La luce del sole ,entrava fioca tra le persiane, e gli occhi di Marinette ,ancora troppo assonnati ,faticavano ad aprirsi ,e ad abituarsi al sole. Finalmente, il sole ,splendeva sereno ,nel cielo di Parigi, e benché fosse una bella giornata, Marinette continuava a girarsi e rigirarsi ,chiedendosi cosa le avrebbe portato quella giornata ,quali avvenimenti, avrebbero segnato quella vita ,che sembrava non volesse più sorriderle.
Si alzò di mala voglia ,e si recò, in quel lussuoso bagno ,di quella lussuosa camera ,che ormai occupava da un po di tempo... Era così triste ,dover abitare in una camera d'albergo,priva di calore umano ,di amore ...era bellissima, ma nonostante tutto ,lei si sentiva sola ,senza i suoi ricordi, senza la sua famiglia ...
Si guardò allo specchio ,le occhiaie che ormai caratterizzavano il suo viso ,non scalpivano più, l'opinione che aveva di sé stessa ,e i sensi di colpa ,che tornavano a tormentarla ,non appena la mente viaggiava verso due incantevoli occhi verdi ,non facevano altro che deprimerla di più.
Ormai ,odiava il suo viso ,che in quello specchio ,mostrava tutte le sue fragilità... Quello era ciò che vedevano gli altri ,chi la guardava ,vedeva un'essere fragile ,che faceva pena a sé stessa ,e che non sapeva cosa fare della sua esistenza.
Quel giorno però qualcosa sarebbe cambiato, avrebbe fatto di tutto ,per riprendere le redini in mano, per non lasciare passare un'altra giornata, ancora chiusa nel suo pessimismo .
Quel viso ,non sarebbe stato più simbolo di maledisse, ma sinonimo di determinazione e risolutezza.
In un istante ,un'idea le baleno' in mente, e con una fermezza ,che non ricordava le appartenesse,apri il cassetto, prese delle forbici, e cominciò a tagliare, la prima, poi la seconda, una ciocca dietro l'altra...
Quando ebbe finito, i capelli non nascondevano più le incertezze di una donna fragile ,con l'anima dolente e il vuoto dentro ,ma mostravano il coraggio che si era ripromessa di sfoggiare . Quel taglio di capelli, così corti ,come mai avrebbe creduto di portare ,sarebbero stati ,il suo grido di battaglia....perché se la vita era una lotta, voleva dire ,che l'avrebbe combattuta.
Si preparò frettolosamente, non badando allo stomaco ,che le stava chiedendo cibo senza pietà, ed uscì...
Con il telefono regalatole da Zoe tra le mani ,guardava insistentemente la mappa ,di quella città che si soleva definire magica...Nadine Laurent, sì mostrò essere, la donna misteriosa, ma fantastica allo stesso tempo ,propio come a quella ,che qualcuno definirebbe festa ,le era parso.
Marinette, aveva fatto delle richieste ,e rimase piacevolmente sorpresa, quando la donna, acconsentì ad ognuna di esse....
Avrebbe provato a cercare l'ispirazione perduta ,avrebbe dato una nuova essenza ,un nuovo significato alla sua linea...più energica ,travolgente, per delle donne decise e dinamiche .
Nessuna donna ,doveva farsi più sopraffare ,nessuno doveva più scalfire il propio orgoglio, di essere donna.
Nessun uomo ,avrebbe più preso il sopravvento, su di lei ...mai più. In un certo modo ,non riusciva ad essere più obiettiva, a scindere in due fazioni gli uomini buoni ,da quelli che le avevano fatto del male...erano tanti ,quelli che gliene avevano fatto ,compreso lo stesso Adrien...ma con lui era diverso ,sentiva una fitta al cuore ,ogni volta che pensava all'ingiustizia della sua carcerazione...forse era solo quello, si, doveva essere solo quello ,non avrebbe permesso al suo cuore ,di provare altri sentimenti...solo pena e sensi di colpa ,per reati non commessi...
Infondo ,nessuno meritava di pagare ,per qualcosa ,che non aveva commesso...neanche un uomo.Qusi trotterellando ,Marinette, sali la lunga scalinata, che la condusse ad una mansarda. Quel luogo così semplice ,piccolo ,le sembrava adatto per lei ,per ricominciare, dalla vita che fino a quel momento, le sembrava essersi bloccata ,focalizzata solo esclusivamente sul suo dolore. Non credeva le sarebbe piaciuto così tanto quel posto ,ma l'idea d'indipendenza, la elettrizava ,e soprattutto, avrebbe potuto metterci il suo tocco personale, e renderla più sua.
Madame Laurent, ci aveva visto giusto ,quel posto era speciale...ed il piccolo terrazzo, aveva una vista mozzafiato...quella sera le stelle avevano deciso di brillare per lei, nessuna nuvola ,avrebbe potuto oscurare quel bagliore ,che le stava facendo vibrare l'anima...nessuno avrebbe potuto oscurare la sua luce, che stava tornando a brillare.
Dopo essersi addormenta, su quel letto spoglio, decise ,ch'era arrivato il momento di un po di sano e spensierato shopping...dopotutto aveva scoperto, di avere un conto con un bel gruzzoletto, ed era arrivato il momento di attingervi.Zoe ,era stata felicissima di accompagnarla ,e benché fosse in pensiero per la sua amica ,per un cambiamento così repentino ,era anche felice ,che stesse riscoprendo, la sua innata positività.
La città pian piano ,si stava già riempiendo di addobbi natalizi ,e quell'aria di festa ,non faceva altro che accentuare il buon umore della mora.
Era pomeriggio inoltrato ,quando decisero di fermarsi ,e concedersi una deliziosa cioccolata calda.
Il freddo, era arrivato in modo repentino,e quel freddo pungente ,aveva sorpreso la mora ,che non si era coperta a dovere ,tanto da farle desiderare, qualcosa di caldo.
Ma quando, stava quasi per varcare la soglia della cioccolateria ,qualcuno dal lungo cappotto ,ed il cappello a borsalino ,la urlò così violentemente ,da farla cadere.
L'uomo ,non degno' Marinette, di uno sguardo ,e prosegui' per la sua strada ,intento a sollevarsi il collo del cappotto . Questa volta la giovane ,decise di non rimanere indifferente ,difronte ad un atto di maleducazione ,e lo segui'.
L'uomo ,si aggirava con fare sospetto ,tra le stradine poco affollate, della periferia della città dell'amore ,e la mora ,affiancata da una totalmente contraria Zoe,osservava l'atteggiamento di quell'uomo ,che la convinceva ben poco e che soprattutto aveva un'aria vagamente familiare .
Lo videro attendere per qualche minuto, quando fu raggiunto da una donna, anche lei con un cappello dalla falda larga ,una pelliccia nera ,ed una sigaretta, strinta da delle dita, guandate di nero, con una camminata ancheggiante ,anch'essa troppo familiare... Era strano ,come Marinette, riconoscesse quegli atteggiamenti,come familiari, eppure, non riusciva a collegare loro ,dei volti.
I due ,si guardavano attorno ,con circospezione ,con fare misterioso...quasi a non voler essere riconosciuti ...
Li videro entrare ,in un piccolo hotel ,e con un grosso respiro di sollievo ,l'uomo levò il cappello, appena entrato in ascensore.
Le porte si richiusero ,prima che Marinette potesse mettere a fuoco il volto di quell'uomo. La giovane franco-cinese, non si diede per vinta e con finta innocenza, entrò nell'hotel, approfittando della distrazione del portiere.
Schizzo' velocemente, su per le scale ,ma si bloccò al secondo piano ,quando intravide le persone che stava cercando . La donna ,aveva tolto la pelliccia ,che copriva un abito dal taglio decisamente provocante. Il viso era ancora coperto, per metà dal cappello ,e per metà, dal volto dell'uomo ,che la stava baciando con tanta passione.
Con la sua sbadataggine, Marinette urto' un estintore ,mentre guardava disgustata quella scena ,la sua prontezza di riflessi però, la portò, a nascondersi dietro la tenda della finestra lì accanto...fortunatamente, riuscì a non farsi scoprire,ma rimase a bocca aperta ,quando l'uomo, si girò per verificare ,cosa fosse quel rumore,rivelando finalmente la sua identità. Dopo sopraggiunse ,anche la voce della donna ,che seppur non mostrò il suo volto ,sarebbe stato impossibile non riconoscere, a chi appartenesse...
Le gambe di Marinette cedettero, e solo quando i due ,entrarono nella loro camera ,riuscì finalmente a far chiarezza, su quello che i suoi occhi ,le avevano mostrato. Finalmente, il quadro, cominciava a diventare chiaro.
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La forza del perdono
FanficRiuscirà Adrien,a far capire a Marinette, che quello di cui lei è convinta è solo frutto delle malefatte di qualcuno che stava facendo di tutto, per tenerli separati?