14ºCapitolo

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"Ti pentirai di questa tua scelta.."
Divenne cattivo in volto, iniziai ad averne paura.
Non ebbi il coraggio di dire una sola parola così lui dopo qualche secondo interminabile, riprese la sua giacca di pelle ancora poggiata sulle mie spalle in modo brusco, e andò via.
Tirai un sospiro di sollievo e quasi correndo raggiunsi casa, presi ovviamente una strada opposta alla sua, speravo con tutto il cuore di non rivedere mai più quella brutta faccia in vita mia.
Realizzai solo il giorno dopo, quando la sveglia senza alcuna pietà inizio a suonare così forte da farmi venire un mezzo infarto, che quella brutta faccia che tanto speravo sparisse per sempre sarebbe stata a pochi metri da me, nella mia stessa stanza per mezza giornata e soprattutto respirando la mia stessa aria.
Fui silenziosa per tutto il tempo prima di uscire di casa, non volevo si aprisse neanche per sbaglio l'argomento "Spencer", anche se ero consapevole che ne avrei dovuto ovviamente parlare con Kim.
Con Alex la situazione era ancora un po' critica, ma quella mattina mi sentii così in dovere di fare qualcosa che senza dirgli nulla passai fuori casa sua, sapevo che a quell'ora sarebbe uscito e vedendomi non avrebbe di certo rifiutato un passaggio.
Lo vidi, mi comportai come se nulla fosse e lo chiamai.
"Ehi ragazzino hai bisogno di un passaggio?"
Si girò di scatto riconoscendo la mia voce, non appena mi vide spuntò un sorriso così bello che mi scaldò il cuore, mi fu impossibile non ricambiare.
"È così bello vederti."
Lo disse con voce bassa, come se volesse dirlo solo a se stesso. Mi resero così felice le sue parole che per un attimo dimenticai l'orribile serata che avevo passato.
Dopo poco, sentii un leggero imbarazzo da parte di entrambi. Eh sì, Alex, per quanto tempo ancora volevamo nasconderci l'amore? Perché volevamo privarci di questo sentimento così meraviglioso. In quel momento, mentre partimmo spediti verso la scuola io sarei voluta partite per il tuo cuore, camminarti lungo la pelle e poi entrarti dentro e restarci per sempre.
"Come ti senti?"
Chiesi con l'intento di sciogliere un po' quell'aria gelida che si era creata fra noi.
...

POV Alexander.

"Piccolo piccolo, mi sento così Cass."
Sì, avrei voluto dirle questo e poi dirgli altre mille cose. Sentivo come se Cassandra mi avesse tradito, ero completamente consapevole che fra noi non c'era nulla e mai nulla ci sarebbe stato vista la situazione, ma come potevo negare e provare a sopprimere i miei sentimenti? Era impossibile trattenere la gioia e l'emozione forte che provavo ogni volta che la vedevo arrivare. Ogni mattina non vedevo l'ora di andare a scuola solo per vederla arrivare da lontano, stretta nella sua piccola auto, il sorriso già stampato il volto. Anche se erano le sette del mattino, anche se faceva freddo, anche se ci aspettava un test o in interrogazione difficile, il suo splendido sorriso era sempre lì. Senza saperlo quella ragazzina dai capelli carota mi aveva salvato la vita, ho capito di amarla non la prima volta che l'ho vista, ma mi sono innamorato di lei giorno dopo giorno, ad ogni incontro scoprivo lati di lei mai visti ed ero sempre più desideroso di scoprirne altri per amarli tutti e venerarla in ogni minima cosa. Sono stato coraggioso solo in due casi, solo due volte nella mia vita ed entrambi riguardano lei; le volte in cui l'ho baciata, ed è sempre stato inaspettato per lei. Ho amato il modo in cui l'ho colta di sorpresa, baciata e poi l'attimo dopo essermi goduto la sua espressione sorpresa.
Ma come dicevo, mi sento così piccolo quando mi è vicina, e ancora più piccolo e solo quando mi è lontana. Vorrei solo si rendesse conto di quanto amore io provi per lei. "

"Ehi sveglia!"
La sua voce si intromise nei miei pensieri facendoli scomparire.
"Bene, mi sento bene Cass."
Sorrisi, lei finse di credermi.

...
Arrivati nel cortile della scuola sentii qualcosa di diverso nell'aria, gli occhi addosso erano più del solito, lo stesso i vocii. Decisi di non dargli poi così peso, forse mi ero vestita male o forse, anzi per certo, parlavano tutti di me e Spencer. Attraversai l'ingresso a testa alta come sempre, fiera e con la coscienza pulita, Kimberly e Alexander erano pochi passi dietro di me. Pensavo che il peggio che potesse capitarmi quella giornata sarebbe stato condividere la mia aria con quella testa di cazzo di Spencer, be' mi sbagliavo. D'un tratto fra la folla in corridoio vidi spuntare tre ragazze, si spostarono tutti schiacciandosi con la schiena agli armadietti e con gli occhi spalancati guardavano quelle tre oche che con fare minaccioso si avvicinavano a me.
Al centro c'era lei, mamma oca, ovvero Bree Sandez. Una delle ragazze più belle che io abbia mai visto, pelle scura, capelli ricci e lunghi, fisico statuario ed una gran testa di cazzo. Dietro di lei, rispettivamente una alla sua destra, l'altra alla sua sinistra, trovavamo Alicia e Allison, le gemelline più odiate della scuola con un neurone ciascuna.
Fu per me davvero facile associare quell'aria pesante e minacciosa al misterioso incontro con Miss bellezza e soprattutto, fu facile associare lei a Spencer.
Continuai a camminare finché non mi trovai a pochi centimetri da lei.
"Sparite!"
Urlò lei intimando alla folla creatasi attorto a noi di sparire. Senza farselo dire due volte, li vidi tutti abbassare il capo e recarsi nelle proprie classi, rimasero solo i miei due amici.
"Hai bisogno di qualcosa?"
Chiesi io sfrontata.
"Ho bisogno che tu tenga a bada i tuoi istinti mia cara. Non te lo hanno insegnato? Ciò che non ti appartiene non si ruba."
L'attimo dopo vidi sbucare dal nulla una testa riccioluta. Era Spencer.
"Inutile perdere tempo a parlare con le puttane."
Sbottò lui d'un tratto, poi si avvicinò a Bree, le strinse un braccio attorno alla vita e mi guardò. Forse pensava di ferirmi in qualche modo.
"Se gentilmente mi spiegaste su quali basi state fondando le vostre accuse.."
Nella vita i miei genitori mi avevano sempre insegnato che alla violenza si risponde con la pace, e che all'ignoranza non si risponde proprio.
"Cass, lasciali perdere."
Kim tentò di prendermi un braccio, sapeva come sarebbe finita la situazione.  Non le risposi, allontanai il braccio non appena mi fu sfiorato e poi con uno sguardo la fulminai.
"Hai capito bene santarellina, lui è il mio ragazzo e tu ti sei azzardata a baciarlo."
Quasi non credevo alle mie orecchie.
"Pensavi mi fossi innamorato di te? Ho fatto tutto questo solo per portati a letto"
Prima ancora che potessi aprir bocca, qualcun altro mi precedette.

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