13.

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PIECK POV
mi risvegliai quella mattina, era da una settimana che riuscivo a non fare incubi.
sorrisi a questo pensiero e provai a stiracchiarmi, ma la testa che avevo appoggiata sull'incavo del collo prese a lamentarsi.
abbassai lo sguardo sulla massa di capelli biondi e sporgendomi in avanti lasciai un bacio su di essi.
<<buongiorno Pokko.>>
<<mmmmmmmmmmh>> risi alla risposta del ragazzo e mi girai a guardare la sveglia...07:30, merda.
<<Porko è tardi alzati>> mi scollai il ragazzo di dosso e andai a spintoni verso l'armadio.
<<non è vero>> rispose il ragazzo rigirandosi nel letto.
<<si che è vero adesso muoviti che siamo in ritardo>> spalancai l'armadio cercando dei vestiti mentre di sottofondo il ragazzo sbuffava.
presi una felpa e mi tolsi la maglia ma sentì uno sguardo contro di me, solo in quel momento mi ricordai che c'era Porko in camera insieme a me.
mi voltai verso il ragazzo che teneva la testa giù dal letto con gli occhi sgranati e le guance rosse.
<<lo sai che se ti cambi qui davanti a me a scuola non ci arrivi vero?>> presi i miei vestiti e andai verso il bagno.
<<muoviti e vestiti!>> urlai dal corridoio.

quando uscì dal bagno con i capelli legati in una coda, entrai in camera sedendomi davanti alla specchiera.
il ragazzo nel mentre al piano di sotto stava facendo un casino, probabilmente perché cercava di mettersi il gel per capelli.
finì di truccarmi e presi lo zaino uscendo dalla stanza.
<<Porko a che punto sei?>> domandai guardando l'orologio che segnava le 07:50.
il ragazzo uscì da bagno sbadigliando e prese lo zaino da terra.
<<pronto>> si stiracchiò ed io mi fiondai sulla porta correndo di fuori, non saremo mai riusciti ad arrivare in tempo a scuola.
<<Pieck->>
<<dimmi?!>> mi girai sospirando verso il ragazzo.
<<sei uscita di casa senza scarpe>> il ragazzo mi indicò i piedi coperti solo dai calzini.
<<merda>> dissi rientrando dentro casa.

arrivammo a scuola puntualmente in ritardo e quando entrammo in classe il prof di Matematica ci guardò male.
<<uscite in corridoio e entrate in seconda ora muovetevi>>

e fu così che io e Porko ci ritrovammo in corridoio a rigirarci i pollici.
<<te lo avevo detto che era tardi>> dissi io incrociando le braccia.
<<abbiamo perso tempo perché ti eri dimenticata le scarpe Pieck non dare la colpa a me>> rispose lui imitandomi.
<<certo va bene>>
<<vuoi litigare di prima mattina?>> domandò lui tirando le braccia al cielo.
<<no solo che devi capire che non puoi spegnere sempre la sveglia e rimandarla finché non mi alzo io>> guardai male il ragazzo.
<<si ma tu metti la sveglia alle cinque, io alle cinque sono appena andato a dormire>>
<<allora inizia ad abituarti ai miei orari>> risposi girandomi male.
<<smettetela, o la sveglia non sarà l'unica ad essere stata spenta oggi>> ci voltammo entrambi verso il bidello che teneva una scopa in mano.
<<avete capito?>>
<<SI!>>

quando entrammo in classe per la lezione di scienze, tutti gli occhi erano puntati su di noi.
alzai un sopracciglio confusa.
<<che avete da guardare?>> domando il ragazzo sbuffando.
<<perché arrivate sempre insieme?>> domando Rainer.
<<oh perché->> cercai di dire io.
<<fatti i cazzi tuoi scroto umano>> diedi un colpetto a Porko sul fianco e lui mi guardò male.
<<finiscila o non sai dove finisce quella manina>>
Marcel raggiunse il fratello imbarazzato.
<<scusaci Pieck>> se lo portò via nell'angolino e io andai sospirando verso il mio banco.
<<buongiorno Annie>> dissi alla ragazza che stava con la testa appoggiata al palmo della mano.
<<Annie?>> chiesi sedendomi.
la ragazza mi mostrò il telefono, sopra c'era la chat di Armin.
"Sono stato bene con te" questo era il messaggio.
<<rispondili>>
<<col cazzo>> disse lei chiudendo il telefono.

&quot;𝘐 𝘨𝘰𝘵 𝘺𝘰𝘶&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora