro quelli che "prima era meglio"
Contro chi ci dice di non bere e non fumare
E poi muore lo stesso
Contro la moda che ci farà sentire deficienti tra vent'anni
Contro quei bastardi e i piani e noi siamo i loro scacchi
Chi ci spoilerava già la fine prima di venire al mondo
Contro tutti e tutto
Contro tutto e tutti
Quanti soldati in fila
Manganelli tra le dita
Sì, però che bella vita
Una suite a Grande Hotel
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Come Marco Lupin, fredde Nureev
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Che stiamo zitti e ci capiamo, bello, nè?
Contro chi parla di se e non parla d'altro
Le canzoni d'estate e pure il caldo
Poi il telegiornale a pranzo
Quella frase ad effetto che viene solo quando è tardi
Se solo ce l'avessi qua davanti
E contro l'ansia, il cane che abbaia
Sabato all'alba, Dio, ma che rabbia
Quello là con la barba che si mette in mezzo
Viene e ci dice: "Calma", ma ci ha guardati in faccia?
Contro la vicina che s'incazza perché urliamo come disperati
Come se non fosse già abbastanza essere innamorati
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Come Marco Lupin, fredde Nureev
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Che stiamo zitti e ci capiamo
Volevo dire che
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Contro tutti e tutti
Contro il tempo e i minuti
Contro i locali chiusi e orari, sì, pure i fusi
Contro quelli che pensano che guardi male
Quando sono solamente imbambolata
No, beh, un po' li stavo guardando male, dai
Contro quelli che sanno già che farei un danno ogni volta che sbaglio
Beh, me lo potevi dire prima
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Come Marco Lupin, fredde Nureev
Io e te, io e te, io e te, io e te, io e te
Che stiamo zitti e ci capiamo, bello, nè?

"Io e te, che stiamo zitti e ci capiamo"

"Cosa?"

"Ahahah niente"

"Credo che dovresti vestirti"

"Lo credo anche io"

Faccio come mi dice, dopo che mi sono sistemata mi apre la porta ed esce senza nemmeno darmi il tempo di chiedergli come ci saremo dovuti comportare adesso.
E io che credevo che le cose si sarebbero sistemate.
Salgo sull'autobus con i ragazzi, non avrei voluto, ma alla fine mi sono fatta coinvolgere, tanto il cambio per un giorno lo avevo con me nello zaino, adesso avrei dovuto avvertire mio fratello.

Chat con Alex:

"Hey, non so quando torno, i ragazzi hanno voluto che andassi in ritiro con loro"

"Ciao, va bene, come stai?"

"Bene"

"Bene perché deve andare bene o bene perché va davvero bene?"

"Non lo so, é successa una cosa che mi ha scombussolata un po' e credevo che le cose si fossero risolte, ma in realtà non sta andando come avevo pensato"

"Cioè?"

"Beh Fede ed io..."

"Ah, ma dove scusa?"

"Nelle docce dello spogliatoio"

"E poi?"

"Poi se ne é andato senza rivolgermi parola in pratica"

"Che stronzo"

"Già, vorrei dire che é stata la scelta sbagliata, ma mi sono sentita così bene, mi sono sentita viva dopo più di tre settimane e tutto questo grazie a lui, é lui che mi fa sentire viva ed é lui che mi ha anche ucciso però"

Un'Azzurra tra gli azzurri 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora