p r o l o g o

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Ansia.

È tutto ciò che sento in questo momento.

Sono qui, in fila sotto il sole cocente da circa mezz'ora, per entrare all'interno degli studi di Cinecittà a Roma.

Per quale motivo mi trovo qui?
Beh, diciamo che sono stata spinta da mia mamma a fare i provini per X-factor 2021, ed indovinate un po'?! Sono piaciuta ai produttori perciò adesso mi ritrovo qui per le audizioni dove incontrerò i giudizi.

Sono tutti euforici ed io sembro l'unica non in grado di godersi il momento, ma la verità è che sono una persona fin troppo ansiosa.

Vengo risvegliata dai miei pensieri quando il rumore di quattro auto fanno esultare tutti i concorrenti. Le auto si fermano e da esse scendono contemporaneamente i giudici di
X-factor: Emma Marrone, Manuel Agnelli, Mika e Hell Raton. Acclamati dalla folla camminano velocemente per entrare all'interno degli studi e nel farlo Emma e Mika sono a braccetto e ci mandano baci volanti in modo teatrale mentre ridono come pazzi.
Dopo pochi secondi li perdiamo di vista dato che sono entrati all'interno della struttura, così ognuno torna a farsi gli affari propri.

Improvvisamente la folla ricomincia ad agitarsi e solo dopo capisco che il motivo è che i giudici ci stanno osservando da una delle numerose finestre dell'edificio, io non riesco a vederli, perché il mio 1.60m di altezza è niente in confronto ai ragazzi che sono in fila davanti a me. Tutto questo mi mette solo più in ansia e così mi allontano dalla fila, sapendo che non avrei perso il posto dato che siamo numerati, e inizio a camminare avanti e dietro facendo respiri profondi

Martina, calmati, fai un bel respiro

Mi sto ripetendo questa frase mentalmente da almeno un quarto d'ora, quando qualcuno mi picchietta con il dito sulla spalla

<<si?>> chiedo girandomi per vedere chi è, è noto che è il ragazzo che era in fila davanti a me

<<Martina, giusto?>> annuisco incerta, credevo di star parlando mentalmente... che figura di merda <<bene, tutto ok?>>

<<insomma, ma grazie per l'interesse...?>> lascio la frase in sospeso non sapendo il suo nome, così lui mi porge la mano

<<sono Michele, piacere>> gli stringo la mano sorridendo. Parlare con lui mi sta distraendo dal pensiero delle audizioni e dei giudici e gliene sono veramente grata

<<Michele, non vorrei essere scortese, ma cosa ci fai qui?>> domando con un sopracciglio alzato

<<oh, ti ho vista allontanarti dalla fila e sembravi piuttosto agitata, volevo controllare come stesse andando... tutto qua>> rispose scrollando le spalle.

<<Credo che i tuoi amici vogliano che torni li>> dico dopo qualche secondo di silenzio che ho speso per osservare la fila, dove tre ragazzi ci stanno fissando da un po' . Anche Michele si gira a guardarli per poi sbuffare

<<oh loro sono la mia band>> mi informa <<dai andiamo>> mi afferra la mano e inizia a trascinarmi con lui

<<cosa? No! Non voglio tornare li>>

<<dai Martì, non fare storie. Ti servirà avere degli amici qui>> e senza ribattere lo seguo, rimettendomi in fila <<Karakaz al rapporto>> dice richiamando i tre ragazzi, poi si sposta davanti a me lasciando che mi osservino <<lei è Martina>>

<<piacere>> dico sorridendo timidamente, i tre mi osservano ancora un po' finché non si presentano

<<piacere nostro, io mi chiamo Luigi>>

<<Massimo>>

<<io sono Sebastiano>> sorrido annuendo <<come ti senti ora?>> mi chiede poi

<<uhm meglio, grazie>>

<<ed è tutto merito mio>> dice Michele poggiandomi un braccio sulle spalle.

Dopo circa un'ora riusciamo ad arrivare al termine della fila, così ci controllano i greenpass ed entriamo all'interno della grande struttura.

farfalle - gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora