PIECK POV
ero seduta al tavolo della cucina, da sola, la casa era buia ed io sorseggiavo il caffè dalla mia solita tazza bianca.
l'orologio sulla mensola mostrava le 06:15, e questo significava che avevo passato la mia millesima notte in bianco, non mi ero mai azzardata a chiudere occhio, e anche se essi premevano per avere un po' di pace, io cercavo di resistere sempre.
mi alzai dal tavolo della cucina, gli occhi lacrimavano e premevano mentre salivo le scale per arrivare in camera mia.mi misi seduta alla specchiera, sta volta gli occhi arrossati si vedevano da un miglio.
i miei capelli avevano una forma disumana invece.
<<si va bene, buongiorno anche a te>> dissi alla mia figura nello specchio mentre afferravo i trucchi per restaurarmi la faccia.quando uscì di casa il sole non c'era, infatti anche oggi, le nuvole nere e grigie riempivano la mia visuale.
camminai verso scuola nel totale silenzio, e nel mentre andai ad imbattermi in una di quelle locande dove si mettono i volantini delle persone che venivano a mancare in quei giorni.
non lo guardai, non volevo vederci la faccia di mio padre stampata di sopra.quel giorno arrivai a scuola molto ma molto presto, praticamente i cancelli avevano appena aperto.
quando entrai nel corridoio, le uniche figure in mia compagnia erano i prof.
andai diretta verso la mia classe ma a fermarmi fu proprio uno di loro.
<<hey Pieck!>> era di nuovo quel barbuto del prof di storia.
<<salve prof!>> cercai di sorridere per quando in realtà mi facesse schifo il fatto che ci provasse con le studentesse.
<<come mai sola oggi?>> chiese riferendosi al fatto che non avessi nessuno attorno.
<<mi sono svegliata prima per ripetere>> feci per entrare in classe ma il suo piede mi bloccò.
<<senti, devi recuperare il voto tu no? quindi tieni>> mi porse un biglietto e se ne andò tranquillamente.
misi il pezzo di carta stropicciato in tasca ed entrai in classe sbuffando.
l'aula era completamente vuota, non mi era mai sembrata così tranquilla.
mi misi seduta al mio posto e come non detto presi il biglietto dalla tasca e lo lessi.
"Alle 10:30 nel mio ufficio se vuoi la sufficenza" senti un cunicolo di vomito salire e cercai di rimandarlo giù.
<<che schifo>> buttai il bigliettino nello zaino e appoggiai la testa al banco, un secondo dopo mi ero addormentata.PORKO POV
entrai in classe, erano le 07:45, ero uscito prima da casa per via della litigata brusca con i miei genitori.<<CRESCI! SQUILIBRATO!>> mia madre in tutta la sua bassezza era di fronte a me a urlarmi contro, mentre io che non ero manco entrato e avevo ancora lo zaino in spalla, stavo fermo a fissarla.
<<tu sai cosa ci hanno detto i nostri colleghi?>> chiese mio padre massaggiandosi le tempie.
non mi mossi, lo fissai e basta, fissai quei due occhi color nocciola che purtroppo avevo preso da lui.
<<hanno detto, che ho il figlio demente, tu sai cosa vuol dire la parola "demente"?>> mio padre si girò verso di me, non dissi nulla di nuovo.
<<tu ti rendi conto che vergogna abbiamo provato per noi stessi? per questa famiglia? per tuo fratello?>> mia madre continuava a camminare in avanti e indietro.
<<è ripugnante, ora dovremo trovare un modo per ritornare persone rispettabili>> mio padre sbuffava mentre diceva ciò.
<<certo, però a voi non ve ne frega nulla di me, vi importa solamente della reputazione, la state mandando VOI questa famiglia in rovina>> mi pentì subito dopo averlo detto perché mio padre scatto di avanti facendomi spaventare.
una mano fredda arrivo velocemente sulla mia guancia, girai il collo non appena l'impatto fu così tanto forte da farmi sputare del sangue.
<<tu sei la rovina di questa famiglia Porko Galliard>>entrai in classe sospirando e mi sorpresi quando vidi seduta al suo posto Pieck.
mi avvicinai a lei silenziosamente, stava dormendo.
guardai il suo profilo addormentato serenamente su quel banco freddo e le presi una ciocca di capelli fra le mani.
non appena mi staccai la ragazza si svegliò di colpo boccheggiando e mettendosi immediatamente dritta.
<<LUI STA BENE?!>> urlò cercando di riprendere fiato.
si guardò attorno e sembro risvegliarsi da un incubo, quando il suo sguardo scuro incontro il mio, senti lo stomaco sottosopra.
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"𝘐 𝘨𝘰𝘵 𝘺𝘰𝘶"
Fanfictione se i nostri amati personaggi di attack on titan fossero stati scritti in un altro universo, diverso da quello che conosciamo? e se in questo ipotetico universo fossero umani proprio come noi? il padre di Pieck non riuscì a guarire con le cure che...