15.Mi licenzio

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31.06.1948.

"È sono lieto di annunciare che tutti voi avete passato i M.A.G.O" esclama Dipet. Lanciamo i cappelli in aria e corriamo all'estero della scuola.

Finalmente liberi.

29.05.1988.

"Tom non ne posso più di nasconderci" gli dico piagnucolando mentre mi fa le coccole nella stanza delle necessità, distesi sul divano davanti al caminetto. "Manca poco tesoro mio. Farò quando in mio potere per farti passare l'esame poi mi licenzierò".
"Cosa?! Non voglio che rinunci ai tuoi sogni per me".
"I miei sogni non sono nulla senza di te piccola. Potremmo affittarci una casetta in città, io mi dedico alla politica e tu potresti comunque continuare gli affari di famiglia. Potremmo crearcene una nostra. Te lo immagini? Noi due sposati con dei bambini che ci fanno disperare" sorride con dolcezza. I suoi occhi brillano. "Sarebbe bellissimo, Tom" gli sorrido.

31.06.1948.

Tom mi prende in disparte per baciarmi con passione. "Sei libera piccola mia" ansima. "Siamo liberi" ansimo io. Ci dirigiamo dal presidente prima di prendere i nostri bagagli. Entriamo tenendo le nostre mani incrociate. "Professor Riddle, signorina Blossom" ci saluta sorridendo ma quella gioia sparisce quando abbassa lo sguardo sulle nostre mani. "Mi licenzio" afferma Tom. "E immagino che il motivo sia la ragazza" dice il preside andando a sedere. "Si, ma come ha ben potuto vedere i miei sentimenti non hanno influito sulla sua carriera".
"Bene. Farò finta di non averne saputo nulla. Spero di vedere altri Riddle eccellere in questa scuola proprio come voi. Vi auguro il meglio" ci sorride congedandoci.

23.07.1948.

Percorro la navata dell'Abbazia di Westminster. Sono vestita di bianco. Era e Afrodite hanno pensato al mio elegantissimo abito. Sembra più quello di una principessa che quello di una dea.
Tutti gli dei sono qui, i miei amici e ovviamente i miei genitori.
"Vuoi tu, Egle Mary Blossom, prendere Tom Marvolo Riddle come tuo sposo?".
"Lo voglio".
"E vuoi tu, Tom Marvolo Riddle, prendere Egle Mary Blossom come tua sposa?".
"Lo voglio".
"Se nessuno è contrario a questa unione" dice alzando le mani e stando in silenzio per qualche secondo "Vi dichiaro marito e moglie".
Tom prende il mio viso tra le sue braccia baciandomi delicatamente le labbra. L'enorme sala si riempie dell'eco degli applausi.

All'uscita ci sono ben tredici carrozze trainate da sei Pegasi l'una. I nostri amici si congratulano con noi. Gli dei e i miei condividono una carrozza(circa cinque in ognuna) mentre io e Tom l'abbiamo personalizzata con le nostre iniziali ai lati. "Tom, sei il benvenuto" sorride il padre degli dei che leva la foschia lasciano entrare mio marito nell'Olimpo. "Devo ancora chiamarvi professore?" scherza Daphne.  Prima che Tom possa rispondere, Zeus richiama l'attenzione. "Siamo lieti di questa unione. Un così bravo ragazzo ha conquistato la nostra Egle. Egle; nipote, in quanto tale tu sei anche una dea e quale occasione migliore se non oggi di ufficializzare la cosa?".
"Ma in questo modo io sarò immortale mentre Tom no" balbetto. "Sciocchezze! Ha pur sempre i suoi Horcrux, come l'anello" dice Ade indicando l'anello di fidanzamento che porto sotto la fede. Lo fisso incredula.

01.04.1948.

Tom leva le mani dai miei occhi. Mi ha portato al lago.
C'è una tovaglia da picnic sotto le luci e sopra l'acqua si vede il luccichio delle lucciole. "È bellissimo" commento guardandomi attorno. Lui prende la mia mano, si inginocchia e esce una scatola dal suo mantello. "Egle, da quando ti ho vista sul treno ho sperato di averi, lascia che siamo uniti per sempre. Io sarò tuo e tu sarai mia. Egle, vuoi sposarmi?".
"Certo che lo voglio" gli sorrido dolcemente e lui infila al mio dito un'anello con una pietra scura retta dalla testa di sue serpenti, simbolo della sua famiglia.

23.07.1948.

"Non vedo l'ora di scoprire che dea sarò" sorrido fredda levando la mia mano da quella di Tom.
Ci spostiamo nella sala dei troni. Estia porta la brace seguita dalle parche che mi accerchiano. Un fulmine colpisce il centro della stanza, proprio dove sono io; la terra trema, il vento soffia, il mare si agita e il fuoco si inalza.
Le maniche del mio vestitino si strappano lasciando posto a delle foglie verdi; il mio corpetto viene sostituito dalle onde marine, la schiuma copre il mio seno e l'acqua splendente la mia vita; questa si incrocia con il magma che scende dritto lungo il mio corpo estendendosi leggermente formano una cintura in pietra; l'aria si posa leggiadra sui miei capelli formando una tiara elegante e quella roccia si apre dando luce a diamanti.

Mio nonno Zeus si alza guardando con stupore così come gli undici "Non è possibile. Gea".
"Gea è morta tempo fa; Egle tiene con se tutti e quattro gli elementi" dice una delle parche.
Un clamoroso applauso riempie la sala e un nuovo trono appare accanto a quello del re. Un cerchio con i quattro elementi racchiusi è inciso sulla pietra. "Egle, sei più importante di quanto tu volessi" mi sorride poi invitandomi ad accomodare al mio posto.

Lo faccio senza esitazione. Sono la tredicesima dea.

Dopo i festeggiamenti ognuno torna a casa, compresi i miei genitori che non facevano altro che piangere.  "Noi non abbiamo ancora una casa" dico a Zeus che ha insistito a rimanere."Sei una delle dea fondamentale Egle, hai una casa proprio qui sull'Olimpo oltre che altri castelli sparsi nel mondo. Venite" sorride. 

Un meraviglioso castello in cima a tutti, sospeso. Dall'isola pendente si possono vedere le radici e l'acqua cadere nel vuoto.  Le porte in noce si aprono quando ci fermiamo davanti a loro. Zeus ci saluta andando via.  Un'ancella si inchina. "Potreste condurci nella camera da letto?" chiedo con gentilezza e lei un silenzio ci accompagna in un ampia stanza.

Tom passa il dorso della sua mano sulla mia schiena scoperta. "Sei una dea adesso, e sei mia moglie" mi sussurra. "Di cosa parlavano? Cosa sono quest'horcrux?" chiedo spaventata. "Frammenti della mia anima. Ne feci due durante i miei studi; il medaglione e il mio diario. L'anello l'ho fatto prima della proposta. Volevo che un pezzo della mia anima restasse sempre con te".
"Ti amo Tom, questo non cambierà".
Lascio sparire il mio vestito e lui strappa i suoi per la nostra prima notte da coniugi.

Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora