Ammissioni

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Il rumore dei tacchi ,rimbombava nel corridoio, la folta coda bionda,oscillava contemporaneamente alle sue anche ,che si muovevano provocanti  ad ogni passo, comunicando  sicurezza e sfrontatezza...infondo, lei era la figlia del presidente della regione Il-de-France ,e con il suo savoir fair provocante e malizioso, aveva gli occhi di tutti, puntati addosso, ad ogni suo passaggio. Molti dei suoi colleghi, sembravano pendessero dalle sue labbra, nonostante fosse chiaro a tutti ,che dei cittadini parigini non le importasse granché  e che le sue scelte ,fossero mirate a soddisfare maggiormente la sua sete di potere e di denaro.
Aveva ottenuto il posto di consigliere comunale, grazie alle conoscenze del padre, che in precedenza era stato il sindaco di quella città, e lei ,non aveva faticato a farsi voler "bene " dai suoi colleghi . Era stato facile per lei ,capire quanti consensi in più, si potesse ottenere indossando una camicia con un bottone in più sbottonato ,e delle gambe accavallate...
Si era sempre limitata a sguardi languidi e ad ammiccamenti, verso chi la  guardava con sfrontato interesse ,non era mai stato necessario andare oltre... Eppure quell'uomo ,non ci stava ad avere un minuscolo palliativo, desiderava molto di più di quello che lei avrebbe voluto concedergli ...la posta in gioco era troppa ,e le sue promesse erano dovute essere più consistenti ,senza contare il coinvolgimento fisico...
Nonostante avesse pianificato tutto nei minimi dettagli ,in quel momento si ritrovava quasi nel panico...Questo la spiazzava, era un sentimento mai provato per lei, e non avere tutto sotto controllo la stordiva. Quel giorno, come al solito ,indossava la sua sfrontatezza ,assieme ai suoi costosissimi abiti firmati, ma quella sicurezza che solitamente l'accompagnava ,quel giorno la stava abbandonando, lasciando invece posto ad una imminente crisi di nervi.
Era passata una settimana dell'accaduto, eppure non riusciva ancora a spiegarsi come un ingenua ,una sprovveduta ,una perdente come lei ,fosse riuscita a scoprirla.
Quando le porte dell'ascensore si furono chiuse ,guardandosi allo specchio,  quasi non si riconobbe...tutti i sensi sembravano amplificati ,ogni minimo scricchiolio  le metteva ansia e soprattutto, le mani ,non smettevano di tremare.
Raggiunse il suo ufficio in un battibaleno  ,sbattendo la porta dietro di sé, credendosi al sicuro ,in quel mondo che credeva essere suo ,ma invece perse un battito, quando notò una persona ad attenderla...Zoe.
-"Che diavolo ci fai qui ?! Mi hai fatta prendere un colpo..."disse sbuffando ,verso quella sorella ,che reputava solamente una scomodità.
-"Avevo voglia di fare due chiacchiere con te...è così tanto che non ti sfoghi ,che non mi riempi di insulti...sembra che tu abbia trovato un passatempo migliore..."disse con un sorrisetto strafottente Zoe.
-"Guarda ,sono oberata di lavoro ...non ho tempo da perdere inutilmente con  te"
-"Eh dire ,che volevo cominciare ad imitarti...ho notato che il tuo successo con gli uomini è aumentato...qual'e il tuo segreto?!"
Chloe a quelle parole ,si irrigidi'  drizzando la schiena in modo quasi robotico.
-"Lo charme, è una cosa innata ...lo avresti anche tu se fossi una ragazza francese ,una Borgueois..."rispose ,calcando il suono del suo cognome.
Poi riprese -"Voi americani ,non siete altro che dei rozzi e grosseschi ,con il vostro glamour... nulla a che vedere con l'eleganza ,la raffinatezza francese".
"Da quando, si reputa raffinato ,si reputa chic ,vestirsi in modo così scollato ,e con le gambe in bella mostra ,come lo sono le tue ?
Il tuo abbigliamento, è poco consono ,al tuo luogo di lavoro ,al tuo lavoro...questo non è un bordello ,è un ufficio della pubblica amministrazione .."-Ma non terminò la frase ,quando un ceffone raggiunse il suo viso...
Zoe scattò come una molla,ferita da quel gesto:
-"Senti un po ,ma chi ti credi di essere ?!"
-"No ,tu chi tu credi di essere ?! Credi di poter venire nel mio ufficio ,di darmi della sgualdrina ,e di cavartela con niente?"
-"Io so solo ,che stai rovinando la reputazione della nostra famiglia, invece di farti valere per i tuoi principi, ti vendi a destra e a manca ,pur di ottenere i risultati che ti sei prefissata ."
Chloe ,con  viso paonazzo, e gli occhi quasi fuori dalle orbite ,getta per terra la poltrona dietro di lei ,e con un tono minaccioso continua:
-"Io non mi sono venduta ,mai ,e se concedere a questi sfigati , una sbirciatina al mio décolleté, mi permetterà di crescere professionalmente ,continuerò per questa strada. Questo è l'unico modo in cui mi hanno prestato attenzione...sono la più giovane qui  l'ultima arrivata ,l'ultima ruota del carro direi quasi ...ma questo mio modo ,mi ha fatto guadagnare punti...e so che papà sarebbe fiero di me ,per i risultati ottenuti..."
-"Certo ,se ometti il resto..."
-"Comunque  tutta questa faccenda, non credo sia affar tuo ..." disse seccata Chloe ,che sciolse i suoi capelli, per massaggiarsi la nuca dolorante.
-"Allora ,sono affar tuo ,anche queste foto ,che sono state inviate al mio numero giorni fa?"
Chloe afferrò il telefono ,e con la bocca e gli occhi spalancati sfoglio' con attenzione ogni singola foto...Era fotografato anche l'assegno da lei firmato ,a nome del signor Petite.
-"Adesso cosa mi dici ,hai ancora il coraggio di negare l'evidenza...forza! dimmi ancora che non ti vendi a nessuno , che non hai usato il sesso e i soldi ,tanti soldi ,per ottenere quello che volevi!" La obbligò Zoe con tono perentorio.
-"Io ...io ho dovuto...avevo un'alta pretesa ,e alto è stato ,il prezzo da pagare",rispose guardando fuori dalla finestra, non avendo più il coraggio di fissare gli occhi azzurri della sorella, così simili ai suoi.
-"Cosa può portare una donna ricca ,bella a vendere il suo corpo?! Vediamo...forse del risentimento, il desiderio di vendetta ,o semplicemente la gelosia ?! Adrien, era tuo amico Chloe ,e tu lo hai condannato a vivere nella sofferenza..."
-"Esatto, era mio amico, ma io desideravo essere molto di più, io lo amavo ...io lo amo ancora..."disse quasi impercettibilmente.
-" Come può definirsi amore quello che provii?! Come puoi lasciare che la persona che ami soffra in quel modo?"alza il volume Zoe.
-"Ma cosa vuoi saperne tu...Lui mi ha umiliata ,ha distrutto la mia autostima...mi ha ferita, come nessun altro ha mai fatto. Tutto, ogni singola parola ,scivola sulla mia pelle ,ma quello che mi ha detto lui ,è indelebile nel mio cuore ,perché lui ,è l'unica persona di cui io mi sia mai fidata."-circonda il busto con le sue braccia e continua-" gli ho affidato il mio cuore ,ho cercato di rissollevarlo ,quando è venuto a New York, ma lui era cambiato, era così tanto il risentimento che provava ,che nessuno gli si poteva avvicinare ,trattava tutti con disprezzo ,compresa me ,una delle sue migliori amiche di sempre. Una sera però, mi invitò ad andare nella sua camera, e pian piano arrivammo a fare l'amore una ,due ,mille volte . Quella ,credevo fosse la notte in cui il mio sogno più grande ,si fosse finalmente realizzato...stare con lui era quello che sognavo da quando ero poco più di una bambina...le avevo affidato tutta me stessa ,ma invece la mattina seguente, lui non c'era più..."
Con lo sguardo triste Zoe ,le accarezzò una spalla, chiedendole-"Eh ,non hai provato a richiamarlo?"
-"Certo che  l'ho cercato...solo quando fu stufo di me rispose ,e sai cosa mi disse?! Che erano due anni che non scopava ,e che quella notte gli era servita a sfogarsi...in aggiunta, per assestare meglio il colpo,e forse per togliersi di mezzo una come me ,mi disse che non ero neanche lontanamente paragonabile a Marinette, neanche a letto ...perché lei ,e solo lei continuava ,nonostante fossero passati due anni da quando si erano lasciati, ad occupare interamente la sua mente."
Il volto di Chloe ,era ormai intriso di lacrime, e benché si sforzasse, non riuscì a trattenere I singhiozzi, che le scuotevano il corpo.
Zoe era affranta ,dispiaciuta ,per quella sorella, che non aveva mai mostrato il suo lato più debole . Certo, ne era completamente sicura ,che il cuore impenetrabile di quella donna era stato  forgiato da tanto dolore, ma non avrebbe mai creduto, che Adrien fosse il suo punto debole.
A quel punto  Chloe, lasciò sua sorella, in balia dei suoi ripensamenti, e abbandonò il suo ufficio, trovando degli occhi azzurro mare ,che la scrutavano insistentemente, perplessi su cosa fosse più giusto fare..
-"Complimenti, sei riuscita ad avere la mia confessione ,senza che io me ne accorgessi...infondo non sei una perdente come pensavo..."-disse Chloe, asciugando con il dorso della mano ,quegli occhi ormai che sembravano un fiume in piena...
Marinette era dispiaciuta, non era mai bello assistere al dolore di una persona, ma credeva che ,non era paragonabile a tutti i soprusi che Adrien stava vivendo, in quel posto degli orrori, forse propio a causa sua.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora