Capitolo 2

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Serena’s povs

Alla clinica ormai mi conoscono, quindi raggiungo subito la stanza di mia madre.

“Ciao mamma.” La saluto per richiamare la sua attenzione.

“Ciao Sere! Tutto bene?” Mi chiede speranzosa

“Dai mamma, basta. Come fa ad andare tutto bene dai?! Ho sedici anni, papà ci ha abbandonato quando avevo sei anni, perché era un alcolizzato, i parenti più che critiche non ci mandavano, ed erano dei falsi del cazzo, sono cresciuta con persone che mi odiava e mi dava solo della merda e ho imparato a starmene zitta per non far preoccupare nessuno, eri l’unica che mi ascoltava, quando potevi, cioè non lavoravi, sei l’unica persona che mi è stata vicina in quest’adolescenza.

In questi mesi ho dovuto lavorare, prendere il tuo posto per andare avanti.

E poi? Devo cambiare vita..a Londra, con papà che non vedo e sento da dieci anni.

Beh non so perché ma sono contenta di cambiare vita, magari trovo qualcuno che mi sopporta e mi vorrà bene..intendo amici ecc, ma se non succede? Non posso sopportare due vite distrutte, minchia! Ma ce la farò, perché sarò diversa, anzi sarò come sono davvero, non la stronza di turno, l’acida che risponde male a tutti, sarò una piena di sogni da realizzare! Sono così solo con chi mi ha dato merda, cioè tutti..a parte te,ecco perché tutti mi conoscono così, perché con loro faccio così.

E..adesso la mia vita si sta rivoltando, ma sento qualcosa..speranza, che a Londra io abbia un futuro migliore.. però ho paura, cazzo. Non  ho nessuno là.. non che qua abbia tanto, ma ho te mamma.. Mi mancherai da morire!” E scoppio a piangere.

Basta tenersi tutto dentro, basta.

Per una volta voglio sfogarmi, anche a costo di far preoccupare qualcuno.

Tanto poi me ne andrò, quel che si è fatto, si è fatto.

Sembro una menefreghista, ma non è così altrimenti non mi sarei tenuta tutto dentro in questi anni mentre tutto andava a farsi fottere.

Mia mamma ha le lacrime agli occhi, è abbastanza sconvolta che io mi sia lasciata andare, ma con lei io sono sempre stata aperta, normale, insomma la vera me quella che gli altri non erano degni di conoscere.

Ci stringiamo in un abbraccio.

“Io..io..piccola, mi dispiace, lo so..ma è  per questo che devi andare, devi provare ad andare, poi se non va ritorni o ci riproverai..ca-capito, amore?” Annuisco con gli occhi lucidi.

“Si, mamma io..si, ci voglio provare, dare anche un’altra possibilità a papà e alla mia vita.

Voglio provare a essere la vera me, per una volta..ma che questa volta duri per sempre, però!”

“Hai ragione..lo devi fare per te stessa, e fallo.. fai qualcosa per te, per una volta!” Mi chiede, quasi supplicando, credo si sia sentita in colpa, ma alla fine non è neanche colpa sua, anzi, lei non è che se la sta passando meglio di me. Ma nonostante questo lei è molto altruista soprattutto nei miei confronti, come me d’altronde, è una cosa reciproca.

“Si, mamma cercherò di farlo, ma promettimi che tu combatterai anche questa volta, ma soprattutto che vincerai.”

“Si tesoro..ce la farò, lo farò per te. Abbiamo una promessa entrambe da mantenere, facciamolo per l’una per l’altra, Va bene?” Mi chiede mia mamma convincente e speranzosa.

“Si, mamma..hai ragione e sono sicura che ce la faremo!” Ero piena di me, una sensazione strana stava prendendo il sopravvento dentro di me?

Felicità? Voglia di vivere? Si, esatto. Volevo fare vedere a tutti chi ero.

“Brava la mia bambina..e si, mi mancherai da morire!” Mi trattenne di nuovo in un abbraccio che sembrava senza fine.

“Ciao mamma.. ci sentiamo allora!" 

“Ovvio tutte le sere eh.” Scoppiammo a ridere.

Ecco il secondo capitolo in cui abbiamo assistito a una conversazione madre-figlia. :)

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Andate a leggere le storie di -SaraWrites-, in particolare Impotence, sono tutte fantastiche, <3 

Ciao, baci xx Zuli12

Green Eyes || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora