6.Perchè...?

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09.10.1947

Tra poco sono passati due mesi e io non ho ancora mandato quella dannata lettera ai miei.

"Signorina Blossom, mi sembra distratta" mi richiama il professore di storia della magia. "Mi scusi professore, non mi sento tanto bene" mi giustifico. "Vada in infermeria" mi dice. Prendo le mie cose per andare proprio in infermeria.

"Blossom, sei stata qui solo due giorni fa per un calo di pressione" dice Madame Chips preoccupata per me. "Non mi sento tanto bene. Ho un giramento di testa...da stamattina" spiego. "Hai assunto qualche sostanza?" mi chiede e scuoto la testa in segno di no. Sono già finita in infermeria per abuso di polveri ma questa volta non è il caso. "Hai mangiato?" chiede di nuovo e dò la stessa risposta. "Ho mangiato quando sono uscita di qui".
"Vieni. Ti do degli integratori".

"Madame Chips" sento la voce del professor Riddle "Un ragazzo di Tassorosso è svenuto nel corridoio. È troppo grossa, non sono riuscito a portarlo fin qui" dice ignorando la mia presenza. "Sai già come prenderle, vero?" mi chiede l'infermiera dandomi le pillole e annuisco "Professor Riddle, mentre mi occupo del ragazzo si assicuri che Blossom si prenda le pillole" dice frettolosamente lasciandomi da sola con il professore. Sbuffo e mi avvicino nel piano dove c'è dell'acqua e un bicchiere. "Perchè prendi delle pillole?" mi chiede seguendomi. "Mal di testa" dico vaga. "Forse non dovresti prendere stupefacenti".

Come fa a saperlo?
"Non prendo stupefacenti" mento. È da un po' che non né uso, ultimamente faccio solo qualche canna...mi sento meno in colpa. "Quando ho letto quel quaderno mi sono soffermato sulla pagina dove Jack ti dava della cocaina" dice bloccandomi il polso che stava per afferrare il bicchiere  "Non ne uso più" rispondo a denti stretti. "E perchè le pillole?" mi chiede di nuovo. "Ve l'ho detto. Mal di testa" rispondo liberandomi dalla sua presa per prendere le due pillole. "Spero di vederti a cena Egle, stasera ci sarà la pizza" dice prima di uscire. Ottimo...non riesco a resistere alla pizza.

Torno in camera, le lezioni sono già finite ma Daphne non c'è.
Metto un top bianco e dei pantaloni di tuta nera. Bussano alla mia porta.
"Walburga?" mi stupisco che sia lei.
"Che ci facevi in infermeria con Riddle?" mi chiede scorbutica. "Madame Chips voleva assicurarsi che prendessi le pillole mentre lei andava a soccorrere un'altro ragazzo. Tu che ci facevi con Riddle quella sera?" gli chiedo riferendomi a due giorni fa quando l'ho vista uscire dal suo ufficio con i capelli in disordine."Nulla che ti riguarda"rispondo. Io l'afferro per il polso facendola entrare, chiudo la porta ed estraggo la bacchetta "È inutile che menti...ormai lo sanno tutti che scopi con il primo che passa. Quella volta non è uscito nulla, chissà forse ora non starò in silenzio".
"Mi sta aiutando a superare dei problemi" risponde spaventa. "Scopando?" chiedo io e lei annuisce. "Perchè ti interessa così tanto?" mi chiede lei. "Nulla" rispondo lasciandola andare.

Mi richiudo sola. Non riesco a immaginare il professor Riddle con un'altra donna che non sia io, ma so anche che questo non è possibile. Mi siedo alla scrivania, prendo una pergamena e intingo la piuma nel calamaio.

<Mamma e papà;
È da un pò che non vi sento. Sono stata male in questi giorni, e sto continuando a non sentirmi tanto bene. Il mese finisce tra due settimane e così come il mio tempo. Penso di aver trovato un ragazzo che mi piace, ma non so se io piaccio a lui. Volevo chiedervi più tempo.
Con affetto vostra figlia;
Egle Blossom>

Mi cambio. Indosso un semplice abito azzurro lungo e un mantello pensate contornato di pelliccia.

Vado verso la guferia. Odio questo posto...è pieno di uccelli. "Casa" dico alla civetta bianca di famiglia, anzi che non è una colomba. "Che ci fai qui?" mi chiede il professor Riddle che spunta proprio davanti gli ultimi scalini. Mi tengo al muretto, per poco non cadevo "Spedisco una lettera" rispondo ovvia. "A quel tuo amico babbano?" mi chiede sorridendo."Ai miei genitori" sbuffo. S'impiccia troppo. "Stasera vieni nella stanza delle necessità, devo parlarti" dice prima di andarsene senza darmi il tempo di ribattere.

Senza cambiarmi vado verso la stanza segreta. Quando entro vedo che il professor Riddle è qui. C'è un tavolo per due, un divano davanti al camino e l'unica luce presente e quella soffusa delle candele."Non pensate sia eccessivo?" chiedo. Lui, senza rispondermi, mi prende la mano e mi fa sedere sulla sedia, poi si mette davanti a me.  Appaiono due pizze con il salame piccante. La mia preferita. "So che sai di me e Walburga" dice iniziando a tagliare la sua pizza senza guardarmi. Provo a fare lo stesso.
"E allora?" chiedo. "So che la invidi. Ti vedo in classe, sei costantemente distratta e nei corridoi...sembra che tu stia cercando di ucciderla con gli occhi. Non stiamo assieme, fa solo parte di un piano".
"Non sono consentite le relazioni tra insegnanti e studenti; anche se lei è giovane non ne ha il diritto".
"Cos'hai scritto ai tuoi? Un nome?" mi chiede sempre troppo curioso. "Tempo...ho chiesto tempo".
"E pensi che te lo concederanno?".
"Si...insomma, perchè non dovrebbero?".
"Se ti dovesse servire, sentiti libera di usare il mio nome" mi sorride. "Cosa vuole, professore?" chiedo. "Voglio te. So che il primo giorno eri tu nella mia testa. Sai quello che penso".
"Ho dei principi morali".
"Ti direi che hai tutto il tempo che vuoi, ma sappiamo entrambi che non è così" dice quasi con un velo d'amarezza.

"Non mangi?" mi chiede dopo un pò.
"Io...non ho fame" dico continuando a guardare la squisita pizza sotto il mio naso. "Devi mangiare" mi ordina."Ma non ho fame" ribatto. "Non ti vedo mai nella sala grande e quelle rare volte che ci sei non tocchi cibo. Pensavo che non ti piacesse il menù".
"Come fa a sapere se la pizza mi piace?" chiedo. "La pizza piace a tutti" afferma con arroganza "Non ti alzerai da quella sedia fino a quando quel piatto non è vuoto" afferma legando le mie gambe alla sedia con un incantesimo.

Controvoglia inizio a mangiare. Devo ammettere che la pizza è ottima. "Perchè non mangi?" mi chiede quando ho quasi finito. "Qualche anno fa mi prendevano in giro perché ero grassa, non avevo che qualche kilo in più di ora. Mi sentivo a disagio a stare con gli altri così decisi di non mangiare. Cercai incantesimi o pozioni che mi avrebbero permesso di mangiare senza ingrassare ma non le ho mai trovate" racconto.
Quando ormai sul piatto ci sono solo delle piccole briciole, Riddle si alza; allontana la mia sedia dal tavolo e si mette in ginocchio sotto le mie gambe.

Estrae un coltello d'argento dalla sua giacca e taglie le corde che lui stesso mi aveva messo "Ora vai in camera" mi ordina guardandomi da sotto. Annuisco e mi alzo.

Corro stando nascosta nella mia camera dove Daphne sta già dormendo.

Il professore mi farà impazzire

Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora