Cuore sanguinante

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Era passato un'anno all'incirca, da quando era scappata dalla clinica in cui era stata rinchiusa ,un anno in cui in tutti i modi ,aveva cercato di lasciarsi il passato alle spalle ,un anno in cui aveva provato a lasciarsi soprattutto lui alle spalle...ed invece era ancora lì, a pensare a lui ,a soffrire per lui...
Le sue mani non riuscivano a star ferme ,tamburellavano sulle sue stesse gambe ,per evitare di far rumore ,per evitare di svegliarlo  dopo una prima seduta di esercizi straziante...
Non le era stato permesso assistere ,ma il fisioterapista che si sarebbe occupato di lui ,le aveva spiegato che non sarebbe stato facile rimetterlo in piedi.
Di per sé  già questa notizia, l'aveva spaventata ,ma la persona incontrata dopo ,non aveva fatto altro che aumentare il suo stato di agitazione.
Quella donna dall'aria glaciale ,non l'aveva solo turbata ,l'aveva decisamente spaventata e soprattutto lei le aveva permesso di farlo mostrandosi la solita ragazzina  ...
Adesso, era divisa a metà, non sapeva se dare retta alla testa ,o seguire il cuore...
Ciò che maggiormente la turbava ,era  che si sarebbe sicuramente pentita di quel che stava per fare ,ma non riusciva a trovare una via d'uscita ,una soluzione migliore di quella che suo malgrado ,stava per prendere...
Lo sapeva anche lei ,lo sentiva nel profondo ,che ne sarebbe uscita con il cuore distrutto, ancora una volta ,ma ormai questa sofferenza che sembrava essere diventata inevitabile nella sua esistenza, aveva messo le radici e nessuno sarebbe riuscito a scacciarla ,nemmeno lui...l'uomo ,il giovane che dinanzi ai suoi occhi ,stava riposando sebbene avesse il viso sofferente.
Marinette, lo guardava come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai visto ,era tentata di accarezzarlo ,ma niente, nessun contatto avrebbe dovuto esserci tra loro ,neanche casuale ...le lacrime minacciavano di rigarle il viso, ma lei le cancello' in fretta ,alzandosi per andare a prendere una boccata d'aria ,che sembrava fosse venuta a mancare nei polmoni...
Quando fece per voltarsi ,una mano calda ,le afferrò il polso inaspettatamente  ,e anche se una scarica elettrica l'avvolse ,si costrinse a scostare il suo braccio da quella stretta così dolce ,fingendo una smorfia infastidita. Adrien, nonostante la sua reazione, le sorrise dolcemente  ,realmente  felice di vederla preoccupata per lui.
-"Sono felice di constatare che tu stia meglio  ,vedrai ti rimetterai presto...adesso ho bisogno di tornare a casa ,sono molto stanca anche io..."disse freddamente, salutando un Adrien ,rimasto di stucco, con un cenno della mano.
Se credeva  che sarebbe stato facile ,si sbagliava ...avere quell'atteggiamento freddo e distaccato ,propio quando  aveva deciso ,che l'unico rimedio alla sua sofferenza continua ,era provare ad averlo intorno ad aiutarlo a starmeglio ,l'avrebbe distrutta nuovamente...
Era stato propio qel suo continuo provare ad averlo lontano che aveva portato Adrien ad essere in quella situazione ,a non essere quasi più in grado di muoversi...e mentre si tormentava mentalmente ,con la mano alle tempie  per il male alla testa che sembrava martellarle il cervello,  senti' due occhi penetrarle sotto la pelle ,gli stessi occhi di ghiaccio  che qualche ora prima l'avevano incastrata ancora una volta, non permettendole di aver cura di quel giovane bisognoso di affetto e di attenzioni ...
Se la lasciò alle spalle ,sorpassandola con una maschera di indifferenza ,che  copriva solamente la rabbia e la tensione racchiusa nei suoi occhi...
Non avrebbe mai pensato che ancora ci sarebbero stati ostacoli ,non ancora...
Aveva pensato mille volte,a quando Adrien le aveva detto che non ci sarebbe stato più nessuno a separarli,ci aveva creduto veramente che non ci sarebbero stati ulteriori complicazioni...e invece ancora una volta ,i suoi timori si erano tramutati in realtà, e quella sensazione di tensione, stava per mandarla sull'orlo di una crisi di nervi.
Con ancora le mani sul volante ,di quell'auto che le era stata prestata da quella ragazza ,che sembrava essere l'unico punto fermo ,di quella nuova vita,con la testa sullo sterzo e gli occhi socchiusi ,ripensava ancora al giovane biondo che avrebbe voluto fuori da quella clinica con tutta se stessa ,non dovendo sopportare così, ancora questo supplizio, quando qualcuno bussò al finestrino dell'auto ,rivelando degli occhi gentili e un sorriso dolce...
-"Mamma "-disse incredula la giovane che scese velocemente, abbracciandola, e riversando sul quel corpo minuto quanto il suo ,tutta la sua disperazione, piangendo ,gridando e infine accasciandosi al suolo ,noncurante dei passanti ,delle male lingue  e dei pregiudizi di nessuno...
La donna l'accolse tra le sue braccia, come il bene più prezioso qual'era  la sua giovane figlia ,e la stinse forte ,per cancellare tutte le incertezze che tormentavano il suo giovane cuore.
Entrarono in casa ,ancora stravolte dall'emozione  ,che il dolce rivedersi aveva portato ad entrambe ,a Sabine però ,non sfuggì il senso di malessere della ragazza che aveva gli occhi lucidi ,già prima di incontrare i suoi . La donna si mosse ,per preparare un the',ma Marinette la bloccò, conosceva cura migliore di quella ,per distendere i nervi ...solo una grossa scorpacciata di gelato al cioccolato bianco  avrebbe potuto distrarla dalle sue preoccupazioni.
Nonostante il dissenso di Sabine, Marinette fece come la testa le diceva, arrivando ad ingurgitare una quantità di gelato spropositata ,ma che fece comparire una leggera espressione di sollievo sul suo viso .
La donna ripuli' tutto , sperando che la figlia si aprisse con lei ,vedendola leggermente più tranquilla:
-"Allora, vuoi raccontare alla tua mamma ,cos'è che ti disturba così tanto?"
Marinette, sorpresa dalla domanda della donna di fronte a lei ,non sapeva cosa fare ,avrebbe voluto confidarsi ,ma che rapporti avevano avuto da quando lei era scappata dalla clinica maledetta ?!,era la prima volta che si rivedevano dalla loro riappacificazione, e non sapeva se fidarsi...Tutto d'un tratto parlò, aggirando i suoi timori...
-"Si tratta di Adrien...lui..."
Ma fu bloccata ,dalla mano di Sabine, che si schianto' con forza sulla superficie del tavolo ,cominciando uno sproloquio spropositato:
-" Ancora -disse quasi urlando -"Ancora con questa fissazione per Adrien...Marinette, non sei più una ragazzina...non riesci a capire che stargli intorno ,è come una maledizione...Quel giovane porta solo dolore per sé, e per chi  lo ama "-disse tutto d'un fiato...
Marinette, sbalordita da quel commento così frettoloso, si era lasciata  cadere sulla poltrona alle sue spalle ,assimilando quelle parole  ,come una pugnalata al cuore... Rimase immobile per alcuni istanti ,tanto che la donna ,le si avvicinò piano abbassandosi sulle ginocchia ,per scrutare i suoi occhi...e poi riprese:
-"Bambina mia ,credevo lo avessi capito...ero sollevata quando ,con il passare del tempo ho notato che è passato già un anno da quando fortunatamente sei tornata da noi e..."
ma la giovane la bloccò:
-'Non dire un'altra parola ...che stupida che sono stata...credere che mi avresti appoggiata ,consigliata ,dimenticando che tu, mia madre ,sei la stessa donna ,che ha lasciato sola sua figlia ,che ha creduto nella sua follia  , dopo tanto tempo che ero stata sequestrata ,non hai avuto una parola di conforto per me! Mi hai lasciata sola ,quando io non ricordavo nulla del mondo ,quando non sapevo neanche come si facesse a camminare quasi ,ero accusata di pazzia ,sola ,per strada..."
-"Tesoro ,non capisci che sarebbe meglio ,che ti lasciassi tutto alle spalle.!..perché non passi un pochino di tempo lontano da qui -le disse con tono più dolce-potresti andare dalla zia a Londra ..."-disse quasi in un soffio..."
Ma la giovane inbufalita,  continuava a camminare imperterrita  per quella piccola stanza , ancora incredula della piega che aveva preso quella ,che doveva essere una chiacchierata pacifica.
"Ma non capisci ,che  nella mia mente ,è stato dipinto tutto di bianco ,nemmeno un minuscolo puntino nero mi riporta alla mia vita precedente ...vorrei imparare a conoscerti mamma , vorrei capire qual'era il rapporto che ci legava..."
-"Quale momento migliore di questo...sarebbe l'ideale per lasciarti alle spalle  quel giovane che si porta dietro solo guai..." insistette Sabine ,aumentando ancora la collera della giovane.
--"Ho fatto una promessa, e non ho intenzione  di venir meno...Adrien ha bisogno del mio aiuto, e anche se per tanto tempo,avevo creduto fosse un bene essergli lontano...adesso sono sicura ,che il nostro riavvicinamento  farà bene anche a me".
-"Quindi intenti ignorare ,gli avvertimenti  e le minacce di Nathalie .. ."-disse la donna ,pentendosene all'istante.
Fu allora che Marinette capi',e con gli occhi che parevano infuocati ,camminò fino alla mamma che retrocesse fino alla parete retrostante...
-"Non dirmi che hai parlato con lei ,non dirmi che sei daccordo con lei ..."
L'aria già tesa  diventò infuocata ,e Marinette non credeva neanche lei a quel che stava per fare...afferrò il braccio della donna con forza, e la condusse vicino alla porta...
-"Fuori da casa mia ,via dalla mia vista...per sempre..."-affermò in tono perentorio, così tanto che Sabine non provo' a replicare, sparendo dietro quella porta ,che non l'avrebbe più vista tornare.
Il cuore sanguinava ,le mani tremavano, e mentre cercava di darsi un contegno da sola ,dopo le urla lanciate per la disperazione che sentiva nel petto, raggiunse quel piccolo terrazzo, e senza dare importanza a quello che stava per fare ,sollevò una gamba scavalcando la balaustra, e pian piano sollevò anche l'altra ,restando sul cornicione con gli occhi chiusi e le braccia che sembrava fossero in procinto di farla volare...
Il vento della sera le smuoveva i capelli,le accarezzava la pelle ,ma quella sensazione non  sarebbe stata ingrato di farle cambiare idea ,neanche il cuore che sembrava volesse uscire dal petto ,l'avrebbe svegliata dalla tormenta che la mente ,il volto e il cuore trasudavano in quegli istanti di pura  tensione.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora