Sono seduta in camera mia tra le gambe di Mike.
Esatto, avevate capito benissimo, lui è qui, in casa mia e insieme al resto dei Karakaz.
Il motivo? Sarebbero dovuti venire a roma per gli Home Visit e ho convinto la mamma ad ospitarli. All'inizio non era proprio entusiasta della mia idea, ma riuscii a convincerla promettendole un mese di pulizie al posto suo.
Colui che si battè fino all'ultimo affinché la sentenza terminasse con la mia sconfitta fu Alex, vi ho già parlato della sua gelosia e beh, fu proprio questa a fermarlo dal far stabilire per una settimana quattro ragazzi, per lo più maggiorenni e a lui sconosciuti, nella stessa casa con la sua sorellina.
Beh, tornando a noi, siamo seduti tutti in cerchio con le serrande abbassate, perciò la luce è talmente soffusa da sembrare assente e scommetterei che se qualcuno entrasse ora in camera mia la scambierebbe per la sede di una setta satanica.
La semplice e triste realtà dei fatti è che stiamo parlando di Gianmaria e di come, a detta dei ragazzi, sia uno stronzo, inutile dire che mi sono trovata subito d'accordo con loro.
<<ma secondo me un po' ti piace>> parla Gigi facendomi strozzare con la mia stessa saliva, per questo Seba mi passa un bicchiere d'acqua
<<non dire cazzate>> gli rispondo non appena mi riprendo
<<di sicuro tu piaci a lui>> dice Max prendendo una patatina dalla grande ciotola posta al centro del nostro cerchio
<<tu Mike che dici?>> mi giro verso quello che ormai posso definire il mio migliore amico. Ho legato moltissimo con tutti e quattro i ragazzi, sono dei fratelli per me, ma con Mike c'è qualcosa di speciale, forse perché il mio rapporto con lui è stato del tutto voluto dato che lui quel giorno alle audition venne per sua spontanea volontà, mentre ai ragazzi fui presentata a prescindere dal loro volere. Non so esattamente come spiegarlo, ma io e Michele abbiamo qualcosa che non potrò mai avere con nessun altro, parlando sempre in termini di amicizia ovviamente. Con questo non intendo dire che voglio meno bene agli altri, anzi, farei qualsiasi cosa pur di renderli felici, semplicemente il mio rapporto con loro è diverso da quello che ho con il moretto seduto dietro di me.
<<penso che questo ragazzo abbia problemi di bipolarità>> risponde scrollando le spalle <<insomma, prima dice che canti da schifo quando ovviamente non è vero, ti insulta in tutti i modi possibili immaginabili e poi ti commenta i post con frasi smielate>>
<<avrebbe bisogno di uno psicologo>> suppone Seba
<<siete esagerati, non è bipolare e non gli piaccio, e tanto meno lui piace a me>> asserisco per poi alzarmi di scatto ed uscire dalla stanza
<<ora lo difendi pure?>> sento dire da Gigi così gli mostro il mio bellissimo dito medio.
Raggiungo mia madre in salotto e mi siedo affianco a lei sul divano
<<tesoro tutto bene?>>
<<uhm si, solo un po' d'ansia per il programma e tutto>> butto la prima scusa che mi viene in mente e lei sembra crederci
<<sii positiva, in questo modo attrarrai positività ed otterrai ciò che ti meriti>> conclude il suo breve discorso filosofico o scientifico -chiamatelo come vi pare- e si alza dal divano. Nello stesso momento i Karakaz fanno il loro ingresso nella stanza
<<Signora Rizzo, vuole una mano per preparare la cena?>>
<<Mi pare di avervi già ripetuto numerose volte di chiamarmi "Cristina" e non "signora Rizzo", altrimenti mi farete sentire vecchia>> i ragazzi annuiscono un po' imbarazzati <<e no Luigi, sono a posto per la cena, ma grazie per esserti offerto>>
<<a questo punto direi di tornare di la>> mi alzo dal divano ma mamma mi acchiappa per la maglietta tirandomi vicino a lei
<<oh no signorina, tu devi aiutarmi>>
<<ma hai detto che sei a posto!>> incrocio le braccia al petto sbuffando
<<si, per non far scomodare i ragazzi. Al contrario, tu ti sei offerta per un mese di faccende domestiche, quindi a lavoro>> ordina per poi lanciarmi la tovaglia da mettere sul tavolo
<<su su, muoviti!>> Mike mi da una leggera spinta verso il tavolo per poi buttarsi comodamente sul divano seguito dagli altri.
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farfalle - gIANMARIA
Hayran KurguMai nella mia vita avrei pensato di poter provare un'emozione così forte, ancor meno avrei pensato di provarla per un ragazzo dai capelli bianchi, occhi marroni da cerbiatto e un'altezza smisurata. Tutto è iniziato il fatidico giorno in cui mi prese...