XIV

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Gianmaria's pov

Roma, la città eterna.

Sono di nuovo qui per gli Home Visit di
X-factor che si terranno precisamente tra tre giorni.

Ho deciso di fermarmi qualche giorno di più così da poter finalmente visitare la città.

Scendo dal treno alla stazione Termini e cerco di superare l'immensa folla di persone senza perdere nessun bagaglio. Trovo un angolo un po' in disparte vicino ad un treno in partenza e approfitto di quel momento per chiamare mia mamma e avvisarla del mio arrivo.

<<Ehi mamma>> la saluto quando risponde al telefono

<<tesoro, sei arrivato?>>

<<si, sono appena sceso dal treno>> appoggio il telefono tra la spalla e l'orecchio e afferro dalla tasca dei pantaloni una mascherina nuova e la metto al posto di quella che sto indossando.

Odio le misure anti-Covid e odio tutta questa situazione, ma non ho comunque intenzione di prendermelo per questo sto sempre attento.

<<e come è andato il viaggio? Hai mangiato qualcosa? Hai preso tutto quanto? Ti sei tenuto su la mascherina?>> alzo gli occhi al cielo

<<si mamma, sta tranquilla>> mi appoggio con la schiena al muro della stazione e mi guardo intorno, focalizzandomi su una figura

<<prendi un Taxi per andare in albergo?>> mi chiede mia madre ma non le rispondo <<tesoro, ci sei?>>

<<mamma scusa ti richiamo tra poco>> e senza aspettare una sua risposta chiudo la chiamata.

Mi avvicino di qualche passo e noto con piacere che la persona che avevo visto poco prima non era altro che lei.

Ora cosa devo fare? Vado a parlarle?

Se lo facessi avrei la scusa di non conoscere la città e potrei chiederle di farmi fare un giro, ma chi dice che lei sia d'accordo?

Potrebbe mandarmi a fanculo, potrebbe ignorarmi o più semplicemente rispondermi con un "cavatela da solo".

Ma come darle torto? Mi sono sempre comportato di merda con lei e la cosa più divertente è che non ne conosco il
motivo.

Sapete cosa? Vado e ci provo, tanto cos'ho da perdere?

Avanzo nella sua direzione ma mi blocco di colpo quando la vedo abbracciata ad un ragazzo con i capelli castani lunghi.

Lei sta piangendo e lui le asciuga le lacrime stando a pochi centimetri dal suo viso.

Mi guardo intorno e vedo anche altri tre ragazzi, così ricollego tutto e capisco che loro sono il gruppo che era con lei alle audizioni.

Ma che ci fanno qui? E perché è così vicina a lui?

Non possono stare insieme.

Lei non può stare con quello, si vede lontano un miglio che non la merita.

La band -di cui non ricordo il nome- la saluta un'ultima volta prima di salire sul treno e lasciarla lì da sola.

Continua a piangere e questo mi distrugge, cosa può causarle così tanto dolore?

Scuoto la testa tornando alla realtà ma in quei pochi secondi se ne è già andata.

Martina, perché mi scappi sempre?

farfalle - gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora