PORKO POV
ormai era passato un giorno dall'accaduto, dopo che avevo riportato Pieck a casa, le avevo fatto un bagno, l'avevo vestita e messa a letto.
le avevo tenuto i capelli mentre vomitava la qualunque nel bel mezzo della notte.
e la mattina quando si era risvegliata il suo umore non era cambiato più di tanto, sono uscito e le ho preso la colazione fuori, ho cercato di fare di tutto per alzarle il morale, mi sono anche guardato "intrighi e passioni" insieme a lei, programma che io personalmente odio.quella sera la ragazza era in piedi in salone, fissava il vuoto e non si spostava dalla sua posizione.
<<Pieck?>> chiesi mettendo un piatto sul tavolo.
<<non ho fame>> rispose continuando a fissare il vuoto.
<<dai mangia almeno un toast>>
<<no...grazie>> rispose iniziando a giocare con le dita.
levai il piatto dal tavolo e mi passai una mano fra i capelli.
<<come ti senti?>> chiesi avvicinandomi alla ragazza.
<<spaesata>> rispose girandosi verso di me.
<<mmh>> le passai una mano sulla fronte per tirare indietro i capelli sudati.
<<domani non andiamo a scuola vero?>> chiese col aria ti supplica.
<<no certo che no domani è domenica>>
la ragazza sorrise dolcemente e poi alzò un sopracciglio facendo spuntare un ghigno malizioso sul suo viso.
<<grazie per essermi stato accanto oggi>> si girò verso di me.
<<beh di nulla...che stai facendo?>> chiesi non appena si inginocchiò per terra.
<<ti ringrazio per esserti preso cura di me e ora mi prendo io cura di te>> mi fece l'occhiolino.
<<ehm Pieck non mi sembra il caso con tutto quello che è successo oggi->>
<<sta zitto>> rispose lei slacciando la cintura dei jeans.
<<Pieck->>
<<sono seria, non è solo per te, ho bisogno di sfogarmi>> la sua mano sfilò dentro i jeans facendomi buttare un respiro che avevo trattenuto per troppo tempo.
<<tu, mi fai paura>> dissi cercando di trattenere il fiato.
<<e perché?>> chiese lei circondando con le dita l'estremità dei jeans.
<<un secondo prima eri la confusa e adesso sei inginocchiata davanti a me, ho paura>> risposi guardando in basso e vedendo che stava ridendo.
<<mmmh nah ci stavo pensando da sta mattina a dire il vero>> sentì un dito finire sull'elastico dei boxer.
<<cristo>> mi passai una mano sulla faccia.
in un secondo ritrovai la sua bocca a contatto col mio corpo.
cercai di non abbassare lo sguardo per scappare a gli impulsi che mi chiamavano in quel momento.
<<guardami>> la sentì dire.
abbassai di poco lo sguardo, ma la mia mano finì istintivamente nei suoi capelli.
li strinsi mentre la sua risata roca mi riempiva le orecchie.
il contatto che c'era fra lei e me in quel momento mi stava facendo impazzire.
mi lasciai scappare un gemito di quelli pesanti e lei in risposta continuò, più aggressivamente.
<<cazzo>> risposi coprendomi il viso con la mano libera.
quando finì il tutto e la ragazza si staccò pulendo si il muso mi sorrise.
<<grazie Pokko>>
<<cristo perché mi devi chiamare in quel modo?>> chiesi rimettendomi la biancheria e i pantaloni.
<<che c'è non ti piace? Pokko>> continuò lei che era ancora inginocchiata per terra.
la guardai male e lei rise alzandosi in piedi.
<<Pieck ti prego non so come ho fatto a resistere fino ad ora, non aggravare la situazione>> mi copri il viso con una mano per non far vedere che ero imbarazzato, si io imbarazzato per queste cose avete capito bene.
avevo il viso girato da un'altra parte per evitare di guardarla.
<<Pokko>> ripetè lei.
<<no>>
<<guardami.>> mi girai piano piano sperando che dio avesse pietà di me.
la ragazza era la tranquilla e calma con il suo solito sguardo innocente in volto.
<<grazie dio>> sibilai più tranquillo.
improvvisamente la ragazza alzò le braccia sfilandosi la maglia.
<<ah vaffanculo>> scattai in avanti baciandola.
non mi era piaciuto, nei confronti di suo padre, quello che era successo, ma per il resto cazzo se avrei voluto che lo facesse di nuovo.
la baciai con frenesia e sentì le sue braccia avvinghiarsi al mio collo.
feci scorrere le mie mani sulle sue cosce stringendole e sollevandola per quelle.
mi misi seduto sul divano e continuai quello scambio di follia con lei.
la ragazza mi sfilò la maglia e prese a baciarmi il collo.
le tirai i capelli dal piacere e lei ridacchiò da sotto la mia mascella.
successe.
la su quel divano di pelle.
i nostri due corpi che si univano per la seconda volta.
I gemiti che si confondevano nella stanza.
le sue mani su di me e le mie su di lei.
uno dei nostri momenti di puro delirio.PIECK POV
quando riaprí gli occhi, mi accorsi che ero sul divano.
misi a fuoco la stanza e notai la sala completamente distrutta, ma che cazzo avevamo fatto prima?
guardai il ragazzo che mi dormiva sul petto scoperto, realizzai.
risi dolcemente accarezzandoli i capelli, avevo sentito bene, farlo durante un momento brutto mi avrebbe aiutata a stare meglio, sapevo che quell'emozione di sollievo non poteva durare per sempre, ma volevo stare calma almeno per quei minuti a venire.
gli misi una mano fra i capelli e iniziai a giocarci.
<<mmmh>> mugolio il ragazzo muovendo la testa.
<<sono le 03:00>> guardai l'orologio esasperata e poi il ragazzo.
<<lo vuoi fare di nuovo? è la terza volta questa>> lo sentì sbadigliare.
<<nono, volevo solamente avvisarti, magari è meglio se andiamo nel letto>> risposi ridacchiando.
<<ti senti meglio?>> mi chiese alzando la testa e guardandomi negli occhi.
<<ora che ci sei tu con me si, scusami per averti fatto spaventare ieri>> li passai delicatamente la mano sulla guancia e il ragazzo si appoggiò ad essa.
<<non lo fare più.>> rispose semplicemente.
<<si scusami>> i miei occhi erano puntati nei suoi color nocciola che ancora mi facevano quello strano effetto come la prima volta.
senza distogliere lo sguardo scese verso il basso e iniziò a baciarmi la pancia, il suo sguardo non si distolse dal mio.
lo lasciai fare.
si spostò sempre più giù e non appena arrivò al limite il mio telefono squillò interrompendoci.
sospirai alzandomi in piedi e andai in cucina dove era appoggiato il cellulare.
<<pronto?>>
<<Armin mi ha baciata>> era Annie.
sorrisi a quell'affermazione.
<<wao è fantastico, come è stato?>> chiesi giocando con una ciocca di capelli.
<<strano...bello...mi è piaciuto e anche molto>> rispose balbettando.
<<sono felice per voi due, cosa è successo dopo?>> chiesi mordendomi il labbro mentre Porko si alzava dal divano per cercare i suoi vestiti probabilmente.
quel fisico scolpito e le spalle grandi e possenti che ondeggiavano per il salone mi facevano impazzire.
<<mi ha portata a casa in bici, è stato così carino, siamo tornati ora e sto morendo di sonno>> rispose Annie dall'altro capo del telefono.
<<va bene, mi racconti tutto domani>>
<<okey buonanotte>> la telefonata si chiuse ed io poggiai il cellulare al posto di prima.
iniziai a cercare i miei vestiti per il salone.
quando trovai solo le mutande, come al solito, sbuffai.
le indossai e presi la felpa che aveva prima Porko addosso e che aveva lasciato la sulla poltrona.
andai in cucina e spalancai il frigo prendendo una birra e aprendola.
<<eh no non ci provare>> il ragazzo mi spuntò davanti prendendomi la bottiglia dalle mani e svuotandola nel lavandino.
sbuffai.
<<è inutile non bevi più davanti a me capito?>> chiese avvicinandosi a me.
<<mmh, andiamo a dormire? ho sonno>> risposi ripuntando il mio sguardo in quegli occhi che amavo così tanto.
Il ragazzo annuì ed io lo presi per mano portandolo al piano di sopra.
ci coricammo uno nelle braccia dell'altro come al nostro solito.
I pensieri brutti ricominciarono a riaffiorarmi in mente, quell'effetto tipo droga che mi aveva dato il nostro contatto fisico era sparito, e ora mi toccavano di nuovo le atroci sofferenze che solo la notte riusciva a portare con se.
presi a piangere silenziosamente, cercavo di non tremare con tutta me stessa ma il ragazzo se ne accorse.
senti la sua presa su di me stringersi.
<<ci sono, sei forte>> sussurrò al mio orecchio per poi baciarmi.
<<scusami>> risposi scoppiando di nuovo a piangere.
<<tranquilla, sfogati>> mi strinse al suo petto lasciandomi dei piccoli baci in testa mentre io mi scontravo contro di lui singhiozzando.
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"𝘐 𝘨𝘰𝘵 𝘺𝘰𝘶"
Fanfictione se i nostri amati personaggi di attack on titan fossero stati scritti in un altro universo, diverso da quello che conosciamo? e se in questo ipotetico universo fossero umani proprio come noi? il padre di Pieck non riuscì a guarire con le cure che...