Avevi bisogno di me, è questo che mi hai detto, e allora perché sei sparito?
Restammo su quel letto uno accanto all'altro per ore, gli accarezzavo i capelli facendo sprofondare le mie dita fra i suoi ricci, la testa appoggiata sul mio cuore. Lo sentivo il suo dolore, fin dentro le ossa lo avvertivo.
Il pianto cessò e dopo poco si addormentò. Fu così che lo lasciai, nel suo letto rannicchiato come un bambino.
Il ritorno a casa fu angosciante, sapevo cosa mi aspettava una volta varcata quella porta e non ero dell'umore adatto per dare spiegazioni a mia madre.
"Sono a casa"
"Cassandra!"
Iniziò lei urlando.
"Si può sapere cosa diavolo hai combinato e dove sei finita per tutto questo tempo?"
"Mamma per favore, è una lunga storia"
"Guarda cosa ti sei fatta"
Placò i suoi toni e si affrettò a medicare la sua bambina.
Vedi Alex, in quel momento io ho capito cosa mancava nella tua vita: una madre e il suo affetto. Capii poi col tempo che l'unica donna rimasta nella sua vita e a cui lui si aggrappava disperatamente, ero io. Spiegai a mia madre tutto ciò che era successo partendo dalla sera in cui uscii con Spencer, la parte difficile arrivò quando dovetti ammettere che l'impegno preso con Alexander tempo prima non ero riuscita a mantenerlo, me ne ero innamorata proprio come lui aveva fatto con me e mi risultava impossibile riuscire a salvarlo adesso che ero così coinvolta emotivamente.
"Vedi bimba mia, era questo il mio timore, una madre vede le cose dapprima che un figlio possa capirlo ed io su voi due ci ho visto lungo. Però devi capire che quel ragazzo ha bisogno d'aiuto, quindi ti chiedo di farti da parte almeno per ora".
Capii la sua preoccupazione e non obiettai, poi finalmente mi chiusi in camera mia e aspettai con ansia che quell'orribile giornata passasse.Nei giorni avvenire mi resi conto che le parole dettemi da Alex non coincidevano con il suo comportamento, inizialmente cercai di capirlo e lascarlo in pace, poi inizia a preoccuparmi sul serio.
Era ormai giorno, il sole era alto e la sveglia suonava insistentemente oramai già da qualche minuto. Mi alzai con poca voglia ma senza fare storie, sapevo cosa mi aspettava a scuola e non volevo sopportare ulteriori sguardi d'odio e vocii pettegoli alle mie spalle. Il primo segnale d'allarme, a cui diedi poco peso, fu proprio quella mattina. Passai a prendere Alex come tutte le mattine, mi fermai fuori il suo viale e cominciai a chiamarlo. Dopo tre chiamate senza risposta pensai che forse dormiva ancora e che per quel giorno avrebbe saltato la scuola, quindi decisi di andar via. Fu così per altri tre giorni.
"Ehi Cass come va?"
Chiese Kim con la sua solita vocina.
"Sto bene"
Da amica intuì la mia menzogna, mi prese sotto braccio e si strinse a me, sentii il cuore sciogliersi, di lì a poco sarei scoppiata.
Attraversammo il cortile e poi il corridoio della scuola sempre una stretta all'altra sotto gli sguardi di mezza scuola. Sapevo cosa dicevano di me, qualcuno era dalla mia parte e qualcun altro no, ma ciò non mi toccava minimamente dato che avevo la coscienza pulita.
Sai Alex, mi interessava poco di chi avevo attorno e di ciò che dicevano alle mie spalle, non stavo male per via loro o per paura di ritrovarmi faccia a faccia con quella testa di cazzo di Spencer, io stavo male perché tu non c'eri. Infondo me lo sentivo che di lì a poco qualcosa di brutto si sarebbe scatenato e io non volevo altro che il sole, l'arcobaleno, le giornate serene e calde, volevo te. Invece mi ritrovai ancora una volta fuori il tuo viale, per il secondo giorno di seguito ad aspettarti invano."Ehi, voglio tirati un po' su il morale; che ne dici se oggi passo da te e studiamo insieme?"
Disse Kimberly
"D'accordo. Grazie Kim, significa tanto per me averti accanto"
Mi baciò la fronte e poi mi strinse forte.
Le ore a scuola passarono così lentamente e fu una giornata così noiosa, seguii poco o niente le lezioni. Con la coda dell'occhio vidi Spencer fissarmi, mi diede fastidio anche il fatto che i suoi occhi fossero su di me, avrei tanto voluto cancellarlo dalla mia vita quel viscido.
Per fortuna passai tutto il pomeriggio con Kim e riuscii a distrarmi, ma nonostante ciò tu restavi un chiodo fisso nella mia mente."Piove così tanto, dove sei?
Vorrei fossi qui, perché non rispondi alle mie chiamate e ai miei messaggi?"
Ennesimo messaggio senza risposta.

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La tempesta.
Roman d'amour"Infine questo è tutto ciò che ho attraversato dal giorno in cui ti ho incontrato fino al giorno in cui ti ho perso." Questa storia è un po' come guardare un fiore nascere e seguirlo fino a quando purtroppo non appassisce. Proprio come le tempeste...