Capitolo 16

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Hiroto's pov

"AVRESTI DOVUTO COLPIRLO SUBITO! CE L'AVEVI DAVANTI, STRON**O!". Ero furioso con quello la. Continuava a starsene sdraiato su quel ca**o di letto senza nemmeno ascoltarmi. Lanciai il borsone sul mio letto, presi qualcosa dall'armadio che non fosse la divisa di calcio e mi fiondai in bagno.

Rimasi tipo un'ora sotto il getto caldo della doccia. In questi giorni si stava riversando sopra la squadra un fiume di novità, e nessuna di queste era piacevole. Mi sedetti sul bordo della doccia e lasciai che l'acqua mi bagnasse i capelli, e solo quando la pelle cominciò a lamentarsi dell'acqua troppo calda mi decisi ad uscire fuori. Oggi il demoniaccio stava peggio di ieri. E dell'altro ieri. E di due giorni fa...

Ha cominciato ad essere chiuso e freddo da quando hanno squalificato Kidou. Sarò serio, mi annoio a vederlo così. Se non attacco briga io quello li non muoveva un muscolo, e ciò mi annoiava profondamente.

Uscii dal bagno caldo e mi ritrovai il demoniaccio davanti. "Spostati". Mi scansò con una mano verso la parete affianco ed entrò, sbattendosi la porta dietro. "Oi oi! Che modi sono questi di trattare un dio?!". Ma non rispondeva. Sentii il getto della doccia riaprirsi di nuovo. Sbuffai sonoramente, e mi buttai sul letto. Presi al volo un asciugamano e me lo passai velocemente sui capelli.

Se qui qualcuno non si decide a dare una svegliata al bast**dino questo suo atteggiamento influirà anche sul suo stile di gioco. Di nuovo...

"MALEDIZIONE!" scagliai a terra l'asciugamano e mi misi le mani tra le ciocche bagnate. Questa storia del traditore nella nazionale portava sempre ad una sola persona. Ichihoshi. E allora perché quelli non lo mandano via? Ma i vostri fot***issimi cervelli vogliono capire che così il Giappone non arriverà mai in cima al mondo, se abbiamo una persona che ci ostacola anche dentro la squadra? Perché? Non è difficile da capire, basta infortunarlo e sarà fuori. E allora perché non ci lasciano fare quello che ca**o ci pare??

Stavo per fiondarmi sulla lampada sul comodino con l'obiettivo di rompere la finestra, ma mi trattenni.

"Penso più che altro che si trovi in una posizione intermedia"

Fudo aveva detto questo, rispetto a Ichihoshi. All'inizio pensavo blaterasse, ma ogni cosa che diceva aveva sempre un senso logico dietro. Sbagliato o giusto che sia. Quindi, quale ca**o di logica aveva trovato dietro quel suo comportamento da perfetto defi****te?

Proprio mentre posavo la lampada sul comodino il demoniaccio uscì fuori. Basta, se adesso ci si metteva anche lui rischiavo di perderci la sanità mentale. Mi alzai e mi avvicinai a lui, senza dire nulla: si era di nuovo buttato sul letto, i capelli bagnati a formare un pozza umida sulla coperta e i vestiti lanciati sulla sedia. Aveva gli occhi chiusi, come un vampiro nella tomba. Ma porca pu***na, mi spiegate perché il lavoro difficile devo sempre farlo io?

"Oi oi... Mi spieghi tu che ca**o di demone sei?" aprì gli occhi e mi guardò con uno sguardo apparentemente glaciale, con la differenza che non mi infondeva nulla. "Cosa scusa?" sembrava perso nel mondo dei sogni. O magari semplicemente smarrito. Sentii all'improvviso una morsa stretta alla pancia quando mi venne in mente lo smarrimento che poteva avere. La stessa sensazione che anni fa mi faceva piangere...

"Hai capito bene, bast***do. Devi dirmi che razza di demone saresti tu" i suoi nervi si rilassarono, i suoi muscoli non erano più tesi, i suoi occhi emanavano solo una lieve punta di curiosità. "Che intendi dire, defic***te?"

Mi sentii già meglio. Almeno non dovevo fargli sputare a forza degli insulti che servirebbero solo a farlo sfogare...

"Un fot***issimo demone che non è capace di prendere in mano la situazione e di dominare sugli altri. Un fo***issimo demone che non è capace di imporre le sue idee e di cambiare totalmente la situazione. Un fo***issimo demone che adesso si mostra fragile, addirittura smarrito? A questo voglio che rispondi" lo vidi alzarsi e sedersi sul letto, dai capelli bagnati cadevano piccole gocce d'acqua, che quando gli solcavano il volto sembravano quasi lacrime.

"Dimmi che demone sei. Non sei il demone del campo di cui parli, quel demone avrebbe pensato ad una soluzione e l'avrebbe imposta agli altri. Non avrebbe cercato un modo per sviare il problema, ma lo avrebbe risolto a mani nude" i miei occhi si ridussero a due piccole fessure, e feci in modo di impiantarli nelle sue iridi color del sangue, per far si che capisse. "Anche a costo di correre fino allo sfinimento. Lui l'avrebbe fatto"...

𝑮𝒐𝒅 𝒂𝒏𝒅 𝑫𝒆𝒎𝒐𝒏 ( 𝙷𝚊𝚒𝚣𝚊𝚔𝚒 𝚡 𝙷𝚒𝚛𝚘𝚝𝚘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora