Riconciliazione

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Le dita di una piccola mano ,tamburellavano insistentemente sul piano della scrivania, mentre gli occhi ,non facevano altro che scrutare con insistenza e attenzione, quella stanza, in cui si trovava ora...
Quella ,non era di certo una comune sala ,dove i detenuti, avevano i colloqui con la loro famiglia, quella stanza, aveva qualcosa ,che le diceva ,che il colloquio con il giovane Agreste, sarebbe stato ,non solo spiato ,ma anche registrato e monitorato con attenzione.
Marinette, in realtà, non sapeva cosa aspettarsi da quell' incontro, che tanto aveva atteso...quel giovane dagli occhi verdi ,che l'aveva salvata ,le era sembrato vuoto ,con l'anima inquieta ,e quegli occhi così privi di calore umano ... Lo aveva sentito pronunciare il suo nome ,ma qual'era il sentimento che era uscito dalle sue labbra assieme ad esso ,sorpresa e meraviglia o disprezzo e risentimento?!.
Certo non si aspettava, che il giovane l'accogliesse in modo caloroso ,ma aveva una grande speranza che lui riuscisse ad aprirsi ,e a trovare in lei una persona, di cui fidarsi.
Quando la porta si apri ,il giovane biondo ,e la dolce moretta restarono a fissarsi negli occhi svariati minuti, l'uno ,perché sorpreso che la persona che avesse davanti agli occhi ,fosse propio lei ,l'altra, perché non credeva a com'era cambiato il ragazzo ,sebbene, dal che ricordava ,l'aveva visto una sola volta ,per pochi minuti. Adrien, aveva i capelli rasati ,il labbro spaccato, e diversi lividi sulle braccia. Lo stupore, a quella visione cosi diversa dalle aspettative, portò Marinette, a coprirsi la bocca con la mano, ancora incredula davanti a quella vista.
Adrien ,intreccio le dita delle mani poggiate sulla scrivania, dopo essersi seduto sulla sedia ,di fronte a Marinette.
Lui ,non le staccava gli occhi di dosso, quasi a volerla spogliare di tutte le sue certezze...
Marinette, nonostante, si sentisse a disagio ,decise di cominciare a parlare...non sapeva quanto tempo ,le sarebbe stato concesso...
-"So ,che probabilmente, sono l'ultima persona,che ti aspettavi di vedere ,probabilmente c'è qualcuno di più importante nella tua vita, forse penserai che è per colpa mia se ti ritrovi qui dentro"...
Parlava a raffica ,senza mai fermarsi, come ogni volta che si sentiva nervosa ,e non riusciva a mettere insieme, un discorso di senso compiuto...
"-Probabilmente ti saresti aspettato la tua ragazza ,perché sicuramente hai una ragazza ,che non sono io ,e invece ,sono solo io..."si fermò quando ,vide il giovane sorridere, per quel monologo sconclusionato...
-"Mi fa piacere vederti sorridere, in questo triste frangente, ma come stavo cercando di dirti ,sono qui per aiutarti ,perché io so ,che le cose ,di cui ti sei incolpato ,con la tua confessione ,non sono vere ,e che dietro a tutte quelle brutte cose ,non c'è la tua mano."
-"Una ragazza ?!,certo che non c'è l'ho una ragazza! A cosa mi servirebbe averne una ?! Le donne sono inutili ,propio come te... Che aiuto mai potresti darmi?! Cosa potresti fare ?!Le donne portano solo guai, è per questo, c'he meglio non averci a che fare!"
Meravigliata dalla stupidità di quelle parole, Marinette, l'osservo' attentamente...
" Non puoi parlare sul serio...sai che sono l'unica che può aiutarti ad uscire di qua ,l'unica che può provare la tua estraneità ai fatti successi...e"
-"E come faresti sentiamo?!" ,si alzò alterato ,con gli occhi, che parevano essere infiuocati..."se non ti avessi...."
-"Salvata non saresti qui adesso, " continuò lei-"lo so, è mi dispiace ,ed è proprio per questo ,che ti chiedo di lasciarti aiutare..."
-"Quindi è solo questo il motivo per cui sei qui ,solo per colmare il tuo senso del dovere ,perché ti senti in debito con me, oppure, per il tuo innato senso di giustizia, per il quale nulla può uscire dai tuoi schemi ,dai tuoi parametri..."
Marinette, lo guardò attentamente.. sembrava infastidito,anzi no ,era inferocito...ma cosa lo aveva portato a quel cambio di atteggiamento...il suo essere sbruffone, era mutato ,adesso le pareva furibondo,con le mani sul capo ,e qull'incapicita' a restare fermo.
La ragazza lo raggiunse ,e con fare titubante ,gli prese le mani ,in un vano tentativo di calmarlo:
-"Questo e il mio modo per ringraziarti ,per aver messo la tua vita in pericolo, pur di salvare la mia..."
Sebbene quelle parole ,erano state pronunciate,con un tono dolce e pacato, e davvero sentite nel cuore , in modo da portarlo a calmarsi ,la realtà fu diversa, agirono come un ape su di un toro inferocito.
-"A causa tua ,il vecchio Adrien, quello debole e sentimentalista ,sta tornando a galla ,quello che usava il cuore al posto del cervello ...ma la verità è che solo l'Adrien, quello bastardo riuscirà a sopravvivere in questa situazione...perché non c'è nessuno a cui in porti di me la fuori, non c'è nessuno che mi voglia bene..."
Nonostante fosse senza fiato ,riprese-" La parte oscura di me ,è quella che mi fa sentire meglio, mi fa sentire rispettato...e non ho bisogno di te ,del tuo aiuto ,della tua pietà ...se è  questo il motivo per cui sei qui, sappi che non sono  il ragazzo dolce e indifeso che credi che sia...sono il più bastardo qui dentro, e forse non si sta poi così male ,non ho bisogno dell'aiuto di una pazza ,che forse ha solo bisogno di essere internata e..."
Ma il resto delle parole gli morirono in bocca ,quando una mano ,quella di Marinette, gli colpi' violentemente  il viso ,lasciandogli il segno di cinque dita ,sulla parte colpita.
Adrien rimase abbocca aperta, sorpreso da quel gesto così inaspettato...
-"Non sapevo cosa aspettarmi  da questo incontro ...ma mai, mi sarei aspettata questa tua reazione ,questa ennesima umiloazione...ho fatto di tutto per riuscire a parlarti ,e no ,non volevo alcun ringraziamento, ma non mi aspettavo una tale sfrontatezza e ingratitudine...Giunti a questo punto ,non sei tu a non volere il mio aiuto ,ma sono io a non volerti più aiutare ..."
Fu a quel punto che voltò le spalle al ragazzo ,e aggiunse:
-"Non posso credere di essere stata innamorata di te..."Con la voce  che le moriva in gola ,e l'orgoglio e la forza distrutti ,bussò alla porta per farsi aprire dal poliziotto all'altro lato della porta...
Ma propio quando le gambe della giovane ,stavano cominciando a muoversi ,una mano le bloccò il polso,ma Marinette non voltò il capo neanche di un centimetro ,benché quella mano ,avesse una presa gentile ...Le lacrime che stavano uscendo dai suoi occhi ,non meritavano di essere mostrate ,a colui che ne era l'artefice. Ma quella mano ,tirò ancora il suo polso ,questa volta con più insistenza ,e nonostante si fosse prefissata di non voltarsi ,di non aver niente più a che fare con il ragazzo in questione ,il cuore prevalse ancora sulla ragione  ,e quando gli occhi di entrambi si incontrarono ,entrambi stavano piangendo.
L'odio e il rancore, si mischiarono ad un dolore ,che il cuore non voleva sopportare  ,non poteva ...,e nonostante lui l'avesse offesa,Marinette  non riuscì a farne a meno, fare a meno di correre indietro, verso il giovane che gli aveva chiesto in modo implicito perdono ,e di stringerlo a sé, in un caloroso abbraccio  di riconciliazione...Sapeva che  quella era la sua debolezza ... non riusciva ad odiare nessuno ,perché tutti avevano un lato buono della propria personalità, ma troppo spesso ,il lato oscuro ,sovrastava su di esso ..
Sebbene, lei ,non avesse nessuna memoria di lui ,prima di quell'incontro, sentiva un tale attaccamento nei suoi confronti, che ne era sicura ,l'avrebbe portata ,un un bel po di guai.

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