Gelo

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Erano ore ormai, che lo stomaco si stava facendo sentire ,era come se avesse deciso di torturarlo...i crampi erano sempre più insistenti ,e la forte fame ,gli stava quasi per fargli salire un conato di vomito...
Erano quasi due giorni che ,non metteva niente sotto i denti,e in più, sembrava che l'inverno ,stesse dando l'ultimo colpo di coda,costringendo tutti a rintanarsi in posti accoglienti e riscaldati.
Adrien, che un posto caldo e confortevole, non lo aveva ,con un giubbotto regalatogli da un uomo ,che lo stava gettando via, aveva stretto amicizia con un ragazzo della sua stessa età circa ,con il nome di Marc ,con il quale ,aveva preso a proteggersi dal freddo ,all'interno della stazione Gare du Nord ,lungo uno dei numerosi sottopassi ,raggomitolato in una coperta di fortuna ,trovata chissà dove.
Del ragazzo superbo e strafottente, cosa ne era stato ?! Di quel giovane, quello che nessuno riusciva a calpestare ,non sembrava esserne rimasta traccia...
Oltre che la fame ,era qualcos'altro che lo stava indebolendo ...la mancanza di qualcuno ,che lui erroneamente, aveva pensato ,sarebbe stata la sua ancora di salvezza, che lo avrebbe aiutato ad essere felice.
Ancora una volta, stava incassando un duro colpo, l'ennesimo che la vita gli stava infliggendo e anche se, non si era mai lasciato andare ,questa volta non riusciva a pensare a qualcosa che lo facesse continuare ad andare avanti.
Osservava la gente ,che sfrecciava dinanzi a lui ,troppo occupata ad avere fretta ,per accorgersi di uno come lui ,del malessere che lo stava inghiottendo.
Si trascinò all'uscita ,di quella enorme stazione, avendone abbastanza di quell'andi e rivieni, di fiumi di persone, di quel rumore assordante di treni sempre in corsa ,e del chiacchiericcio inesorabile che rimbombava tra le mura di quel posto ,si gettò letteralmente su di una panchina,posta all'esterno ,strafatto dalla sensazione di vuoto nella mente e nel cuore.
La pietra della panchina ,era gelida ,e la neve cominciava a scendere a fiocchi leggeriadri...un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra ,pensando alla gioia che spesso portava alla gente, ma per lui non era affatto così, per lui la neve avrebbe significato solo freddo, tantissimo freddo, da sopportare ancora.
Era incredibile come la caduta della neve pian piano stese ovattato tutti i rumori, diventati molesti per lui...,ormai non desiderava altro che il silenzio, rimanere solo con sé stesso ,per poter rivangare ancora e ancora quei pochi ricordi ,che gli permettevano di rimanere aggrappato a quella vita ,che il destino ormai inesorabilmente, troppe volte ,stava cercando di strappargli.
Disteso ancora su di quella panchina ,ricoperto quasi per intero dalla neve seppur soffice, ma estremamente gelata ,abbandonato al piacevole candore ,si abbandonò al sonno profondo ,che la sua mente acclamava.
Non seppe dire quanto tempo fosse passato, ma d'improvviso un dolore al viso lo colpi' prepotente ,ancora e ancora...sentiva le guance andare a fuoco sotto quelli che sembravano dei sonori ceffoni...eppure ,non riusciva ad aprire gli occhi ,nonostante riuscisse a sentire la sensazione di essere picchiato.
All'ennesimo tentativo ,riuscì a sollevare le palpebre ,constatando con sorpresa, che si trovava in un posto che non conosceva ,circondato da gente che non conosceva ,tutte che stavano cercando di rianimarlo
Non capiva neanche lui cosa fosse successo ,ma constato' con piacere ,che quella gente era felice del suo risveglio ,che lo accolse con un caloroso applauso.
Un ragazzo dai capelli rossicci, gli si avvicinò, poggiando la fronte contro la sua, e dicendogli :
-"Ci hai fatto prendere un bello spavento amico, per fortuna, è tutto apposto...vuoi propio rimanerci secco eh?!"lo rimproverò il giovane, che a lui sembrava non conoscere...che l'avesse chiamato amico ,per gentilezza?! Eppure come faceva a sapere che non era la prima volta ,che rischiava la pelle ,e soprattutto, cos'era successo ,che aveva fatto credere a quel giovane ,che non stesse bene ?
Voltò il capo verso l'esterno ,e vide con sorpresa ,che il cielo si era già oscurato ,capendo così, che il suo sonnellino ristoratore ,fosse durato più del dovuto ,e che il freddo doveva averlo portato quasi in ipertomia. Constato ' guardandosi ancora ,che era sdraiato su di un tavolo ,di quella che sembrava una mensa,coperto da un'infinità di coperte ,che servivano a tenerlo al caldo . Provo' ad alzarsi ,ma quando si sedette ,la testa prese a girare vorticosamente, così decise di tornare a sdraiarsi...vide in lontananza ,il giovane che gli aveva colpito il volto ,mentre rideva spensierato con una giovane moretta ,che rispondeva alle sue battute ,picchiettandolo sul braccio.
Ora che ci faceva caso ,faceva un po fatica a mettere a fuoco ,eppure quella ragazza ,assomigliava tremendamente a lei...no quella era propio lei ,la dolce Marinette, che non si era preoccupata neanche di accertarsi delle sue condizioni di salute. ..com'era possibile, che stesse fliertando con quel tizio dinanzi ai suoi occhi ,infischiandosene non solo della sua salute ,ma anche dei suoi sentimenti?
Il rosso, l'avvicino' a sé, con un braccio intorno ai suoi fianchi ,le sussurrò qualcosa all'orecchio ,baciandole il capo... quella fu la goccia che fece traboccare il vaso ,ancora una volta ,con il viso in fiamme per la rabbia ,mise i piedi per terra ,ma quando provo' ad alzarsi sulle sue gambe,le gambe cedettero ,cadendo rovinosamente per terra. Marinette, gli si avvicinò, chiedendogli di prendere un'aspirina, dicendogli che aveva un po di febbre e ,ch'era stato fortunato ad essere stato trovato, prima di morire congelato...Adrien, la fissava negli occhi ,cercava inconsciamente delle risposte, che non sarebbero arrivate da sole, così le chiese :
-"Chi è lui ? E perché ti mette le mani addosso?"
-"Adrien, hai ascoltato una sola parola di quello che ti ho detto?"
-"Potrei farti la stessa domanda...perché non mi rispondi?!"le chiese con un tono un pochettino duro...
-"Perché credo ,che non siano affari tuoi..."
-"È per questo allora ,che non vuoi parlarmi ,non vuoi avere a che fare con me ...non capisci che sto soffrendo, che vederti con un altro mi strazia il cuore?"
-"Sei tu quello che non capisci! Tu per me ,sei solo colui che mi ha salvato dell'incendio, non siamo amici ,non siamo innamorati...forse lo siamo stati ,be ma indovina un po?!io non ricordo assolutamente nulla, e non mi basta il racconto di qualcuno, per farmi tornare a battere il cuore per te...e poi sarebbe meglio se capissi anche tu ,che il mondo ci vuole divisi ,non c'è futuro ,non ci sarà mai un noi...!"-disse tutto d'un fiato .
Ma lui ,ancora sorpreso da quelle parole,le bloccò il polso ,impedendole di andar via...
-"So che ci hanno fatto del male ,che hanno fatto di tutto per separarci ,ma adesso mio padre non c'è più, e anche Chloe ,credo non ci darà più problemi...qual'e il vero motivo per cui non vuoi neanche parlarmi?"
Ma lei ,si scrollo' la sua mano di dosso ,e a testa bassa ,gli disse :
-"Mi dispiace, che tu non abbia un posto dove stare ,con la neve che sta imbiancato la città, non puoi permetterti di dormire ancora all'aperto, potrei non trovarti in tempo la prossima volta..."
-"Ospitami a casa tua allora "disse sollevando più volte le sopracciglia ,ma in cambio ricevette solo un occhiataccia dalla sua interlocutrice ,che in risposta disse :
-"Questo è un rifugio per i senza tetto ,potresti venire qui a cenare e a dormire, così non partirai il gelo di questi giorni "...
-"Verrò solo ,se mi prometti ,che ti rivedrò tutte le sere!"disse con enfasi con la speranza di aver trovato un punto di accordo ,ma lei annui poco convinta e se ne tornò dal ragazzo dalla chioma rossa.
Le sere a seguire ,Adrien passava dinanzi a quel rifugio in cui era stato accolto con entusiasmo, se non fosse per l'unica persona che invece continuava ad evitarlo.
Adrien, tutte le sere coltivava la speranza di trovarla lì, di poter magari cenare con lei ,ma ogni volta invece la
delusione cresceva ,la moretta ,gli aveva riferito il tipo che lui detestava, aveva abbandonato il volontariato ,e che non sarebbe tornata a prestare il suo servizio in quella comunità .
Ancora una volta ,era riuscita a sparire ,a non lasciarsi coinvolgere da quel sentimento che provava anche lei, permettendo alla paura ,di decidere per loro...lasciando così che il gelo ferisse non solo il corpo ,ma anche il cuore di Adrien.

La forza del perdonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora