Capitolo 21

131 11 27
                                    

Haizaki's pov

Osservai il campo con aria disgustata. Maledizione... non riusciamo nemmeno a mettere la palla in porta. E poi quegli stro**i non hanno la minima voglia di fermarsi con i goal... Se continuiamo così altro che campioni del mondo...

Come se non bastasse, Goujin voleva anche entrare in campo, Quel montato dalla testa viola... se qualcuno gli tappasse la bocca mi farebbe un vero favore.

"Smettila di frignare, Goujin. Sono sicuro che l'allenatore ha qualcosa in mente" quando queste parole arrivarono al mio orecchio, fui eternamente grato a Fudo per essere sempre spiazzante. Solo che poi udii un'altra voce, di quelle che non sentivo da tempo. Non era la solita voce assillante di Hiroto, né quella frignante di Asuto o Goujin. Non era nemmeno di Fudo, o Kazemaru. 

"Sono d'accordo"

Alzai lo sguardo, trovandomi faccia a faccia con un ex imperatore che a malapena avevo cominciato a tollerare finito il FF. Sorrideva, come ogni volta che se ne esce con la sua solita entrata in scena. 

"La limonata di fuoco del senpai non è proprio necessaria contro queste nullità"

MI alzo in piedi per osservarlo meglio. Nosaka. Ti fai sempre riconoscere, eh?

"Il ragazzo problematico ha fatto ritorno... Allora Nosaka, come va con la tua salute?" 

Mi guarda con un sorriso luminoso, mentre distoglie per un secondo l'attenzione da Nishikage "Vedo che vi ho fatto preoccupare più del dovuto. Sfortunatamente ho avuto un altro controllo prima della partita, ma sì, posso giocare"

Vedo Anna avvicinarsi a me. Sospiro: è dall'inizio del FF che Nosaka e Anna si guardano in quel modo, ma quando gli porge la fascia da capitano lo fissa con quello sguardo incantato, e lui sembra anche essersene accorto. Tsk...proprio non riesco a sopportarlo. Mi viene il mal di stomaco. Chissà perché fa sempre così...

Bah, è strano l'amore...

Quando ci posizioniamo in campo sento il suo sguardo sopra la mia schiena. E' dietro di me, in qualità di centrocampista, accanto a Fudo. Guardo Hiroto alla mia sinistra. Il suo sguardo si perde oltre la linea di centrocampo, i suoi occhi assottigliati fino a due piccole fessure che contemplano avidamente la porta avversaria. 

Aveva fame, quel ca**o di dio... Fame di goal.

Con il fischio d'inizio all'Uzbekistan si presentò un nuovo Giappone. MI bastò sentire il suo "andiamo" per capire esattamente che dovevo fare. In passato mi avrà anche fatto perdere le staffe un centinaio di volte, ma non posso negare che non sia un bravo capitano. 

Per cui, dato che non mi sembrava proprio l'ora di mettermi a discutere, lo seguii senza mezzi termini. Infatti fece avanzare la difesa per proteggere la porta dallo sfondamento di quei bisonti, per poi rubare palla all'avversario lui stesso. 

Non è cambiato di una virgola... è sempre l'imperatore mezzo montato... che però a giocare sa giocare...

Infatti, proprio come sospettavo, andò direttamente incontro al giocatore che teneva la palla.... inutile dire che gliela prese con il minimo sforzo. 

Diede ordine ai centrocampisti di sfondare le difese, così noi attaccanti avremmo potuto tranquillamente arrivare in porta...

è proprio da lui...

"DIRETTIVE DEL SOVRANO!" 

"La sua presenza di registra fa la differenza fino a questo punto..."

Finalmente, dopo minuti che sembravano ore, mi passò la palla. 

Era ora, bast***o.

Presi un respiro profondo. Da ieri eravamo ufficialmente rivali, ma ora eravamo solo compagni. Non compagni di risse o scontri, compagni di squadra. Per cui dovevamo.... collaborare.

Lo vidi correre al mio fianco. Voleva che quella palla bucasse la porta, lo si vedeva da come desiderava ardentemente calciarla.

Come me.

Tsk...

"PINGUINI ANGELICI..."

"...E DEMONIACI"

Non guardai nemmeno la palla che entrava in porta. Sapevo già che un tiro del genere sarebbe entrato. I miei occhi vagarono distrattamente sul campo, mentre tutti sorridevano alla vista del primo goal. Forse stavo sorridendo anche io, forse no. Le mie gambe correvano verso il centro campo, Nosaka alla mia destra e Hiroto alla mia sinistra.

Posai il mio sguardo sul bast***ino con le ali poco distante da me. Sorrideva come un bambino a cui hanno appena regalato un giocattolo.

Il cuore perse un battito.

Non ci pensai più di tanto e ci battemmo il pugno tutti e tre.  Lui mi sorrideva. Io gli sorridevo...

𝑮𝒐𝒅 𝒂𝒏𝒅 𝑫𝒆𝒎𝒐𝒏 ( 𝙷𝚊𝚒𝚣𝚊𝚔𝚒 𝚡 𝙷𝚒𝚛𝚘𝚝𝚘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora