Incertezze

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Adrien era distrutto, tutti quegli esercizi lo stavano stremando ...in poche settimane, c'erano stati dei netti miglioramenti, e adesso la sua colonna vertebrale, riusciva a tenere il busto eretto...non che stesse bene ,ma quei piccoli passi in avanti  facevano sperare in una vita normale.
Si dedicava anima e corpo,  a tutte quelle attività che pian piano lo stavano portando al traguardo prefissato,all'uscita da quella clinica sulle proprie gambe,anche nei momenti in cui avrebbe voluto riposare ,si imponeva di ripetere quei momenti ancora e ancora ,sperando che un giorno non troppo lontano, i suoi sforzi sarebbero presto stati ripagati...
Il cuore però, non sembrava molto legato alla sua mente..mentre gioiva di quei piccoli e personali successi, il petto sentiva un peso addosso ,qualcosa di così pesante che quasi non gli permetteva di respirare.
Marinette, quella che gli piaceva ancora definire la sua Marinette ,era sempre stata distante ,ma in quel periodo era disattenta ,sempre con gli occhi tristi e spenti . La luce che emanava la sua presenza solitamente, si stava eclissando ,lasciando posto invece allo spettro di quel che era realmente.
Anche in quel momento, aveva preteso di assistere in palestra  ai suoi esercizi, perché voleva  osservare con i suoi occhi i suoi miglioramenti, ma in realtà  , la sua attenzione, era rimasta fissa in un punto, in cui Adrien era andato via da un pezzo ,rimanendo lì sola ,a viaggiare con la sua mente  in chissà quali meandri...
Adrien la svegliò dai suoi pensieri, con una lieve carezza sulla mano ,vederla in quello stato ,gli faceva più male di quegli sforzi fisici che il suo corpo doveva subire  a causa della riabilitazione.
La vide irrigidirsi ancora di più ,ma non le lasciò la mano,cercando di rassicurarla...
Marinette fece ancora per liberarsi dalla presa del biondo ,ma Adrien la trattenne nuovamente ,scrutando i suoi lineamenti, turbati da quel contatto.
-"Mi piacerebbe uscire in giardino, per prendere un pochino d'aria...mi accompagneresti?"-Le chiese indicando con il mento la sedia a rotelle su cui era seduto.
-"Non credi ,che sia troppo fresca l'aria...sta diluviando, e tu ..."
-"Oh andiamo, non crederai che sia diventato di carta pesta...ne ho davvero bisogno ,e non credo che un po di pioggia mi possa fermare...".
Adrien la stava quasi supplicato con gli occhi ,non voleva che se ne andasse ,non così presto...non voleva che gli rivolgesse uno di quei suoi sguardi di sufficienza, che fingendo di sorridergli e di star bene ,lo salutasse freddamente ancora una volta.
Marinette vegliava su di lui ,parlava con i dottori ,concordava con loro di quale fosse la terapia più adatta ai suoi vari problemi...anche se non gli dedicava attenzioni direttamente, lo stava aiutando e la sua sola presenza, alleviava la sua fame,  quella prepotente  sensazione di bisogno di amore che il suo cuore respingeva ogni volta che i suoi occhi si scontravano con la realtà  ,quella in cui Marinette era la solita persona sfuggente,che a malapena lo salutava quando andava via.
Aveva voglia di sentirla vicina ,vicina al suo cuore ...voleva si confidasse con lui ,che ridesse con lui e che si lasciasse sfuggire tutte le parole che non gli aveva mai detto, voleva sentirla ranicchiarsi dentro il suo abbraccio ,e che le sue lacrime scemassero dopo  un suo lunghissimo e interminabile bacio...voleva che lei gli permettesse di amarla....
Non seppe dire da quanto queste stupide romanticherie facessero parte dei suoi pensieri ,ma sembrava che il ragazzo duro ,scontroso avesse lasciato posto ad uno più umano o forse più debole a volte ,o semplicemente entrambe le cose...l'unica cosa che sapeva era che quella personalità più minacciosa non avrebbe tardato ad emergere se ce ne fosse stato bisogno ,soprattutto se ne avesse avuto bisogno lei. Vedeva la sua sofferenza, riflessa nel blu dei suoi occhi ,che ora lo guardavano con scetticismo ,indecisa nel prendere una decisione così semplice...
Capi che non fu facile per lei  accettare quel semplice invito a trascorrere quei pochi minuti in sua compagnia ,ma il giovane non riusciva a spiegarsi propio il perché...il perché lo stesse aiutando a superare quel momento cosi difficile per lui fisicamente, lasciandolo invece distruggersi emotivamente...
Quando Marinette finalmente afferrò le maniglie della sua sedie a rotelle ,Adrien trattenne il respiro ,sperando che con esso trattenesse anche la voglia della giovane di scappare lontano da lui.
La pioggia batteva incessantemente da un giorno intero ,ma qell'aria leggermente fresca ,sembrò liberare il petto di Adrien dal peso dal cui si sentiva schiacciato. Respiri ,respiri lunghi e profondi sembrarono far star meglio il giovane ,che non sopportava più le mura di quella clinica ,il caldo incessante di quel posto lo faceva impazzire, sentendosi legato quasi ,in un posto che gli stava divorando l'anima. Aveva nostalgia di quel posto ,di quel bosco che lo aveva svegliato dal lungo torpore che era stata la sua vita precedente,chiuso in una gabbia dorata  dal quale ogni essere umano ,sarebbe voluto scappare.
Uscito dal carcere tante ,tante volte aveva pensato di tornare alla vita scapestrata del vagabondo di boschi ,ma lei lo aveva tenuto bloccato li  in quel posto a cui benché non sentisse di appartene ,lo attirava a sé come una calamita.
La giovane dietro di lui, ignara dei mille pensieri del biondo,rimase in silenzio ad osservare le goccie che cadevano dalla tettoia, sotto la quale si erano rifugiati ,ignorando del tutto gli innumerevoli sospiri che uscivano dalle labbra del suo accompagnatore .
-"Sono contento che abbia qualche minuto da dedicarmi ..'disse quasi impercettibilmente Adrien.
-"Giusto pochi attimi ..."rispose lei con lo stesso tono.
Lui si voltò, per poter scrutare meglio il suo viso ,ma riuscendo a percepire che il morale della ragazza ,era davvero sotto le scarpe ,la pregò di seguirlo a quell'unica panchina sotto la tettoia sotto la quale si trovavano.
Lei con lo sguardo basso ,sembrava trovare davvero interessanti le sue scarpe ,mangiandosi quelle unghie ,che dovevano aver sicuramente visto giorni migliori ,evitava di incrociare lo sguardo dell'uomo di fronte a lei .
Adrien mosso da un pizzico di coraggio ,la costrinse a sollevare il volto, con due dita sotto il mento ,e quando finalmente riuscì a scrutare attentamente i suoi occhi, percepi'il malessere della donna ,farsi strada dentro di lui.
-"Marinette, io so che non dovrei dirtelo ,ma...io percepisco  il dolore del tuo cuore ...tutto di te me ne parla ,il tuo sguardo ,le tue labbra sempre inespressive e perfino i tuoi atteggiamenti...parlamene ,fa che io sia la tua valvola di sfogo ,fa che io sia colui che ti aiuti...propio come tu stai facendo con me..."
-"Io in realtà, non sto facendo poi molto sai ,in realtà I tuoi miglioramenti li  devi solo alla tua forza di volontà..."
-"Allora permetti a me ,di aiutare te ,di esserti da sostegno, di aiutarti a trovare un morivo per tornare ad avere occhi lucenti e sorrisi splendenti..."-le disse prendendole il viso tra le mani.
Marinette sorprendentemente non si ritrasse da quel tocco delicato, anzi vi si appoggio ',lasciando sfuggire qualche lacrima .
-"Che diritto ho io ,di far pesare  i miei problemi su di te ,tu che stai passando delle pene peggio delle mie ,per colpa mia per giunta..."
Adrien scuotendo la testa ,le asciugò una lacrima solitaria dicendole :
-" Io voglio esserci per te ,solo per te..." avvicinando la sua fronte a quella di lei. Non gli sembrava vero ,che si fosse lasciata avvicinare in quel modo ,e stava morendo dalla voglia di unire le labbra alle sue ,ma non voleva farla scappare ,voleva farla sentire soprattutto al sicuro con lui ,sapeva che sarebbe stato meglio aspettare, ma come sempre il cuore ebbe meglio sulla ragione ... Avvicinò quasi impercettibilmente le labbra alle sue ,le accarezzò dolcemente, come non avrebbe creduto mai di saper fare, e quando notò che smisero di tremare ,le premette con più forza ,avvicinando il viso di lei al suo,incastrando le dita tra i capelli di seta di lei.
Marinette, aprofondi' il bacio ,facendo intendere al giovane, che lo desiderava almeno quanto lui ,e incrociando le dita dietro il suo busto ,si lasciò andare ad una danza di morsi e baci ,che sembrarono ripagarla delle sofferenze e delle lunghe attese.
Adrien la tirò a sé, facendola salire sulle sue gambe, accarezzando la sua schiena in un disperato tentativo di conforto.
Il cuore del giovane ormai, galoppava a più non posso e le sue labbra erano talmente gonfie da fargli male ,ma non le avrebbe allontanate per niente al mondo...quello era in assoluto il momento più bello ,da quanto avesse memoria.
Quell'esile corpo che le braccia stavano stringendo ,era quello che desiderava più al mondo e quelle labbra rosee che stava quasi divorando, la cosa più dolce che avrebbe mai potuto sognare.
Quando lei dolcemente staccò le labbra dalle sue ,il cuore del giovane cominciò a correre ancora più veloce ...era il suo sguardo che adesso lo intimoriva...pieno di rammarico e afflizione, come se quel ch'era successo ancora una volta ,fosse così sbagliato da non riuscire neanche a guardarlo negli occhi . Quella lacrima all'angolo dell'occhio stava lottando per venir giù, e sebbene il giovane non riuscisse a vedere le sue iridi ,ai suoi occhi non sfuggì, la lotta che stava combattendo il cuore di lei...indecisa se lasciarsi andare ancora o fuggire via.
Le sollevò ancora il capo ,per poterla guardare intensamente, e la osservò con tutto l'amore che ogni sua cellula conteneva,per fare arrivare a lei ,quel sentimento cosi forte , tanto dal farle desistere su ogni suo ripensamento.
Le incornicio' il viso con le mani ,premendo la bocca sul suo naso ,sul suo sopracciglio, ancora all'angolo delle sue labbra ,sussurandole dolcemente di aprirsi ,di lasciare che lui affrontasse i suoi scheletri con lei, di non lasciare ancora che li separassero ...ma lei scosse la testa ,lasciando intendere che non poteva ,ancora una volta ,lasciando che il freddo si impadronisse dei loro corpi.
La corvina si mise in piedi,lasciando andare non una ma decine e decine di quelle lacrime che propio non c'è la facevano a rimane tra le sue ciglia..sussurrando un -"Mi dispiace"- che Adrien fatico'persino a sentire.
Propio nel momento in cui Marinette apri' la porta per andar via ,un fulmine scuarcio'il cielo ,come a voler mostrare il suo disappunto.
Adrien guardo' ancora la giovane donna di cui era innamorato ,e vide qualcosa alle sue spalle ,o meglio qualcuno ,che non lasciò dubbio ai suoi sospetti:c'era lei dietro i dubbi ,le incertezze e ripensamenti di Marinette ,c'era Nathalie dietro a tutto...

Salve miraculer ,volevo ringraziarvi per seguire ancora la mia storia...
Spero stiate seguendo la quinta stagione  ,ed il quadro amoroso invertito...ditemi cosa ne pensate di Marinette, ed il suo amore per Chat Noir e della puntata Marichat andata in onda giovedì.baci

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora