XX

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<<No, no, no! Merda! La prego torni indietro!>> urlo velocemente all'autista del taxi. Avevo salutato sia la mamma che Alex per dirigermi alla stazione dove avrei preso il treno per Milano, ma mi sono dimenticata i fogli da far firmare alla mamma.

<<signorina, come indietro?>> domanda l'autista guardandomi dallo specchietto

<<si, ho dimenticato una cosa importante e senza quella non posso proprio partire>> sbuffa per poi tornare indietro.

Una volta sotto casa esco velocemente dal taxi e citofono

<<chi è?>> domanda Alex

<<idiota aprimi!>>

<<marti? Che ci fai qua?>>

<<apri e basta, Alex!>> fa come gli dico e corro velocemente alla porta di casa dove lo vedo aspettarmi insieme alla mamma

<<lo sapevo che ti saresti scordata qualcosa>> mio fratello ride girandosi verso la mamma <<mi devi cinque euro>>

<<avete davvero scommesso su di me?>> chiedo mentre cerco i fogli

<<dovevi per forza scordarti qualcosa? Pensavo fosse un'occasione talmente importante da non poter avere contrattempi>> mamma sbuffa dando i soldi ad Alex

<<non preoccuparti mamma, non dirò a nessuno che hai perso contro di lui>> mi guardo intorno e sorrido quando vedo i fogli poggiati sul tavolo della cucina <<si!>> prendo una penna e mi avvicino a mamma <<devi firmare>>

<<cos'è?>>

<<non lo so... cose per X-Factor>>

<<non credi che prima dovrei leggerlo?>>

<<mamma non c'è tempo, firma e basta>> prende la penna e firma velocemente tutti i fogli, così li metto in borsa e guardo la mia famiglia. <<Mi mancherete>> mamma mi abbraccia

<<rendimi fiera di te, più di quanto io non lo sia già>>

<<lo prometto>> mi allontano e guardo Alex

<<mi raccomando eh, sto già facendo le scommesse per la vittoria, vedi di non deludermi>> scuoto la testa disperata e mi tira in un abbraccio <<mi mancherai sorellina>>

<<anche tu, Ale, anche tu>>

<<mi raccomando, spacca tutto>> mi da un tenero bacio in fronte e corro di nuovo verso il taxi.

<<È sicura di aver preso tutto? Non vorrei dover tornare indietro un'altra volta>> borbotta l'autista e annuisco

<<può partire>> rispondo solamente mentre guardo le meravigliose strade di Roma scorrere attraverso il finestrino.

Una volta arrivata alla stazione mi faccio largo in mezzo alla miriade di gente cercando di non perdere i miei numerosi bagagli, ma finisco contro qualcuno cadendo poi a terra

<<Ehi! Sta più attento a dove cammini!>> sbotto, sprofondando nell'imbarazzo totale quando la persona contro cui ho sbattuto si gira e noto che è Hell Raton.

<<Senza offesa Martinella, ma penso che sia tu a dover controllare dove cammini... io sono fermo qua da mezz'ora>> sono ancora a terra per cui mi guarda dall'alto verso il basso e non potete capire nemmeno come sia la mia faccia in questo momento.

<<Si, hai->> mi interrompo pensando al fatto che è un giudice, per cui forse sarebbe più corretto dargli del "lei" <<ha ragione, mi scusi>> mormoro mentre afferro la sua mano che mi ha dato per aiutarmi

<<Dio no, non darmi del lei, non sono ancora così vecchio>> ride e mi gratto la nuca imbarazzata

<<scusami>> mormoro con un mezzo sorriso e scuote la testa sorridendo

<<stai cercando anche tu la troupe?>> chiede guardandosi intorno e annuisco <<vieni con me>> recupero i miei bagagli e per poco non cado di nuovo <<dammi una valigia>>

<<oh no non c'è biso->> inutile che finisco la frase, tanto ha già preso la mia valigia e già se ne sta andando pensando che io gli stia attaccata. Mi riprendo e gli corro dietro finché non arriviamo ad un angolo più isolato della stazione, dove noto gli altri giudici di X-Factor,
Valentina, Le Endrigo, i Bengala Fire -una band che ho conosciuto alle audition-, un ragazzo che non conosco e Ludovico.

<<Manuelito credevamo ti fossi perso>> Manuel da una pacca a Hell Raton, quest'ultimo poggia la mia valigia a terra

<<stavo recuperando una sperduta>> si sposta lasciandomi così davanti ai giudici

<<Marti!>> Emma mi abbraccia calorosamente e non posso fare a meno di sorridere <<hai portato i moduli?>> annuisco soddisfatta per poi darglieli. <<Bravissima, vai dagli altri>> annuisco di nuovo e senza spiccicare parola corro dagli altri concorrenti che stanno parlando con il mio presentatore preferito

<<Marti!>> mi chiama la mia amica non appena mi vede

<<ehi Vale>> ci abbracciamo velocemente e poi mi volto verso Ludovico

<<non si saluta più?>> domanda con un sopracciglio alzato

<<dai fra non fare l'offeso>> lo abbraccio

<<ti ho vista agli Home Visit, sei stata spettacolare>> mi sussurra

<<grazie... però mi mancavi tu a farmi passare l'ansia>> si scosta di scatto dall'abbraccio per guardarmi attentamente

<<a me hanno detto che non ti sei fatta problemi a rimpiazzarmi>> alzo un sopracciglio non capendo

<<ops, colpa mia>> mi giro verso Valentina <<è che eravate così carini insieme!>> arrossisco di colpo quando capisco che i due si stanno riferendo a Gianmaria

<<sorè sei imbarazzata?>> tiro un pugno amichevole sulla spalla di Ludovico intimandolo di stare zitto, poi mi volto verso gli altri concorrenti e gli sorrido

<<ragazzi, come state?>> domando alle due band e mi rispondono con un "bene". Sposto poi il mio sguardo su un ragazzo che non avevo mai visto prima, così mi presento <<io sono Martina>> gli porgo la mano e la stringe sorridente

<<Edoardo, in arte Baltimora, ma tu puoi chiamarmi come vuoi>> si presenta ridendo.
È un bel ragazzo, ha i capelli castani un po' lunghi e molto disordinati, la pelle è chiara e ha gli occhi verdi.

Ludovico mi mette un braccio sulle spalle <<è arrivato il treno, andiamo>> annuisco, recupero le mie valige e lo seguo

<<ma dove sono gli altri?>> chiedo a Ludovico e Valentina una volta che si sono seduti davanti a me

<<Gianmaria ci aspetta alla stazione di Milano>> risponde la mia amica con un sorrisetto facendomi alzare gli occhi al cielo.

farfalle - gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora