Entro nel ristorante dell'hotel sulla schiena di Michele, ero ancora troppo assonnata per camminare, e dopo varie suppliche -e minacce- si è offerto di portarmi in braccio
<<Buongiorno guys!>> faccio un saluto generale e Mike mi rimette a terra
<<alla buon'ora>> Ludovico mi stampa un bacio in fronte <<è mezz'ora che ti aspetto>>
<<che ci fai qui?>> teoricamente finché non c'è la tv non ha motivo di stare con noi
<<volevi fare il giro della città, no?>> annuisco e gli faccio cenno di seguirmi al tavolo della squadra di Emma
<<ciao ragazzi>> saluto sedendomi e torno a guardare il presentatore che si siede accanto a me
<<beh oggi non hai nessun incontro con Emma, perciò ti porto a fare la turista>>
<<possiamo venire anche noi?>> chiedono Le Endrigo <<nemmeno noi siamo mai stati a Milano e non sapremmo da dove partire per visitarla>>
<<sì, certo>> prendo un cornetto e lo addento ma prima che possa spezzarlo Ludovico me lo strappa dalle mani e se lo mangia <<quello era mio!>> mi lamento e in risposta fa spallucce
<<ci aggiungiamo anche noi>> Valentina indica sé stessa e Gianmaria che tiene lo sguardo puntato sul piatto
<<allora chiedo anche agli altri>>
<<i Karakaz?>> chiede Gabriele e annuisco
<<anche a Edoardo e Luca>> dico, riferendomi a Baltimora e Versailles
<<e da quando li conosci?>> Gianmaria parla per la prima volta da quando mi sono seduta al tavolo
<<non sono cose che ti riguardano>> borbotto bevendo un sorso di cappuccino
<<come è andata la serata?>> chiede Valentina cambiando discorso
<<uhm bene>>
<<ma perché si può sapere che cosa hai fatto stanotte?>> Gianmaria mi guarda con un sopracciglio alzato
<<ho rapinato una banca stile casa di carta, ma non dirlo a nessuno è un segreto>>
<<è vero, c'ero anche io>> mi da corda Ludovico
<<sapete cosa?>> il ragazzo dai capelli bianchi si alza <<fatevela da soli questa patetica gita>> brontola per poi andarsene lasciandoci spiazzati
<<dovresti seguirlo>> sussurra Ludo al mio orecchio e non so per quale motivo mi alzo andandogli dietro.
Esco dal ristorante e vago per la hall finché non lo vedo davanti all'ascensore <<ei>> mormoro ma non mi degna di una risposta <<dai non te la sarai mica presa sul serio>> poggio una mano sul suo braccio ma si scansa velocemente
<<Martina>> non l'ho mai sentito chiamarmi con il mio nome nome intero -non che mi abbia chiamata molte volte in realtà- e la cosa mi inquieta un po' <<lasciami in pace, è così difficile capire che non voglio parlarti?>>
<<ma non capisco il perché...>>
sbuffa <<lasciami in pace>>
<<mi tratti sempre di merda, poi fai il finto interessato e poi ricominci a fare lo stronzo>> sbotto <<si può sapere che cazzo hai? Sei bipolare o cosa?>>
<<fatti i cazzi tuoi>> ringhia e quando si apre l'ascensore scompare dentro ad esso lasciandomi nuovamente sola come una cretina.
* * *
STAI LEGGENDO
farfalle - gIANMARIA
FanfictionMai nella mia vita avrei pensato di poter provare un'emozione così forte, ancor meno avrei pensato di provarla per un ragazzo dai capelli bianchi, occhi marroni da cerbiatto e un'altezza smisurata. Tutto è iniziato il fatidico giorno in cui mi prese...