2. Presentarsi

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"Ciao!" dico alla prima persona che passa, senza nemmeno guardarla in faccia.
Siamo ancora in sala relax e io sto abbracciando più forte che mai la Felpa, sì, con la F maiuscola.
"Ciaoo" mi risponde, allora alzo lo sguardo. Era la mia vicina di banco, Sissi. Secondo me, da quanto ho visto a casa, lei era una delle più socievoli e divertenti.
"Io sono Melissa, piacere" dico io, con un po' di ansia dato che era la prima vera conversazione che facevo con qualcuno lì dentro.
"Piacere, Sissi, tutto bene?" penso che abbia intuito che fossi giusto un pochino ansiosa "si si, tutto a posto, grazie" allora mi saluta con un gesto della mano ed esce dalla porta della saletta.
A quel punto pensavo di essere da sola, quindi mi sono messa le mie cuffiette e ho iniziato a ballare. Ne avevo bisogno, dovevo sbollire un po' per la tensione. Io pensavo di essere sola, ma non era così; no, non ero sola. Così, nel pieno di un grand jete, ecco che vedo uscire dal bagno maschile Alex. Non mi ero subito accorta di lui, ma mentre facevo una pirouette, eccolo lì proprio davanti a me, che mi guardava, forse stupito. Io mi tolgo le cuffiette e imbarazzata, non sapendo cosa dire ho balbettato un po': "emh.. ciao.. son-" vengo interrotta da lui, che stranamente, per quanto avessi visto da casa, non parlava spesso " io sono Alex" dice "benvenuta" io ero un tantino scioccata, penso anche che si vedesse dalla faccia. Mi sono quasi subito ripresa e ho continuato: "io sono Melissa, piacere" porgo la mano per dargli una stretta e lui ricambia. Io ero ancora più sbalordita. Nella mia mente mi frullavano parole tipo 'ma davvero? lui? quello che quando vedevi da casa non scambiava neanche un sorriso, ora ti sta stringendo la mano?'. Si, cose del genere.
"Scusa per poco fa, pensavo di essere sola" mi ricompongo perché ero tutta spettinata, nel mentre lui mi risponde: "Scusa? E per cosa? Stavi solo ballando, non è successo niente!" Detto questo, mi passa di fianco e una volta che mi ha superata si gira e aggiunge: "Devo aiutarti a portare le valige in casetta? Così ti spiego anche le varie sale, però domani te le farò vedere meglio" io rispondo di sì, e carica di tutte le valige, ci digiriamo verso la casetta.
Non vedevo l'ora di questo momento da quando avevo vinto la sfida. Entrare nella casetta di Amici. WOW. Penso che wow sarà la parola che più userò quest'anno.
Prima poco di salire le scale, Alex si gira verso di me e mi chiede: "Vuoi che ti porti le valige, mi sembrano molto pesanti e qui ci sono degli scalini". Io ero sbalordita. Nella mia mente rigiravano i pensieri di qualche minuto prima. Alex che aiutava me con le valige. Penso che sia solo accoglienza, poi si comporterà come con gli altri.
"Oh si grazie, che gentile!" Solo dopo aver pronunciato queste parole mi ero accorta di quanto fossi stata sdolcinata; "oh si che gentile" peggio del miele col latte, contando che questo ragazzo lo conosco da quanto, 30 minuti? Devo dire che mi ha fatto un certo effetto, ma poi mi sono ripresa.
Alex aveva preso la valigia più grossa, io avevo le altre tre borse.
Mi apre la porta e entro nella casetta. Ho aspettato questo momento più di qualunque altro. Si, ero entrata. C'era un gruppetto di ragazzi che mangiava in cucina. Li ho riconosciuti tutti: c'erano LDA, Christian, Carola, Sissi e Luigi. Diciamolo, loro erano i miei preferiti. Appena mi vedono entrare, si girano tutti. Alex pronuncia esattamente queste parole: "Diamo il benvenuto a Melissa" LDA si alza, mi viene di fronte e esclama: "Ma ciao!" io scoppio a ridere, non per quello che avesse detto, per quello non c'era niente da dire, ma per il modo in cui l'aveva detto. Il suo accento mi faceva sbellicare dalle risate anche da casa.
La mia risata, beh quella pochi la conoscono ma molti la sentono. La mia risata, oltre a essere a un volume alto, ma tanto alto, è anche contagiosa. Io non so per quale motivo, ma anche il cantante campano si è messo a ridere. Direi che come presentazione non è niente male.
Mi sono presentata a tutti quelli che c'erano al momento, alcuni erano a lezione.
Carola e Sissi, che si trovavano in cucina, mi hanno accompagnato nella loro stanza, che da lì a poco sarebbe diventata la nostra stanza. Ci siamo messe a parlare un po', per fare amicizia. Io le ammiravo, sembravano perfette. Io invece ero un po' spaesata.
"E così sei una ballerina della Maestra? Anche io" Dice Carola, con quel suo accento sardo. Mio nonno era sardo, ma se avesse detto qualcosa in quel dialetto, non ci avrei capito una parola.
"Si, quasi non credevo di aver vinto la sfida, figuriamoci essere allieva della Celentano. Comunque piacere, sono Melissa" . Vedo gli occhi della ballerina illuminarsi: "Melissa? Che bel nome, lo adoro" Io ho risposto con un grazie un po' strano, mi era uscito l'accento sardo. Lei rimane ancora più stupita: " Anche tu sei sarda? Di dove?" la mia risposta è stata questa: "Io non sono proprio sarda, mio nonno è sardo e di conseguenza mia madre. Comunque sono di Bonorva, vicino a Sassari" Lei annuisce. Sa di cosa parlo.

Spazio autrice
Ciaoo eccomi tornata con un nuovo capitolo. Scusate se ci ho messo un po' ma in questi giorni non sono riuscita a scrivere. Oggi vi pubblico questo, è un capitolo un po' di passaggio e come dice il nome di presentazione. Penso che oggi inizierò a scrivere il terzo ma non so quando lo pubblicherò, penso domenica.
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Semplicemente Accade// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora