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PIECK POV
eravamo al supermercato, per la gioia di Porko.
dopo quello che era successo non avevamo parlato molto, avevamo passato tutto il tempo attaccati, o meglio, io avevo passato tutto il tempo attaccata a lui.
ora ero nel reparto frutta e verdura a cercare qualcosa di sano, mentre il ragazzo stava in quello patatine e altre merdine varie.
mentre pesavo dei carciofi, la mia attenzione fu attirata da una signora che sgambettava su i tacchi.
aveva una borsa di Louis Vuitton che ondeggiava sulla sua spalla, e degli occhiali di Dolce e Gabbana, abbastanza osceni.
sospirai e pensai, ma magari avere tutti quei soldi.
continuai a pesare le cose tranquillamente, fino a quando non sentì un tacco pestarmi il piede.
feci una smorfia di dolore e lo ritrassi subito indietro.
<<hey, come si pesano ste cose?>> era la donna di prima con in mano un sacchetto con la lattuga.
<<dai forza dimmelo che mi servono per la palestra>> io la guardai confusa e presi il sacchettino fra le mia mani posandolo sulla bilancia.
<<di solito non le faccio io ste cose, le fa la domestica, ma oggi non poteva passare da qui quindi sono venuta io, che puzza di bagasce>> disse borbottando.
gli pesai la frutta e attaccai sopra il bollino con il prezzo passandogli il pacchetto.
<<tenga>>
<<mmh>> me lo strappò dalle mani e fece per andarsene ma si bloccò subito togliendosi gli occhiali.
<<Pieck, ti piace di più il caramello o la marmellata?>> domando Porko spuntando accanto a me con una confezione di cioccolata in mano.
<<caramello>> dissi mettendo la frutta del cartello.
<<sei serio?>> domando la signora, io la guardai confusa e quando il ragazzo si girò verso il suo lato spalancò gli occhi.
<<mamma?>>
sgranai gli occhi a mia volta e guardai prima lui e poi la signora confusa, effettivamente c'era qualcosa di simile fra i due.
gli zigomi alti, i capelli biondi e forse anche le labbra.
<<certo che sei davvero caduto in basso>> scoccò la lingua e si girò su i tacchi.
non appena se ne andò via sbuffai.
<<simpatica>> dissi sarcasticamente.
<<già...come un palo nel culo>> rispose lui mettendo il cibo che aveva raccattato nel carrello.

quando tornammo a casa, mi misi a posare la spesa.
<<vado a farmi la doccia>> il ragazzo posò il cappotto e si diresse verso il bagno.
<<muoviti che poi devo farmela anche io e voglio l'acqua calda>> aprì il cassettone iniziando a posare le migliaia schifezze che si era comprato ovviamente con i suoi soldi.
lui girò l'angolo della cucina e prese a fissarmi.
lo guardai anche io confusa e lui sorrise maliziosamente.
<<no non la faccio la doccia con te>> risposi sbuffando.
il ragazzo mise il broncio e se ne andò verso il bagno.

appena finì con la spesa, presi il telefono e mi misi seduta come al mio solito sul piano cottura.
Annie mi stava videochiamando, cosa molto strana da lei.
risposi e vidi la sua faccia in panico in primo piano.
<<Annie?>>
<<quale metto fra i due???>> domandò inquadrandomi due vestiti attillati, alzai un sopracciglio, Annie non si era mai curata nell'estetica, perché proprio ora?
<<con chi esci?>> chiesi ridacchiando.
<<cazzi miei quale metto?>> richiese di nuovo.
<<quello blu>> risposi sospirando.
<<esci con Armin?>> domandai.
<<si>> rispose secca.
<<come stai? ceh rispetto all'ultima volta>> domando impacciata.
alzai i polsi e feci vedere le garze che prima avevo inzuppato nella camomilla.
<<sto guarendo>> risposi.
improvvisamente dalla porta del bagno uscì Porko.
spalancai gli occhi e mi affogai quando vidi che addosso aveva solo i pantaloni di tuta.
<<dove posso trovare un pettine?>> chiese alzando un sopracciglio.
<<ma c'è qualcuno a casa tua?>> chiese Annie.
<<COSA?! ehm...no>> risposi guardando la ragazza.
<<ciao Annie!>> urlò Porko facendomi imprecare.
<<ah, vabbè io vado ciao>> la ragazza chiuse la chiamata ed io posai il telefono guardando il ragazzo.
<<lo sai che i pettini sono al bagno di sopra, lo hai fatto a posta vero?>> chiesi togliendomi le garze e scendendo dal piano cucina.
<<boh forse>> alzò le spalle con quel suo solito sguardo indifferente che mi faceva girare i coglioni ogni volta.
<<che c'è vuoi che mi rivesta?>> chiese sorridendomi.
<<ovviamente no>> risposi salendo le scale e prendendo un pettine dal bagno che gli lanciai in testa.
<<ma perché?>> chiese lui massaggiandosela.
mi avvicinai a lui e mettendomi sulle punte e lo baciai.
<<speravo che diventassi più intelligente>> dissi sorridendo.

&quot;𝘐 𝘨𝘰𝘵 𝘺𝘰𝘶&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora