"Aiutatemi"

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I capelli erano zuppi , gli abiti fradici , ma a quel ragazzo dal cuore in tormento , non sembrava importare niente. .. neanche il rumore dei lampi che riecheggiavano nel cielo , sembravano scalfire. ..la mente era persa in qualcosa, che non sapeva spiegare ...odio , o solo delusione?in realtà non riusciva a vedere più niente che avesse del buono per lui , in quella vita che ormai ,sembrava averlo abbandonato. ..sembrava che quella pioggia battente, avesse il potere di sciogliere tutte quelle brutte sensazioni, che gli attanagliavano il cuore. Adrien , era ormai un paio d'ore che se ne stava su di  un albero, a guardare il buio di quella sera oscura, con la luna coperta da quei grossi nuvoloni , che non lasciavano spazio ,alla luce della luna , proprio come la sua mente , che ormai era coperta dal buio che offuscava , la luce che avrebbe voluto ritrovare ...anche se inconsciamente.   
Era diventato un ladro, derubava chiunque aveva la sfortuna di capitargli a tiro...in qualche modo doveva pure continuare a vivere ...tutto era diventato dovuto, e tutti gli dovevano qualcosa. ..Terrorizzava gli abitanti dei piccoli borghi vicini , depredava i mercati per poter avere almeno un pasto al giorno, e poter assicurare a quella giovane fanciulla l'indispensabile per vivere. ..era l'unica che meritava il buono che si era nascosto nel suo cuore. In realtà era stanco , molto stanco...che vita sarebbe stata la sua ,nascosto in quella capanna , inseguito da tanta gente dei dintorni, che ormai lo odiava. ..voleva andar via , cercare di cancellare il rancore che gli attanagliava la mente...essere migliore. ..Infondo , cosa gli aveva portato quella crudeltà? Forse, un "infelicità ancora più profonda...
La giovane dai capelli rossi, era ancora lì , ad offrirgli il suo aiuto...mai le avrebbe confessato, che le sue parole, stavano cominciando ad avere effetto sul suo animo, che la sua voglia d'amore, stava pian piano mettendo in ombra, il suo lato oscuro. ...
Immerso nei suoi pensieri, riuscì però, a sentire dei passi che volevano essere felpati, ma che di silenzioso avevano ben poco. Scorse ,una chioma bizzarra, un viso che lo lasciò senza fiato..sembrava che l'aria non volesse più entrare nei polmoni. .ma perché il viso di quel ragazzo, gli stava facendo quell' effetto? Perché la paura , si stava facendo largo dentro di lui e lo stava pietrificando?
Gli sembrava di essere un bambino, che quasi se la faceva addosso...mai nessuno gli aveva fatto  quell"effetto...non ricordava di averlo mai visto prima ,ma allora cosa gli stava succedendo? E chi era quel giovane , che adesso si aggirava con una torcia , in quel territorio, che lui aveva rinomato come il suo ,sotto quell'acquazzone?
Cosa stava cercando insistentemente? Si aggirava furtivo , sembrava stesse cercando qualcosa. ..si ma cosa...Si nascose meglio , tra la chioma dell'albero, su cui era ...non voleva essere visto..lo guardò sparire tra la fitta vegetazione, seguendolo con lo sguardo .Quando finalmente scese da quell'albero , tornò in quella capanna , le due giovani, storsero il naso, vedendo le condizioni in cui era...
-"Almeno ti sei lavato un po'" disse Alya ,ma una nuova preoccupazione attanagliava  , la mente del giovane, che non le rispose...
-"Non devi essere così incosciente, sai che non abbiamo medicine...se dovesse saliti un febbrone , non sapremmo come curarti  ".
Quella fu ,una lunga notte, il giovane non riusciva a chiudere occhio ,nonostante cominciasse a sentire freddo, addirittura da battere i denti. ..la sua testa dura non glielo permetteva , ma avrebbe voluto svegliare le ragazze, chiedere loro aiuto , fino a quando degli starnuti , non potettero fare a meno di svegliarle.
Alya , lo guardò con occhi truci , e quando vide il colore del suo volto  , non potette fare a meno di constatare che un febbrone da cavallo, sarebbe stata la punizione alla sua irresponsabilità. Gli bagno' l 'addome , i polsi e la fronte con dell'acqua fredda, ma non bastava...c'era bisogno di medicinali...come avrebbero fatto adesso? L'unica soluzione, era quella di tornare in quella clinica abbandonata, dove Marinette , era tenuta prigioniera...era già stata una bella sfida la prima volta, non farsi scoprire...addome desso il solo pensiero di tornarci , le faceva accapponare la pelle...ma non c'era tempo da perdere , il suo amico stava quasi delirando,e la febbre, non dava segno di indebolimemto .
Ringraziando il cielo , che almeno la pioggia, si fosse pacata , Alya fece un lungo respiro rumoroso , e si avvicinò alla porta che le aveva permesso di entrare la prima  volta ...ma era chiusa..
Indecisa sul da farsi cominciò ad ispezionare l'edificio in lungo e in largo.Comincio 'ad arrampicarsi su dei condotti di aerazione , e quando vide che la finestra a cui portavano , vide che era aperta , tirò un sospiro di sollievo.
Poggio 'i piedi silenziosamente per terra , e con la torcia , si fece strada , in quella grande sala buia...non illuminava poi molto, le pile dovevano essere quasi scariche...Si aggiro' furtiva, per quella sperava fosse la direzione giusta, e finalmente trovò una porta con su scritto "Infermeria "...Nel mobile infondo alla stanza , trovò i medicinali che le servivano , anzi riempì la borsa anche di cose , di garze ,disinfettante , che potrebbero sempre servire...
Ma proprio mentre ,si accingeva ,a chiudere la borsa, Alya , sentì il sangue raggelare , al tocco di qualcosa, che adesso le stava sfiorando il collo...il fiato di qualcuno, che le riscaldava l'orecchio , e una goccia di sudore che scendeva lungo le tempie...
-"Ciao Alya , è un po che non ci si vede. ..sai ,non è carino entrare nella casa di un tuo amico, derubarlo , ed andare via, senza neanche salutare..."
Alya , non aveva ancora avuto il coraggio di voltarsi , quando una mano  premuta sulla bocca ,le inpediva di urlare e chiedere aiuto...
-"Vieni con me adesso, che ci divertiamo un po...alla tua amichetta del cuore , sai non importera' ,non devi preoccuparti ".
Alya veniva trascinata con forza , brutalmente, da un Luka , che ormai aveva perso la ragione...non era mai stata tanto terrorizzata...non aveva mai pianto così tanto ...lei una ragazza così forte, coraggiosa , determinata ...si sentiva tremare le gambe , al pensiero  di quel che le stava per succedere...
Cominciò a pregare , sebbene non fosse molto  credente , in un miracolo, nell'arrivo di qualcuno che la salvasse ,o più semplicemente in qualcosa ,che  l"aiutasse , in quella situazione decisamente  drammatica. ..
-"Aiutatemi" ebbe la sola forza di pensare , quando quel mostro che la teneva prigioniera , la spinse sul suo letto , e le si mise a cavalcioni , con un sorriso inquietante , e la lingua che si leccava le labbra.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora