~Capitolo 16~

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Mi risvegliai in una camera buia, illuminata solo da qualche candela sparsa, non si vedeva molto bene.
La stanza era ricoperta di specchi, sembrava una casa stregata, un brivido mi passò lungo la schiena…Dove diamine mi trovavo?
Tentai di alzarmi per scappare in qualche modo, le mie energie erano deboli e non sufficienti neanche per alzare un braccio nel tentativo di asciugare le lacrime che mi erano comparse sul viso…Ero davvero morta?
Riaffiorarono nella mia mente gli ultimi ricordi che mi restavano, era stata Estela a privarmi di ogni battito? Di ogni respiro? Di mia madre, Isabela, Dolores…? Di Camilo…?

Strinsi forte i pugni, goccioline salate continuavano a scendermi dagli occhi, avevo perso tutto…
Ero così immersa nei miei pensieri che non notai la porta aprirsi, lasciando entrare un piccolo fascio di luce.

?:”T/N! SEI SVEGLIA! GRAZIE A DIO!”
??:”HO AVUTO COSÌ PAURA! PENSAVAMO TUTTI DI PERDERTI!”

Ci misi un po’ a ricollegare le voci alle loro padrone: erano Isabela e Dolores, mi stringevano talmente forte che per poco non soffocai! Stavano entrambe piangendo…

T/n:”Oddio, quindi sono viva! Che bello” sorrisi dolcemente alle due mentre le stringevo a mia volta, ero così felice!

D:”Dobbiamo dirlo a tua madre e a tìa Julietta! Sono molto preoccupate!”
I:”Credo che dovremmo dirlo prima a Camilo! È stato lui a salvarti la vita”
D:”Hai ragione…Andiamo ad avvisarli!”

Uscirono dalla camera saltellando, io alzai la testa per rilassarmi, notando un altro specchio enorme posizionato proprio sopra il letto, il proprietario di quella stanza era un pazzo!
Osservai il mio riflesso: la mia pelle era pallida e macchiata di sangue, i miei occhi sembravano stanchi e Rossi, portavo delle bende, evidentemente era per fermare qualche emorragia, Julietta non poteva curarmi subito se non riuscivo a mangiare.

Sentì la porta aprirsi nuovamente e chiudersi subito dopo, qualcuno l’aveva chiusa a chiave e mi girai per controllare chi fosse.
Vidi una sagoma alta dai capelli ricci, portava un vassoio con se.

T/n:”Mi hanno detto che mi hai salvata un’altra volta Camilo”
C:”È per colpa mia che ti hanno fatto questo, come ti senti?”
T/n:”Credo che tu possa dedurlo da solo” ridacchiai leggermente, il suo sguardo era serio e mi si sedette affianco non distogliendo mai lo sguardo da me.

T/n:”Hey! Non essere dispiaciuto! La colpa non è tua” gli porsi un sorriso dolce mentre gli accarezzavo la mano, lui rimase impassibile.

Decisi di cambiare discorso:”Di chi è questa stanza?”
C:”È la mia”
No che non me lo aspettavo, era tetra, la luce era fioca, tutti quegli specchi erano inquietanti e..e non rispecchiava per niente Camilo!
T/n:”Oh..me l’aspettavo…diversa”
C:”È per questo che non faccio entrare mai nessuno…guarda, negli specchi si riflettono tutte le persone in cui mi sono trasformato” disse mentre indicava gli specchi.
Certo che Camilo era diventato molte persone…non si confondeva? Io mi perderei in tutte quelle forme…

C:”Ti ho portato il tè, tìa Julietta sta preparando da mangiare, non ci metterà molto. Guarirai in un istante” disse per poi passarmi il tè.
T/n:”Ti ringrazio per tutto quello che fai per me Camilo…” dissi a voce quasi bassa alla fine, i nostri volti erano davvero così vicini o era la scarsa illuminazione a farmelo immaginare?
Fatto sta che le luci riflettevano nei suoi occhi verdi, indicandomi la presenza di pagliuzze color miele, ne ero stata incantata nuovamente…dannazione…

C:”T/n…ti ho mai detto quanto mi piacciano i tuoi occhi?”
T/n:”non credo…”
C:”E di quanto adori il tuo profumo?”
T/n:”No” arrossivo ad ogni parola che diceva…non potevo farne a meno…
C:”Di quanto mi piaccia il tuo sorriso?”
T/n:”Non l’hai fatto..”

Si avvicinò ancora di più al mio viso, i nostri nasi si sfioravano, i nostri respiri si incrociavano, era successo altre volte ma questa…mia madre non avrebbe potuto distoglierci da ciò aprendo la porta.

C:”Non posso essermi dimenticato di dirti quanto mi piaccia il tuo viso imbarazzato”
T/n:”Camilo…hai letto il libro che ti ho prestato per caso?” sorrisi lievemente.
C:”Probabilmente…rispondimi. Te ne ho parlato?”
T/n:”Mmh…fallo ancora”

Sorrisi dolcemente, i nostri sguardi erano incatenati, eravamo entrambi rossi in viso, credevo facesse caldo in quella stanza, era il caldo vero?

C:”Su T/n..il tè si raffredderà…” fece per allontanarsi, ma lo fermai stringendogli la mano, non potevo più aspettare.
T/n:”Il tè può aspettare”

T/n:”Camilo…baciarci in questo momento…non sarebbe un peccato…” dissi a bassa voce, quasi per non farmi sentire da lui.
C:”Sarebbe un peccato non farlo…”

Azzerammo finalmente le distanze, le nostre labbra si unirono dolcemente, sapeva di vaniglia, era dolce come un quesillo, sarei rimasta avvolta da quel sapore per tutta la vita.
Lentamente mi accarezzò la testa, avrei voluto avere la forza di cingergli le braccia attorno al collo, purtroppo non la possedevo.

Sentimmo bussare alla porta, ipotizzai si trattasse di Julietta con il cibo per curarmi, ma lasciai perdere, non mi interessava davvero.
Ero persa ormai, e non avevo intenzione di ritrovarmi, il suo sapore, l’atmosfera di quella stanza, perfino il tè tra le mie mani che diventava sempre più freddo, trovavo tutto perfetto.

Avevo sognato questo momento per così tanto tempo, immaginandoci nei personaggi dei miei libri, tutto ciò mi sembrava surreale: avevo dato il mio primo bacio, a Camilo Madrigal!

Dopo un po’ ci staccammo, avevamo perso il fiato, incrociando nuovamente i nostri occhi cominciammo a ridere.

Angolo me ;)
Capitolo mooolto corto ma si, devo studiare.
Spero vi piaccia egualmente, perché mi avete minacciata e me lo sono segnata sappiatelo!
Prima che io parta per il Messico un bacione e byeeee 🤍✨

𝙸𝚝 𝚠𝚘𝚞𝚕𝚍 𝚋𝚎 𝚊 𝚜𝚑𝚊𝚖𝚎 𝚗𝚘𝚝 𝚝𝚘 {Camiloxreader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora