𝑮𝒐𝒅 𝒂𝒏𝒅 𝑫𝒆𝒎𝒐𝒏 ( 𝙷𝚊𝚒𝚣𝚊𝚔𝚒 𝚡 𝙷𝚒𝚛𝚘𝚝𝚘)

Capitolo 20

Allour, inizio col dire che la storia, anche nelle bozze, sta diventando parecchio lunga, quindi evidentemente arrivata a tipo 30 capitoli continuerò su un'altra storia (no no, non la sospendo...)
Ah, e scusate se la settimana scorsa non sono riuscita a pubblicare, ma tra compiti e verifiche non sono riuscita a respirare.
Gomennnn

Sooo.... Cominciamo!!

Hiroto's pov

La tensione si tagliava con le lame dei coltelli da cucina. 

Erano tutti quanti estremamente preoccupati, persino Haizaki era teso. Nessuno dubitava delle capacità di Nishikage come portiere, ovvio, tutti sapevano cosa era capace di fare dopo le sue supertecniche nel FF. ma l'idea che in porta non ci fosse Endou, l'idea che Endou non fosse proprio con noi, era questo che turbava l'intera squadra. 

Tuttavia, c'era ancora una piccola domanda che mi assillava, oltre alle altre mille, oggi. La fascia di capitano. Adesso che non c'era nemmeno Endou, a chi l'avrebbero assegnata??

L partita cominciò apparentemente bene: Asuto avanzava palla la piede e io e il bast****ino lo seguivamo senza troppi problemi, aspettando un suo passaggio verso di noi. Kazemaru se la cavava a coordinare i movimenti della squadra, ma mi sentivo il suo sguardo pesante addosso. 

Asuto passò la palla al demoniaccio, che però se la fece rubare con facilità.... troppa. 

Ed ecco che ricomincio a fare il babysitter....

"Si può sapere cosa combini, buono a nulla?!" il bast***o non rispose, ma non avevamo tempo per litigare. Quando questa ca**o di partita finisce, se non abbiamo vinto ti rispedisco nell'inferno, demone del ca**o...

Intanto gli avversari continuavano a correre, e l'idea mi piaceva sempre meno. nessuno riusciva a contrastarli, Kazemaru è riuscito a tenerli a bada solo per pochi secondi (e qua ho letto una parola che mi sembrava più da Haizaki che da Kazemaru... ma vabbeh-). 

Il solo fatto che si siano portati davanti alla porta mi faceva letteralmente inca***re. Mi bastò vedere un turbinio di luci vicino alla nostra porta per capire che uno dei giocatori avversari stava eseguendo una supertecnica. 

Ma vaffan****o, manco il tempo di respirare e già questi mettono a segno un gol...

Tutta la squadra sembrava in uno stato di confusione più totale: c'è chi si disperava per i mancati aiuti, chi urlava addosso a stupidi idioti (ovvero io, guarda te se devo mettermi a litigare adesso con quel demoniaccio) e chi cercava inutilmente di trovare una strategia per poter resistere. Intanto la controffensiva dell'Uzbekistan continuava senza volersi fermare, rubando palla a tutti noi come se fossimo dei fantocci di pezza che a malapena si reggevano in piedi. Non riuscii nemmeno a raggiungere la metà campo che sentii un urlo che mi gelò il sangue nelle vene. Stoccata in Requiem. Di sicuro era il nome di una supertecnica...

Tsk... maledizione.

Non mi sprecai nemmeno a leggere il punteggio sul tabellone, né a guardare la porta, per capire che avremmo dovuto recuperare non uno, ma ben due goal. 

Il primo tempo si concluse così, e mi scaraventai sulla panchina come un peso morto. Avrei buttato giù tutti i santi, se non fosse che non avevo nemmeno il fiato per poterlo fare. Con il respiro pesante guardavo il campo, oramai vuoto.

Come potevamo pensare di poter recuperare due goal se la squadra non riesce nemmeno a prendere la palla? Hanno abbattuto letteralmente i pilastri su cui ci basavamo sin dall'inizio...

Era odioso dirlo, ma era così. Tutti noi in qualche modo eravamo rassicurati dalla presenza di quei tre. Eravamo più aggressivi in attacco con Gouenji al nostro fianco, anche se con la sua mancanza adesso potevamo giocare io e Haizaki come punte d'attacco. Ragionavamo più lucidamente con Kidou a farci strada,  e inventavamo soluzioni efficaci per poter manovrare a nostro piacimento la situazione in campo. 

E infine, ci sentivamo fo****amente protetti quando vedevamo Endou in porta, con quel sorriso che per poco la mascella non si stacca dal resto del corpo e le sue parole incoraggianti che a momenti mi facevano venire il mal di stomaco.

Poggiai la borraccia per terra e mi alzai in piedi. Se avremmo dovuto recuperare due goal, allora era meglio darsi una ca**o di svegliata. Altrimenti altro che Spagna, Russia, America...

Noi dobbiamo vincere. 

E non è una scelta, non è un opzione. 

E' un obbligo.