Capitolo 14

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Serena' s pov

Salgo velocemente le scale fino a raggiungere la mia camera senza che nessuno mi dica niente.
Mi siedo sul letto e guardo fuori dalla finestra dove trovo la visuale di prima: i cinque ragazzi.
Vedo Zayn alzarsi e salutare gli altri freddolosamente, poi inizia a camminare e spero verso casa sua.
Ma che sto dicendo? Non me ne deve fregare nulla di quello che fa lui, se preferisce andare in un pub puó farlo liberatamente e se vuole provarci con ogni singola ragazza, io non posso impedirglielo.
E comunque anch'io sono una delle tante, ma con me, senza che fosse successo nulla, ha chiuso.

Qualcuno bussa alla mia porta e senza pensarci rispondo.
"Si?"
"Sono Anne."
"Vieni entra pure." La invito.
Lei apre e si viene a sedere vicino a me.
"Tutto bene?" Mi domanda preoccupata.
"Si alla grande. La scuola é bellissima, ho già anche iniziato a scegliere delle materie e non vedo l'ora di iniziare!" Spiego tutto d'un fiato con entusiasmo, anche se so esattamente che lei non si riferiva a quello, ma alla situazione di Zayn.
"Sono contenta, vieni giù? La cena é pronta." Annuisco e la seguo.

Mio padre ci sta aspettando a tavola mentre legge il giornale e in sottofondo c'é telegiornale.
"Hey bambina.." Io ricambio il saluto con un cenno.
"E Harry?" Domando involontariamente senza pensarci.
"É uscito con i ragazzi." Risponde Anne.
"Non ti hanno detto nulla?" Domanda papà sorpreso e io scuoto la testa.
"Ma va bene, alla fine ho sedici anni e poi devo farmi anche delle amiche femmine. É giusto ed é meglio cosi." Dico normalmente.
Mio padre tira un sospiro di sollievo per scherzare e io scoppio a ridere.

"Anne complimenti é delizioso questo Fish and Chips." Dico continuando a mangiare.
"Grazie mille tesoro. Ne vuoi ancora?"
"Avessi lo stomaco più grande lo prenderei. Grazie comunque." Lei mi sorride.
La aiuto a sparecchiare il tavolo e a riordinare la cucina.
"Se va bene io andrei di sopra." Dico e loro annuiscono.
"Ah Anne- la chiamo e lei mi guarda- va bene se andiamo domani pomeriggio a fare shopping? Perché al mattino devo uscire con una ragazza che ho conosciuto."
"Certo meglio per me anche" Mi dice sotto lo sguardo incerto di mio padre.
"Ti spiega tutto Anne.." Dico ridendo, mentre corro su per le scale.

Vado in camera e dopo neanche pochi minuti un sonno profondo mi colpisce

Sento le sue mani sui miei fianchi, il respiro sulle mie guance, le sue morbide labbra sulle mie e il suo calore riscaldarmi il mio corpo.

Mi sveglio di scatto trovandomi da sola nel buio della mia camera con ancora i vestiti del giorno precedente.
Il display del mio cellulare segna le 3:40. Prendo un po' d'aria e chiudo un attimo con gli occhi per ripensare a quello stupido, ma magnifico sogno.
Decido di togliere i jeans e la camicetta che sono diventati troppo scomodi e indosso il pigiamo, ma prima di mettermi sotto le coperte sento qualcuno sbattere la porta d'entrata probablmente é Harry.
Lo sento imprecare sottovoce mentre passa davanti alla mia porta per raggiungere la sua.
Vado da lui, ma prima di dire qualcosa sento che é al telefono così mi faccio in disparte.

Niall-si, sono a casa-no, l'ho trovato-é un coglione- é a casa, a meno io l'ho lasciato lì- ci sentiamo, ciao.

Quando si gira e mi vede credo si sia preso uno spavento assurdo.
"Scusami,ti ho visto al telefono e aspettavo che finissi." Dico sussurando.
"Non ti preoccupare. C'é qualcosa che non va?"
"No ti ho sentito arrivare e sembravi arrabbiato, poi ho anche sentito la chiamata." Spiego.
"No nulla, stai tranquilla." Mi dice sorridendo.
"É successo qualcosa?" Domando preoccupata.
"No no, ora vai a dormire. Anch'io sono stanco." Mi dice e mi circonda le sue braccia in un abbraccio.
Mi sussurra una buonanotte e ci chiude in camera.

Appena torno nel letto, il sonno mi cattura di nuovo lasciandomi senza pensieri.

[...]

Sono in quei momenti in cui hai una gamba ancora nel sonno e l'altra invece che ci sta preparando per una nuova giornata.
Finalmente entrambe le mie gambe decidono di lasciare la dormiveglia e iniziare ad aprire le palpebre, nonostante la luce che penetra dalle finestre.

Mi alzo dal letto trascinando il mio corpo stanco in bagno per fare una doccia. Mi insapono bene i capelli e il corpo, dopo aver sciacquato il tutto esco con un asciugamano avvinghiato al corpo.

Prendo un paio di Jeans atrillati neri, una camicia di jeans sopra ad una semplice maglietta, ai piedi delle vans nere e poi raccolgo tutte le mie cose in una borsa non tanto più grande di una pochette con una catenina d'ora che metto sulla spalla.
Mi asciugo i capelli lasciandoli al naturale e applico un po' di trucco sul mio viso.

Scendo al piano di sotto e trovo Anne ai fornelli, mentre mio padre fa colazione.
"Non fai colazione con noi?" Mi domanda osservandomi.
"Esco con una ragazza che ho conosciuto ieri." Spiego.
"Ah va bene allora, mi raccomando torna per pranzo."
"Certo! Ciao papà-gli do un bacio sulla guancia- Ciao Anne!" Mi ricambiano il saluto e io mi chiudo la porta alle spalle.

Mi ricordo abbastanza bene la strada per raggiungere il bar, non é molto difficile e nemmeno molto lunga.
Intravedo l'insegna e subito mi precipito all'interno. C'é qualche persona qua e la che fanno colazione, non ci sono molti giovano come al pomeriggio o alla sera.
Vado dritta verso il bancone alla ricerca di Kristen e la trova alla presa con la macchina del caffé.

Appena mi vede, mi rivolge un sorriso e si affretta a sedersi vicino a me.
"Sono felice che tu sia venuta." Mi dice e io le sorrido.
"Allora cosa ti porto?" Mi chiede.
"Uhm un croissant al cioccolato e un succo d'arancia, grazie." Dico educatamente.
Va dietro al bancone a prepararmi la colazione e intanto che io mi guardo intorno, lei arriva con il vassoio.
Mentre io mangio, lei si beve un caffé.
"Allora che anno devi iniziare?" Mi chiede interrompendo il silenzio creatosi.
"Il terzo e tu? Frequenterai anche la scuola?"
"Si, anch'io il secondo. Sono arrivata a giugno per andare da mia zia, ma mi sono trovata anche un lavoro per pagarmi gli studi."
"Capito, interessante! Allora faremo lo stesso anno." Dico contenta e lei mi sorride.
"E Harry? Fa il quinto anno vero?" Mi chiede, ma posso notare le sue guance colorarsi di rosso all'istante.
"Si esatto." Rispondo facendo finta di niente.
"Comunque credevo fossi più grande." Le dico.
"Anch'io pensavo questo di te, ma quando mi hai detto di essere la sorella di Harry, ho dovuto ricredermi." Mi spiega.
"Ma potrebbe anche essere." Dico vaga e lei mi guarda confusa.
"Io e Harry abbiamo madri diverse." Aggiungo al riguardo.
"Ah ora é più chiaro. Ma vi somigliate abbastanza! Avete gli stessi occhi e gli stessi capelli ricci." Dice meravigliata.
"Diciamo che entrambi abbiamo preso da mio padre." Dico riflettendo.

Alcuni ragazzi si avvicinano al bancone per consumare qualcosa, cosi si alza con un 'scusa' per andare a fare il suo lavoro.

Continuiamo a parlare del più e del meno per conoscerci un po' di più, a intervalli visto che arriva della gente.
Quando noto che il bar si sta iniziando ad affollare decido di andare.

"Ti lascio a lavorare ho visto che sei impegnata. Poi io devo anche andare." Le dico tranquillamente e lei mi sorride dispiaciuta.
"Lo so, mi dispiace. Anzi aspetta!" Mi dice e prende un foglietto su cui scrive qualcosa velocemente per poi porgermelo.
"É il mio numero scrivimi appena puoi." Aggiunge.
"Certo lo faró. Grazie per la colazione!"
"Grazie a te per essere venuta. Ci sentiamo!" Dice mentre qualcuno la chiama e allora esco immergendomi nell'estate di Londra

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Ecco il capitolo 14! I successivi saranno più movimentati :)
Ma mi piacerebbe che voi votaste e commentaste, per avere un motivo in più per scrivere! :)
Alla prossima..
Zuli

Green Eyes || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora