Serena’s povs
Suono al campanello e dopo pochi secondi mi viene ad aprire la zia che mi accoglie con un enorme sorriso e io la stringo forte a me, sarà uno degli ultimi abbracci prima della partenze, quindi me li voglio godere, e tatuare sopra di me, perché mi mancheranno molto loro, l’affettuosità sua e dei suoi figli, non che miei cugini e amici. Sono pur sempre stati la mia famiglia, che mi ha sostenuto e accudito nella mia adolescenza, quando mia mamma lavorava e mio padre, boh nessuno sa dove fosse stato mio padre. A loro devo molto, e soprattutto dovrò molto, visto che dopo la mia partenza si prenderanno cura di mia mamma e del nostro appartamento, un giorno spero di ripagargli per tutto quello che hanno fatto per me e per mamma.
Stefi, come sempre, riesce subito a capire il mio sguardo un po’ nostalgico e si acciglia per un attimo per poi accogliermi di nuovo tra le sue braccia, e io mi rifugio sotto le sue ali e vedo arrivare alle sue spalle Gabriele e Luca con un dolce sorriso che mi salutano e mi abbracciano calorosamente. Mi lascio trasportare dalle emozioni, tanto è così voglio e devo essere una volta atterrata a Londra,cioè domani, tanto vale incominciare ad abituarmi, anche se in verità io sono sempre stata così, gli altri mi hanno costretto ad essere stronza, e poi io non bho mai voluto a dimostrare a loro niente, mi hanno solo fatto diventare una ragazza cattiva, mi hanno rovinato e fatto sprecare tutto questo tempo, la mia adolescenza.
Mi fanno accomodare del piccolo salotto all’entrate e mi metto a guardare uno dei miei programmi preferiti, che ero solito guardare con i ragazzi, proprio come stiamo facendo adesso: Cucine da incubo, su Real Time, e questa puntata è sui ristoranti Londinesi. Che coincidenze.
Dopo pochi minuti Zia Stefi ci chiama per dirci che è arrivata con le pizze e lasciamo il salotto per andare nella stanza accanto, la cucina, mangiamo la pizza parlando del più del meno, senza citare nemmeno una volta la mia partenza dell’indomani, è questo che mi piace di loro, mi fanno stare sempre tranquilla, senza farmi pesare i problemi. Per questo ogni volta che non stavo bene moralmente mi rifugiavo nella loro casetta a mangiare e guardare degli stupidi programmi alla televisione e a giocare a giochi in scatola..e sembra strano ma questo risolveva sempre tutto, vedere basta poco per farmi stare bene, ma quel poco non l’ho mai avuto, se non con le mie mani.
Dopo aver finito aiuto la zia a riordinare il tavolo e la cucina, preparando la lavastoviglie, proprio come una figlia, come mi ha sempre definito.
Sono già le 9:30 ed è meglio che comincio ad andare domani ho la sveglia presto, molto presto, mi passano a prendere per le cinque, e si saranno molto puntali, ci potrei giurare, quindi mi devo svegliare minimo alle 4:15, tanto ho tutto pronto, dovrò preparare solo me stessa, più che altro psicologicamente.
“Sah..” Prendo una grossa boccata d’aria. “Sono già 10 e prima che arrivo a casa, si fa un po’ tardi, quindi è meglio che io comincia ad andare, domani la mia sveglia suonerà piuttosto presto, alle 4:15 e mi piacerebbe riuscire a riposarmi almeno per qualche ora.” Gli informo e subito ricambiano con un sorriso. “Bene, allora, beh si hai ragione, dovresti andare..quindi arriviamo ai saluti, i famosi saluti, che sembravano così lontani, invece eccoci qui.” Sembra un po’ triste, non la biasimo e mi fa anche abbastanza piacere. “Perciò niente..figliola cerca di fare buon viaggio e di fare una bella vita a Londra, goditi ogni parte..vivi come non hai mai fatto prima, studia e fai quello che più ti piace fare, per una volta pensa a te stessa, ai tuoi bisogni, ma soprattutto al tuo splendido Fututo che ti aspetta, e metti in atto tutto quello che hai imparato dal passato, vedrai che andrà tutto bene, ce la farai come ci sei sempre riuscita..e facci onore, perché non c’è onore più grande di avere una ragazza forte come te. Dai valore al tuo nome, quindi metti da parte la tristezza e finalmente goditi la tua giovane vita. Ti voglio bene Sere.” Scoppia a piangere e mi abbraccia, così forte che sembriamo una cosa sola, la adoro..è una donna bravissima e speciale, è sempre stata con me e..niente spero sempre il meglio per lei.
Sto piangendo anch’io, sono state delle parole così profonde, mi conosce così tanto, più di me, una donna come lei neanche Londra ce l’ha, io sono fiera di averla.
“Zia..io non so da che parte cominciare, sembra la cosa più banale, ma ti dico Grazie, grazie di essermi stata accanto, quando non c’era nessuno; grazie per avermi crescita al posto di chi avrebbe dovuto; grazie di avermi fatto avere una famiglia, quando io non sapevo neanche cosa fosse la parola famiglia.. è difficile dirvi addio, anche se non sarà sicuramente per sempre, ma sarà strano, mi mancherete, ma voglio essere forte, quindi provare a Londra a essere migliore e a diventare qualcuno e se ci riuscirò sarà anche grazia a voi.” Le lacrime mi scivolano lungo le guance, fino ad arrivare agli angoli della bocca.
Gabriele e Luca mi abbracciano altrettanto forte, fino a sentire il loro profumo su di me e il loro caldo respiro spezzato dai singhiozzi leggeri, mi asciugano le lacrime e Gabiele inizia a parlare. “Sere, sei sempre stata la mia piccola sorellina con la testa dura, ma con le idee giuste, sei sempre stata forte, quindi te lo dico io ce la farai e tutto questo brutto tempo verrà rimpiazzato, potrai provare anche tu il gusto della vittoria e, ne sono sicuro, avrai tante soddisfazioni. Quindi ti auguro un buon viaggio, fatti onore, anche per noi.” Conclude i suoi saluti con un altro abbraccio e lo ringrazio e non riesco più a smettere di piangere, non so se riuscirò a sentire anche Luca, che inizia subito i suoi saluti. “Sei la sorella sempre desiderata, anche della mia età sei stata la mia compagna di viaggio..e sentirò molto la tua mancanza, un vuoto sarà sempre con me e nessuno ti sostituirà, perché nessuno è all’altezza di te, guardati sei.. sei magnifica. Realizzerai i tuoi sogni nei migliori del modo, perché è tutto quello che ti meriti. Questo è solo un ‘ciao’ che vale un po’ di tempo..Ultima cosa salutami Londra, sono fiera di te.” E anche lui mi abbraccia forte forte.
“è magnifico il bene che vi voglio, sarete sempre la mia famiglia preferita questo è poco ma sicuro, farò di tutto per rendere onore a me e a voi. Vi sentirò tutti i giorni e..niente ce la farò questa volta, soprattutto grazie al vostri sostengo.” Mi asciugo velocemente le lacrime, lasciando spazio a un sorriso speranzoso che subito compare sulle facce di tutti.
“Bene..Quindi, come dice Luca, Ciao bimba mia, abbi cura di te.” Mi dice Stefi.
“Lo farò zia e mi raccomando abbiate cura di mia mamma, siete la mia unica possibilità..e.. ragazzi salutatemi il gruppo non ho avuto le palle che sarei partita già domani, non avrei sopportato altre lacrime, quindi abbraciali tutti da parte mia, gli sentirò tutti molto presto.”
“ Lo faremo di sicuro, non preoccuparti Sere.” Mi rassicurano i ragazzi.
Abbraccio tutti ancora una volta..e poi lascio la casa, voltandomi indietro ancora una volta per vedere quella villetta, che è stata la mia seconda casa e quel bellissimo guardino che ha fatto la mia infanzia, un sorriso mi compare spontaneamente sul mio viso, accompagnata da una lacrima nostalgica.
-Hey:) Ecco il quarto capitolo, finalmente! Ci ho messo tutta la mattina per scriverlo, dato che era difficile e profondo.. ma ne vale la pena, poi ve lo devo, visto tutta la mia assenza.. :)
Leggete anche Change My Life, a breve arriveranno altre storie a cui ho dedicato tutto sto tempo:) e poi ne avevi bisogno, altrettanto, per avere ispirazioni per queste due, per farle più complesse e interressanti, spero di esserci riuscita.
Aggiornerò al più presto, lo prometto! Ciao :) <3 -Z
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Green Eyes || Zayn Malik
Fanfiction“Ci provi e fallisci. Ci riprovi e fallisci di nuovo. Ma fallirai veramente quando smetti di provarci,” Cit.