~Capitolo 4~

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Non so non ero convinta, però mi sembrava così tanto il finale perfetto per il mio romanzo preferito: se la strega avesse semplicemente rifiutato l'uomo avvelenandolo lui non si sarebbe vantato di aver fatto innamorare una strega così potente.
Allora feci un sorrisetto anche io ed accettai.

Isabela mi decorò la testa con una corona di fiori, più precisamente di rose.
I:"Stanno a meraviglia con il tuo vestito"
T/n:"Oh beh,ti ringrazio" le sorrisi
D:"Oh- mi chiamano, allora a dopo, ti raccomando T/n" terminò con un occhiolino per poi andarsene

Stavo ancora pensando a Camilo...beh alla fine tutti i bei ragazzi si rivelavano ingannatori ed opportunisti, non che ne avessi esperienza.
Come se mi leggesse nella mente Isabela si unì ai miei pensieri, prendendomi a braccetto e portandomi verso le scale della casa per vedere meglio il nuovo talento.

I:"Non fidarti troppo degli uomini, sembri una ragazza sveglia"
T/n:"Perché dici questo?"
I:"È evidente che tu ci sia rimasta male"
Tentai di negarlo, ma ormai le era chiaro tutto e mi parlava con sicurezza. Sembrava conoscermi da una vita, quando in realtà era solo da un giorno.

I:"Te lo dico per esperienza, non per cattiveria. Aggrapparsi ad un ideale è sbagliato, basta un battito di ciglia per far mutare tutto ciò in cui hai sempre creduto"
Non parlava con altezzosità, non riuscivo a trovare neanche una punta di cattiveria nella sue parole, erano come consigli dati da una sorella maggiore, e li considerai come tali.
Non risposi alle sue parole, ma lei non aspettava una risposta.

Dolores's pov

Tutta la mia famiglia era riunita per tranquillizzare Antonio ed augurargli buona fortuna.
Per farlo sorridere Camilo si trasformò in nostro padre imitando le frasi che diceva.
Li avvisai: Abuela diceva che era arrivato il momento.
Allora tornai nella sala principale accompagnata da Camilo.

D:"Non eri fidanzato?"
C:"Non mi importa di cos'hai sentito"

Volevo rimproverarlo per ciò che voleva fare a T/n...poi mi ricordai del nostro piano.

D:"Ho sentito il tuo cuore battere molto velocemente quando hai incrociato lo sguardo di T/n" fu la prima cosa che mi venne in mente, feci finta di non aver ascoltato la conversazione tra lui ed i suoi amici.

Di colpo lo vidi arrossire:"Intendi quella ragazza dagli occhi da cerbiatta? Non sapevo si chiamasse T/n...bel nome"

Non era decisamente ciò che mi aspettavo dicesse.
Lasciai perdere e mi avviai verso le mie cugine e T/n, mentre aspettavamo il gran momento del mio fratellino.

T/n's pov

Ero impaziente, volevo assistere a quel momento, lo avevo atteso così a lungo e finalmente sembrò arrivare.
Antonio entrò e le mattonelle del pavimento sul quale doveva camminare divennero rosse.
Rimasi stupita.
Il bambino si voltò allungando una mano, mano che fu presa da Mirabel Madrigal, tutti in paese dicevano che era l'unica senza talento, il che mi dispiaceva molto.
I due camminarono nel varco che si era creato tra la gente, salirono le scale ed arrivarono davanti alla porta, la ragazza si scostò.
Vidi la signora Alma che diceva qualcosa al bambino tenendo la famosa candela tra le mani, purtroppo non riuscì a capire cosa avesse detto, ma dopo quelle parole Antonio si avvicinò alla porta e la toccò.
Ci fu un momento di tensione e sentì le mani di Dolores e Isabela stringersi di più alle mie.
La tensione fu spezzata da un tucano che si poggiò al braccio del bimbo.

A:"Ah ah, io ti capisco!"
La porta si era trasformata, mostrava la figura di Antonio circondata da animali, subito girò la maniglia per entrare nella stanza e tutti i presenti lo seguirono.

Entrata anche io mi guardai attorno.
Se prima ero stupita, adesso ero meravigliata!
Il clima in quella stanza era piacevolmente caldo, era pieno di vegetazione e soprattutto animali!
Nella stanza entrò un giaguaro che prese Antonio sul dorso per portarlo in giro nella camera.

Iniziarono i festeggiamenti veri e propri.
La gente ballava, rideva, cantava, caos. Ecco perché odiavo le feste.
Tuttavia quel caos era piacevole e mi divertii anch'io.
Avevo fatto amicizia anche con Mirabel e Luisa, passando dall'avere come amici solo gattini e mia madre all'avere ben quattro amiche vere e proprie, poco più grandi di me, ne ero molto lieta.
La mia felicità fu interrotta da una mano che picchiettava sulla mia spalla.
Mi voltai e fui nuovamente attraversata dalla bellezza di quegli occhi verdi.

C:"Ehm...T/n giusto?"
T/n:"Si.."
C:"Ti va di ballare..? Intendo insieme a me?" disse sorridendo, un sorriso bellissimo, di cui non dovevo fidarmi.
Alla mente mi apparse il piano delle due, accettai sorridendo.

Allora lui mi prese il polso e mi trascinò sulla pista.
Potevo sentire gli sguardi dei suoi amici, e le loro voci che ridacchiavano. Ma vedevo gli sguardi maliziosi di Dolores ed Isabela, non potevo fermarmi.

Partì un lento e Camilo posizionò le sue mani sui miei fianchi, arrossì lievemente, di risposta avvolsi le braccia attorno al suo collo, nessuno osava distogliere lo sguardo dagli occhi dell'altro, ci muovevamo lentamente, seguendo la musica, era triste pensare che fosse solo un teatrino messo in scena per orgoglio.

La musica finì, gli rivolsi un sorriso e tentai di allontanarmi per tornare dalle altre.
Camilo se ne accorse e mi prese per un polso
C:"Ti va di fare una passeggiata? Insomma andare fuori di qui?"

Ero incerta sulla risposta.
Nella camera di Antonio c'erano le mie amiche pronte a salvarmi per ogni errore, ma lì fuori sola con lui come mi sarei comportata?
C:"Non voglio fare niente di male..solo parlare un po', ti va?" mi guardava sorridendo.
Il mio cervello stava urlando di no, evidentemente il mio cuore contrariato rispose di sì.

Mi tirò per il polso fino a fuori dalla Casita, gli invitati erano tutti impegnati a festeggiare, non si sarebbero accorti della nostra assenza.
Soffiava un vento leggero che mi raffreddò all'istante, più fredda ancora era l'atmosfera tra me e Camilo.
Fu proprio lui a rompere il ghiaccio.

C:"Allora...quanti anni hai T/n?"
T/n:"15"
C:"Anche io" mi guardò con sguardo incerto
C:"Sai conosco tutto il villaggio...eppure non ti ho mai vista"
T/n:"Non esco molto...preferisco stare a casa" abbassai leggermente lo sguardo e mi rimisi a giocare con i miei braccialetti
C:"Si me l'hanno detto...preferisci leggere giusto?"
T/n:"È l'unica cosa che le persone dicono sul mio conto, nessuno sa veramente chi sono e non gli importa scoprirlo..." credevo di aver detto troppo, di certo fare la melodrammatica non era necessario.

Mi prese il volto con due dita e lo alzò alla sua altezza, i nostri occhi si intrecciarono di nuovo.
C:"Dillo a me...chi sei?"
T/n:"Non mi sembra il caso di dirlo ad una persona che conosco a malapena"
C:"Va bene, allora conosciamoci. Qual è il tuo colore preferito?"
T/n:"Ehm...il C/p"

Si sedette per terra non spostando gli occhi da me e sorridendo, senza accorgermene anche io mi trovavo a terra guardandolo, non potevo negargli un sorriso, sembrava dolce come un quesillo, e ingenuamente dimenticai la natura delle sue azioni.
Mi faceva domande ed io rispondevo, continuando a mantenere quel contatto visivo, a fine serata mi chiesi se i suoi occhi fossero stregati, o se il suo vero talento fosse quello di ammaliare la gente spingendola nella sua trappola.
Ero una preda facile per Eros, non conoscevo l'amore ne ne ero stata mai catturata.
Evidentemente la sua freccia d'oro mi colpì, quel ragazzo dagli occhi verdi e dai riccioli così belli...improvvisamente desideravo fosse mio.

Angolo me ;)
Eh si vi lascio così.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, credo che questa sera ne uscirà un altro.
Beh non ho più niente da dire quindi ciaooo 🤍✨

𝙸𝚝 𝚠𝚘𝚞𝚕𝚍 𝚋𝚎 𝚊 𝚜𝚑𝚊𝚖𝚎 𝚗𝚘𝚝 𝚝𝚘 {Camiloxreader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora