XXII

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Siamo in un negozio non molto grande, lo abbiamo trovato per caso in una vietta del centro. Ha molti bei vestiti e non faccio altro che guardarli e mettermeli addosso vedendomi dallo specchio

<<vuoi piantarla? Siamo qui per un costume non distrarti che prima finiamo prima ce ne andiamo>> sbotta Gianmaria, poi prende bruscamente la gonna che tenevo in mano e la posa dove l'avevo presa.

Sbuffo e mi incammino verso il reparto dove avevo visto i costumi. Li guardo finché non mi soffermo su uno in particolare: è bianco di raso, il pezzo sopra e a triangoli mentre il sotto è una brasiliana.

Semplice ma d'effetto.

Dopo un po' che lo osservo sorrido e lo prendo per poi farlo vedere a Gianmaria

<<cosa?>> sbuffo per la sua stupidità

<<come ti sembra?>> indico il costume con la testa

<<da puttana>> alzo un sopracciglio e torno con lo sguardo sul costume

<<perché?>>

<<Marti, non sembra nemmeno un costume. A mala pena ti coprirà le tette>>

<<sai cosa?>> mi guarda attendendo che continui <<lo provo, così vediamo se è come dici tu>> oltre a quello che ho già preso ne prendo altri tre sempre dello stesso modello ma di colori differenti: blu, fucsia e verde.

Ci dirigiamo verso i camerini e Gianmaria si siede su un divano di fronte ad essi

<<muoviti che voglio tornare in hotel>>

Mi spoglio e indosso il costume, mi guardo allo specchio facendo una gira volta e rimango fermamente convinta che il costume sia stupendo, forse un po' sprecato addosso a me per colpa del mio fisico, ma rimane comunque stupendo.

Apro leggermente la tenda del camerino e mi sporgo fuori con la testa

<<allora?>> chiede il ragazzo seduto comodamente sul divano

<<non c'è nessuno nei paraggi?>> domando guardandomi intorno e scuote la testa in segno di negazione

<<perché?>> non rispondo, apro semplicemente la tenda del camerino per fargli vedere come mi sta il costume.

Appena mi vede resta imbambolato a guardarmi e non so se sia un buon segno o meno.

Gianmaria's pov

<<mi sta male?>> chiede girando su se stessa e vorrei risponderle, ma non riesco a parlare. Scuoto semplicemente la testa passando il mio sguardo su tutto il suo corpo e quando se ne accorge arrossisce <<forse dovrei provare un altro modello, non penso che questo mi stia bene...>> si gira verso lo specchio del camerino dandomi le spalle e i miei occhi si soffermano sul suo culo

Martina se fai così non mi aiuti per niente.

<<Io lo prenderei, ti sta proprio bene>> una voce alle mie spalle parla e Martina si gira di colpo guardando il ragazzo che ha parlato. Probabilmente è un commesso, indossa una maglietta nera e un cartellino con sopra il suo nome.

Si sofferma fin troppo con lo sguardo su di lei facendomi incazzare, non ha nessun diritto di farlo. Mi alzo in piedi e mi metto davanti a lui poggiandogli le mani sulle spalle

<<sai, Luca>> lo chiamo per nome dopo aver letto il cartellino <<penso che sia meglio che tu vada>>

<<la ragazza potrebbe aver bisogno di aiuto e->> lo interrompo

<<io sono qui per questo>> gli sorrido per poi allontanarmi

<<ma tu non sei quello di X-Factor?>> chiede scrutandomi <<si anche lei! Vi ho visti in tv>> sbotta facendomi perdere la pazienza dato che è tornato a guardare Martina

<<ok penso davvero che tu debba andare via>> sbuffa per poi andarsene. Mi giro verso di lei che è rimasta a fissarmi, la prendo per un polso e la spingo dentro al camerino insieme a me. Chiudo la tenda e la guardo attentamente

<<che stai facendo?>> mormora guardandomi negli occhi

<<un "grazie" per averti tolto di torno quel maniaco me lo merito>>

<<grazie Mr. Simpatia>>

<<il costume ti sta da Dio>> sussurro a pochi centimetri dal suo volto, così si gira di spalle per guardarsi allo specchio e mi ritrovo fin troppo vicino al suo culo

Mannaggia alla puttana, Martina smettila.

<<non lo so...>> mormora guardandosi <<pensi ancora sia da puttana?>> annuisco

<<da puttana sexy però>> si gira di colpo verso di me, ci guardiamo negli occhi e insieme scoppiamo a ridere. Prendo i suoi vestiti appesi all'attacca panni e glieli passo <<vestiti che è tardi>> esco dal camerino ridendo e sentendo anche le sue di risate

<<agli ordini capo>>

farfalle - gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora