42. Poetica

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"Allora come hai dormito nella tua stanza nuova?" chiedo a Serena appena ci svegliamo.
"Bene dai" annuisco e ci dirigiamo in cucina dove ci sono già Luca, Albe e Dario.
"Ueh ragazze come andiamo?" dice il cantante napoletano appena vede arrivarci.
"Si fa quel che si può Luca" annuisco io facendo spallucce, passandogli di fianco per prendere una tazza dalla mensola.
Io e le mie compagne di stanza ci sediamo al tavolo e mangiamo.
"Raga io vado che ho lezione a dopo" le saluto ormai fuori dalla porta.
Oggi con Elena e Sebastian devo preparare una nuova coreografia modern, che mi ha assegnato la Maestra su "Skinny Love" di Birdy. È un passo a due con Michele.
"Molto bene ragazzi, per oggi siamo apposto, ci vediamo domani" i due professionisti ci salutano e noi a nostra volta ricambiamo.
Io e Michele ci scambiamo un cinque, poi gli faccio i complimenti perché è davvero bravo. "Anche tu sei brava" mi risponde lui.
Dopo aver mangiato un'insalata a pranzo, vado a lezione con il Maestro Montesso, devo solo ripassare ddlle coreografie anche abbastanza vecchie, nelle quali però non ero riuscita ad imparare dei passi quindi oggi li proverò ancora.
Finita la lezione, prima di andare alla prossima, vado in sala relax.
In realtà avrei solo voluto ascoltare un po' di musica, dato che alla lezione successiva sarebbero passati 30 minuti, ma appena entro vedo Alex.
E dato che non ci siamo ancora parlati chiaramente, gli passo di fianco, lui mi afferra il polso ma mi scanso dicendo: "Scusa ma tra poco ho lezione e devo andare in bagno".
Lui annuisce con la testa.
Cazzo, ci sto male a vederlo così, ma non mi sembra né il momento né il luogo adatto adesso per parlare, di noi.
Esco nello stesso modo in cui sono entrata e mi dirigo nella sala 10 dove Francesca è già lì.
"Oggi sei arrivata presto" mi dice la donna vedendomi entrare prima dell'inizio della lezione.
"Sì, volevo scaldarmi un po' e non sapevo dove andare" mi giustifico io e lei annuisce.
Stendo il tappetino e faccio stretching come le avevo detto e per non perdere tempo dopo 15 minuti cominciamo la lezione.
"Allora finiamo la coreografia e in realtà non dobbiamo fare nient'altro" mi informa lei.
Annuisco e iniziamo a lavorare alla coreografia da finire e dopo neanche un'ora sono già in casetta.
La prima cosa che faccio è andare a farmi la doccia, dopo la giornata di oggi sono davvero da buttare via.
Fa abbastanza caldo quindi non mi asciugo i capelli, andrò fuori per un po' e si asciugheranno al sole di aprile.
Mi metto dei pantaloncini corti neri e un top bianco, esco nel giardino sul retro dove trovo già Luigi, Luca e Sissi che parlano di qualcosa di cui non capisco niente.
Dopo una buona mezz'ora i capelli si sono asciugati, quindi sono rientrata e me li sono spazzolati, ho preso un elastico e mentre stavo per ritornare fuori, sento qualcuno al piano.

Anche quando poi saremo stanchi
Troveremo il modo per
Navigare nel buio
E tanto è facile
Abbandonarsi alle onde
Che si infrangono su di noi

Non vado in soggiorno, mi basta sentire la sua voce per capire chi era.
Alex, stava cantando una delle mie canzoni preferite: Poetica, di Cesare Cremonini.
Non so quante volte ho ascoltato quella canzone ma penso che questa sarà la migliore.

Dimmi dove sei
Vorrei parlarti
Tutte quelle cose che
Ho mandato già in fumo
Colpa della solitudine
Non l'ho mai detto a nessuno
A nessuno tranne che a te

Quella strofa sembrava scritta per noi, ogni singola parola ci descriveva.
Mi avvicino alla porta ma non passo oltre, mi appoggio e sto lì ad ascoltare.

Questa sera sei bellissima
Se sai che non è finita abbracciami

Lo guardo mentre suona.
È così bello mentre io sono così stupida ad aver litigato con lui.
Prendo coraggio e mentre lui sta lì a cantare con gli occhi chiusi mi siedo di fianco a lui che, al mio contatto, riapre subito gli occhi senza però smettere di suonare.

Semplicemente Accade// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora