Malessere

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Lo scricchiolio di passi leggeri , era quasi impercettibile, all'udito di un normale essere umano, ma Adrien, aveva sviluppato i suoi sensi,come un felino , dopo tre giorni completamente al buio , aveva aguzzato la vista , per cercare quello che gli serviva ,e aveva sviluppato l'udito, nell'intento di percepire, ogni singolo suono , proveniente dal di fuori della propria camera.Ormai , non riusciva più a dormire, l'appetito mancava ,e lo stomaco , come la sua mente , chiedeva di essere appagato...aveva bisogno di sfogo , di affrontare lui...Il solo pensiero, di condividere il tetto , con quello che purtroppo era suo padre , gli faceva accapponare la pelle, e ormai non c'è la faceva più...Era così agitato , che la sua pelle , non sentiva neanche il freddo , che quell'inverno , ormai alle porte , stava gettando su Parigi.Il giovane , a torso nudo , continuava a percorrere in lungo e in largo , la sua camera , con le mani tra i capelli, ed il cuore in tumulto.Pensava e ripensava;non riusciva proprio a capire perché Marinette , giustificasse , il comportamento che suo padre , aveva avuto nei suoi confronti...e non riusciva a comprendere perché, nonostante avesse capito anche lui , che il suo amore ,fosse ricambiato , nonostante i loro baci , il rifiuto che lo attendeva , solo un attimo dopo ,era inesorabile .Stava correndo troppo, o c'era qualcosa sotto? Forse era prematuro pretendere che gli si gettasse tra le braccia, così presto , dopo tanti anni di lontananza...ma loro si amavano,che senso aveva soffrire ancora?Guardava quella scarpa , quella che Marinette, aveva perso durante la festa di Halloween, come sei  fosse il suo bene più prezioso. ..era l'unica cosa che gli parlasse di lei:suo padre, aveva distrutto tutti i suoi ricordi, credendo che sarebbe bastato, a distruggere anche il suo amore per lei.A quel punto, Adrien , si infilò velocemente una felpa,una passata di mani ai capelli e uscì da quella stanza...la sua reclusione, era finita...doveva affrontarlo , doveva capire...
Quando arrivò vicino alla porta dello studio di suo padre , vide la porta socchiusa, e sentendo delle voci, si avvicinò senza far rumore , ascoltando silenziosamente:
-"Non riesco a credere che lo abbia fatto tornare! Non erano questi i patti!"
-"È tornato senza avere la decenza di avvisarmi...comunque, non è  detto che si interessi nuovamente a lei...l'ho mandato via affinché quella sua ossessione per quella ragazza , scemasse".
-"Sì , ma io vedo dei cambiamenti in lei , un distacco, che mai c'era stato in questi quattro anni , ha sempre lo sguardo perso nel vuoto , spesso i suoi occhi sono lucidi , tristi , come se le mancasse qualcosa ".
-"Basta!Non mi interessano queste sdolcinatezze , io esigo solo che lei continui a non ricordare...anche se qualcosa dovesse tornarle in mente , tu devi sminuirla , non deve darci peso...ci siamo intesi?"
Adrien, sentì il tono di suo padre farsi più austero , come era suo solito , ma non aveva idea di chi fosse il suo interlocutore, non ne riconosceva il suono della voce...
Indietreggiando , urto'una poltrona, provocando rumore...Gabriel uscì a controllare, e anche se non trovò nessuno, decise di concludere lì, quella conversazione.
Quando l'altra persona uscì ,la mascella di Adrien si spalancò, gli occhi si fissarono nel vuoto , e quando si strinsero la mano , in segno di accordo, tutta la casa cominciò a girare ,come  fosse al centro di un vortice. ..Stavano parlando di lei...di Marinette. Ma cosa non avrebbe dovuto ricordare?Cosa stavano tramando questa volta?
No , non l'avrebbe lasciata  sola , non un'altra volta.La prima ,aveva creduto alla promessa fatta dal padre, aveva creduto che se lui fosse andato via , l'avrebbe lasciata vivere in pace...ma come aveva fatto a fidarsi di lui?Aveva messo il suo bene dinanzi al suo e questo non gli aveva fatto comprendere che era solo un trucco per separarli
Non appena il padre, scomparve dietro la porta del suo studio , Adrien indossò un giubbotto pesante , le sue solite scarpe , ed uscì, in cerca di aria fresca e di qualcosa che facesse calmare  quel  senso di oppressione , che sentiva nel petto...perché proprio a lui...perché non poteva innamorarsi di chi voleva...perché  non poteva state con lei...l'unica padrona del suo cuore..Marinette .
Mentre con la testa china , quasi correva , per le vie di Parigi, si rese conto dopo poco , di essere arrivato propio davanti la casa della ragazza. ..come voleva vederla , riabbracciarla e baciarla di nuovo, e tutte le volte che voleva, senza timore di essere interrotti da...
Ma i suoi pensieri, furono interrotti da un auto, che si fermò propio dietro di lui , dalla quale uscì un omone grande e grosso , che riconobbe come il padre di Marinette , e dalla ragazza stessa , che uscì dall'auto del padre, che quasi non si reggeva sulle gambe ,mentre con le mani , si manteneva , il ventre , e la testa.
-Mari , che cos'hai? Che ti è successo? "Chiese seriamente preoccupato
-"È solo un po'...."ma la voce della ragazza , fu interrotta da quella del padre...
-"Tu ?cosa ci fai qui?Tornatene a New York  , o in qualunque posto tu sia stato fino adesso. ..è solo colpa tua ,quello che le sta succedendo. ..lasciala in pace , non farti più vedere nelle sue vicinanze. ..o ti disintegro! ",disse Tom tutto d'un fiato, lasciando Adrien con gli occhi lucidi  , la testa abbassata e le braccia strinte al petto.
Possibile , che nessuno capisse ,che anche lui era stato male  per la loro separazione forzata, che lo aveva fatto solo perché suo padre aveva scoperto della fuga che avevano programmato ,in seguito  alla scoperta della gravidanza della sua amata. Era stato tradito dall'unica persona che era a conoscenza del loro piano ,da quello che credeva fosse un quasi fratello. ..Felix.Se non fosse stato per lui adesso loro sarebbero insieme , con il loro piccolo...Ed invece no , suo cugino , aveva spifferato tutto ,suo padre li aveva trovati mentre fuggivano per arrivare alla stazione ed andare a Londra , e aveva minacciato di fare del male alla persona più importante della sua vita...non ci aveva pensato su due volte , non voleva che "fagiolino," il piccolo che portava in grembo Marinette, subisse conseguenze disastrose.
Dopo una tristezza iniziale , la rabbia avvolse la mente del giovane...doveva parlare con Marinette, dirle tutto quello sentito a casa sua, che doveva essere attenta a quella persona di cui tanto si fidava , ma che invece stava solamente tramando alle sue spalle.
-"Pronto Alya ? Devi darmi il numero di  Marinette! Ti prego, l'ho vista tornare a casa, che non stava bene. ..devo sapere come sta ,ti prego! !!!!"
-"Adrien, forse dovresti lasciarti Marinette alle spalle , non credi? Ormai ,lei ha voltato pagina ,e dovresti farlo anche tu" ,disse l'amica , solo perché Marinette, continuava a negare i suoi sentimenti, per il biondo.
-"Alya , ti assicuro, che anche lei è innamorata di me...però non abbiamo ancora avuto modo di chiarirci , c'è sempre qualcuno che ci interrompe. "
-"Forse è il destino che ti dice, che non andrà come dici tu...".
-"Perché anche tu sei contro di me?Non siamo forse amici? Tu mi conosci , e sai che non le farei mai del male!"
-"Senti Adrien, torna casa adesso, credo che se e quando Marinette, riterrà opportuno, che tu abbia il suo numero, sarà propio lei a dartelo. ..dalle un po di tempo ...non ha ancora assimilato bene , la notizia del tuo ritorno ,il suo cuore è in contrasto  con la sua mente ...Per giunta, mi dici che non sta bene, non credi che sarebbe meglio se riposasse serenamente? So che non lo capisci , ma lo sto facendo  per il bene di entrambi.La fretta , è quello di cui adesso, ha meno bisogno  ..Ti voglio bene, nonostante ,tu sia stato ,la causa dell'inferno che ha passato  ,la mia migliore amica. ..ciao!"
Ma Adrien,  non aveva alcuna intenzione di tornare a casa , doveva vedere Marinette, a qualunque costo ,e forse un modo in mente gli era venuto.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora