XIX

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Corro verso Valentina e l'abbraccio

<<siamo dentro Marti, andremo ai Live!>> ci allontaniamo ed abbraccio anche Le Endrigo per poi ritrovarmi davanti a Gianmaria

<<congratulazioni>> mormora porgendomi la mano e gliela stringo

<<sono ancora ferma a quando hai detto che il primo switch sarebbe stato il mio>> fa un sorrisetto e scioglie le nostre mani

<<non tirartela solo perché andrai ai Live, Miss bassezza>>

La nostra chiacchierata viene interrotta dall'arrivo di Emma insieme a due ragazzi della produzione

<<da adesso siamo una squadra, dobbiamo aiutarci reciprocamente e non scoraggiarci, affronteremo i problemi insieme>> sposta lo sguardo su di me <<e cresceremo imparando l'uno dall'altro>> applaudiamo alle parole del nostro giudice e in risposta si inchina davanti a noi <<bene, tra una settimana si parte per Milano. So che praticamente mancano ancora due mesi ai Live, ma dovremo lavorare duramente per questo ci sposteremo tutti li. La produzione vi invierà tutte le informazioni>> ci comunica e annuiamo <<qualche domanda?>>

<<io... uhm ecco, come faccio per la scuola?>>

<<verrai seguita privatamente da i più bravi professori di Milano in modo che tu non perda l'anno. Probabilmente alcuni incontri che faremo li salterai proprio per fare le lezioni ed è  questo che intendevo quando ho detto che ti saresti dovuta impegnare seriamente Marti, dovrai studiare e allo stesso tempo prepararti musicalmente. Pensi di potercela fare?>> annuisco <<perfetto. La produzione ti consegnerà dei fogli da far firmare a tua mamma visto che non sei ancora maggiorenne, ricordati di portarli il giorno della partenza o non potrai venire>>

<<d'accordo>> Emma mi sorride e continua a spiegarci come funzioneranno le cose a Milano:
alloggeremo in un hotel insieme agli altri concorrenti e faremo incontri e lezioni di canto insieme a grandi artisti e vocal coach.
Quando finisce di parlare ci salutiamo e torniamo tutto insieme verso l'auto che ci scorta di nuovi agli studi di Cinecittà.

Gianmaria's pov

Andrò ai Live.

Questa è la frase che continua a rimbombarmi in testa da quando Emma ci ha dato la notizia.

Ero così contento che quasi non piangevo, ma questo sentimento ha lasciato subito posto alla preoccupazione... per cosa?

Ero preoccupato che Emma non prendesse Martina, nonostante nel profondo sapessi che sarebbe stata una stupida se si fosse lasciata scappare una voce come la sua.

Ringraziando Dio il mio giudice ha fatto passare anche quella piccola stronza ai Live e per questo le sono grato.

Ultimamente la mia mente mi porta spesso a pensare a lei, e pensare di aver rischiato di non poterla avere con me durante questo percorso mi fa perdere la testa.

Ora siamo in macchina, inizialmente abbiamo festeggiato e bevuto dello spumante gentilmente offerto dalla produzione, ma abbiamo fatto incazzare l'autista per il troppo caos e così ci siamo zittiti.

Martina sta dormendo -come tutti gli altri- e sembra un angelo. Ha la testa poggiata sulla mia spalla -e sono sicuro che se fosse sveglia non starebbe mai così vicino a me- i capelli le ricadono disordinati suo viso ed ha la bocca leggermente aperta.

È bellissima.

L'atmosfera che si era creata oggi mentre cantavamo insieme era magica, ho sentito scoccare una scintilla dentro di me, mentre guardavo Martina saltare e correre per la stanza.

È pazza, come me.

E poi è vera: qui mi è capitato di parlare con degli artisti, non con delle persone, invece con lei è stato il contrario. Prima di presentarsi come artista si è presentata come persona ed è questo a cui ho sempre aspirato.

Mi risveglio dai miei pensieri quando l'autista ferma l'auto, scende e ci apre gli sportelli. Sveglio velocemente tutti e scendono dall'auto mentre Valentina mi guarda

<<Hai intenzione di svegliarla o rimanete qua?>> sussurra indicando con la testa Martina, che non ho ancora svegliato. Alzo gli occhi al cielo facendola ridacchiare <<ho capito, vi lascio soli. Sbrigati, Romeo>> scherza per poi scendere dall'auto.

Mi giro verso Martina e mi perdo ad osservarla per qualche secondo, poi le accarezzo una guancia e mi avvicino al suo orecchio

<<ehi Miss Bassezza>> sussurro <<siamo arrivati>> emette un lamento e si siede dritta sul sedile togliendo la testa dalla mia spalla ma mantenendo gli occhi chiusi. Decido così di scendere dall'auto e mi metto in piedi dal lato dello sportello dove è seduta lei.
Le accarezzo un po' il viso finché non apre leggermente gli occhi e se li stropiccia

<<ehi>> sussurra con la voce impastata dal sonno. Le do la mano e la aiuto a scendere dall'auto, continua a stropicciarsi gli occhi ed è bellissima, sembra una bambina.

<<hai freddo?>> domando vedendo che trema leggermente

<<un po'>> mi sporgo verso l'auto e recupero la felpa che mi ero portato; siamo agli ultimi di Agosto e verso sera inizia a far freddo. Le passo la felpa -stranamente verde e non bianca- e la guarda qualche secondo <<tu non hai freddo?>>

<<tranquilla Miss Bassezza, sono una roccia>> scherzo e la vedo sorridere. Prende la felpa e se la mette, ridendo quando vede che le fa da vestito

<<grazie Mr. Simpatia>> le sorrido.
Si guarda intorno finché non si sofferma su un ragazzo in moto, così si gira verso di me <<mio fratello è qui, devo andare>> annuisco e contro ogni aspettativa mi da un bacio sulla guancia per poi correre dal fratello.

farfalle - gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora