Capitolo 23

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Haizaki's pov

Nosaka prese velocemente palla a seguito del lancio di Nishikage. Quei due erano in perfetta sincronia... ma non tutti quanti erano capaci di reggere il loro ritmo. D'altronde, Nosaka era entrato solo all'inizio del secondo tempo, aveva ancora energie da vendere, al contrario di molti che non riuscivano a sostenere il suo passo...

Ehi, sto facendo l'esempio di Golem, mica di me eh-
Figuriamoci se un demone come me non riesce a reggere il ritmo di un sempliciotto come lui... Tsk...

"Si sta mettendo male" Kazemaru corse fino ad arrivare a Nosaka. Dagli sguardi che si scambiano di corsa, hanno in mente qualcosa quei due, ne sono certo. E da come si guardano, non è per nulla qualcosa di buono, sicuro.

"Sembra che finalmente abbiano scoperto le proprie carte"

Li raggiunsi senza fare storie. Anche Nosaka doveva sapere la verità. Tutti qui dovevano sapere che razza di giocatori erano... questi maledetti discepoli.

"è esattamente così... Quelli lì sono tutti coinvolti in un'organizzazione!" Sentii una fitta di dolore pervadere il mio corpo. Trattenni una smorfia, ma continuai a correre. Più il loro gioco si faceva aggressivo, più ognuno dei giocatori della Inazuma Japan subiva malori che rendevano sempre più difficile il loro ritorno in campo.

Avvertii altri passi in sincronia con i nostri, e sentii la sua voce che correva in soccorso della mia teoria, giustamente dimostrata. Una delle poche volte in cui non si prese la briga di pensarci due volte prima di difendermi... che razza di dio.

"E fino ad ora sono sempre stati luridi e piuttosto vivaci" vidi con la cosa dell'occhio il suo ghigno bast***o, e mi sentii il cuore leggermente sollevato. Era capace di correre senza problemi... 
Feci un passo in più di lui, tanto per sottolineare la nostra distanza di sicurezza. Lo annullò con una falcata.

La voce che si unì stavolta fu quella di Fudo, di cui non avrò mai nulla da ridire "Ma la cosa incredibile è che come se non bastasse, né gli spettatori né l'arbitro si accorgono di tutto questo"

Come una schiera di soldati, gli avversari ci venivano incontro, mentre noi continuavamo a parlare e a esporre le nostre idee per informare tutti, anche i nuovi arrivati. Kazemaru riprese parola "Vuoi dire che anche l'arbitro è complice...? Di cosa stiamo parlando!?"

Puntai i miei occhi sul capitano. Quello sguardo mi ricordò l'Imperatore dell'Alta Luna. 

Tutto quello che aveva fatto, tutti i metodi che era capaci di usare per arrivare alla vittoria... tutto nello stesso sguardo di prima.

"Non abbiamo scelta. È il momento del nostro asso nella manica" 

Anche Asuto ci raggiunse, e un'ombra scese sul volto di Kazemaru. La tensione poteva essere presa a pugni come un sacco da boxe.

Asso nella manica...?

Guardammo tutti quanti il turchese, che aveva tenuto d'occhio tutti i giocatori sin dall'inizio del primo tempo. La voce di Nosaka ripeté forte e chiaro il suo nome "Kasemaru-san... a che punto è la cosa che ti avevo chiesto?"

"Ho spiegato a tutti i principi per applicare la nuova tattica" il suo volto continuava a fissare il basso. Kazemaru... quale ca**o di tattica ci hai insegnato-?

"Ti ringrazio di cuore. Mi dispiace di averti chiesto una cosa così strana, kazemaru-senpai"
Il turchese sorrise, e per un secondo tutto sembrò quasi sfumare in una semplice conversazione tra giocatori, come quella di sempre "Va bene così. Anzi, trovo incredibile il solo fatto che ai tuoi occhi sono un senpai" il suo sguardo si rivolse verso di lui "Non c'è bisogno di dirti che ho aspettative alte".

Il volto di Nosaka si scurì di nuovo, e mi ritornò alla mente quella maledetta partita in cui L'Alta Luna e la Stella si scontrarono a viso aperto. Una fitta di dolore mi invase di nuovo, e il vulcano della rabbia emise un mormorio soffocato mentre sentivo le ultime parole del capitano che chiudevano quella conversazione: "ti ringrazio ancora".

"Possiamo cominciare" 

Il mio sguardo seguì a fatica quello di Nosaka. Il mister stava sussurrando qualcosa all'orecchio dell'arbitro. 

"Bene". L'unico sussurro che uscì dalla sua bocca. Quello di Kazemaru, invece, più che un sussurro fu un vero e proprio grido "Ragazzi, mettiamo in partica il nostro allenamento! La nuova tattica... Realizzate il Codice G!"

... il Codice G? Ma che caz-...

"Eh!? Dovremmo mettere in pratica una tattica di cui non abbiamo capito bene la finalità!?" Asuto mi cacciò via le parole di bocca. Hiura rispose al suo contrasto, e quindi anche a quello di molti di noi "Non ci resta che provare, Asuto"

Altre voci sospette cominciarono a far sollevare i propri dubbi "Basterà ciò che abbiamo provati in allenamento..?"

Guardai prima Fudo, poi Hiroto. Il primo sospirò, ma poi urlò con voce forte e decisa "Non abbiamo scelta, non c'è da discutere". Il secondo annuì. Gli occhi brillavano. Ma erano di una luce tenue, che si sarebbe spenta con il minimo soffio.

Sbuffai.

"Siamo pronti? Ognuno di noi provi a creare un vortice di vento!".

Cominciai a girare su me stesso come gli altri. Lingue di vento si formarono attorno a me, e cominciarono a diventare sempre di più... e ad andare sempre più in alto. Un tornado. Continuavo a girare per mantenerlo vivo, ma i miei occhi tutto sommato qualcosa oltre ancora vedevano: una sagoma correva palla al piede al centro di tutti i tornado, poi spiccò un balzo, fino ad arrivare quasi alla punta di ognuno di loro. La fascia di capitano giallo fluo rifletté i colori del sole, e per un secondo socchiusi gli occhi.

Nosaka.

Sentii un sussurro provenire da uno dei tornado poco più lontano da me. Kazemaru.

"È fatta"...

𝑮𝒐𝒅 𝒂𝒏𝒅 𝑫𝒆𝒎𝒐𝒏 ( 𝙷𝚊𝚒𝚣𝚊𝚔𝚒 𝚡 𝙷𝚒𝚛𝚘𝚝𝚘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora