11.10.1947
Anche se è sabato mi alzo presto. Decido di approfittare dell'uso del bagno dei prefetti.
Vado nella quarta porta a sinistra della statua che fa da guardia al bagno del bagno,Boris il Basito.
È illuminato da un candeliere acceso, il bagno si presenta tutto di marmo bianco, compresa quella che sembrava una piscina vuota rettangolare incassata al centro del pavimento e molto profonda. Almeno un centinaio di rubinetti d'oro si trovano ai bordi della piscina, ciascuno con una pietra di colore diverso incastonata nel pomolo. Dai rubinetti sgorga acqua mischiata a vari tipi di bagnoschiuma; dopo aver levato i vestiti li apro tutti e da ogni rubinetto esce acqua con bagnoschiuma e bolle di sapone. Sul bordo della vasca, c'è anche un trampolino; dev'essere molto profonda.Lunghe tende di lino bianco pendono alle finestre; una grossa pila di soffici asciugamani bianchi si erge in un angolo e sulla parete c'è un solo dipinto con la cornice dorata che ritrae una sirena bionda addormentata su una roccia.
Mi immergo nell'acqua calda piena di schiuma.
"A quanto pare abbiamo appuntamento fisso nei bagni" sento alle mie spalle.
Mi volto coprendomi con la schiuma e vedo il professor Riddle. Il mio respiro inizia ad essere inregolare. Senza entrare nell'acqua si piega sulle ginocchia e prende il mio viso tra le sue mani "Il tuo ruolo ha un prezzo" ghigna . "Non l'ho chiesto io questo ruolo" dico a denti stretti. "Se lo sapevo prima nominavo Walburga" sbuffa.
"Torna pure da lei. Come ho già detto, non l'ho chiesto io".
Penso che la mia risposta non gli sia piaciuta visto che mi ha ignorata. Mi lancia uno degli asciugamani. "Devo andarmene o devo restare...non ho ben capito" dico fissando il panno che si è bagnato. "Fa quello che vuoi" dice entrando e sedendosi in uno dei posti.Indosso l'asciugamano e decido di restare. La sirena, che prima era ferma, inizia a cantare una melodia mentre si pettina i capelli."Perchè io?" chiedo al professore senza guardarlo. "Non c'è un perchè" risponde avvicinandosi a me. "Ci sono molte ragazze carine per i corridoi, o per il mondo; ma perchè io?".
"Mi hai colpito sul treno. Il tuo aspetto si, ma ancor di più il tuo carattere. Timida, aggressiva e determinata. Non ho mai conosciuto nessuna così. Ho visto il tuo viso diventar verde quando hai capito che ero un insegnante ed eri rossa di rabbia quando sei entrata dopo la Black. Questo è solo per un motivo; provi qualcosa per me, non negare l'evidenza" dice portando una mano sulla mia coscia. "È vero...ma è sbagliato. Non posso, non possiamo. Non può esistere un noi".
Si avvicina alle mie labbra che prima sfiora e quando vede che non mi allontano mi bacia passionalmente.Mette le sue mani sul mio collo e le nostre lingue iniziano una dolce lotta. Sa di menta. Il suo profumo mi inebria come la prima volta.
Involontariamente mi ritrovo sopra di lui e le mie mani tra i suoi ricci.
Non posso credere a quello che sto facendo: sto limonando un professore?Stacco le mie labbra dalle sue. "Tutto bene?" mi chiede con gentilezza. Annuisco. Lui mi accarezza delicatamente il viso. "Non lo saprà nessuno; sta tranquilla" mi rassicura. "E la Black?" chiedo con un pizzico di gelosia. "E quel babbano?" mi chiede lui con lo stesso tono. "Lui è solo un amico" mi giustifico."E la Black sarà solo una studentessa" dice lui facendomi sorridere soddisfatta delle parole che gli sono uscite dalle labbra che prima erano assieme alle mie.
Mi siedo di nuovo accanto a lui e poggio la mia testa sulla sua spalla.Non so ancora cosa provo, ma so che non è indifferente il sentimento che ho e spero sia lo stesso per lui.
"Egle. Devi mangiare" mi dice Daphne che mi ha costretto a venire a cena.
Continuo a esaminare quella povera bistecca senza portarla alla bocca e tenendomi la testa "Non mi va la bistecca".
"Egle. Se non mangi ti sentirai male".
"Ma non ho fame!".
"Mangia. Imagina che sono le pillole" mi dice di nuovo. Io mi alzo stufa di sentirla.Vado a prendere l'erba che nascondo in camera per poi andare nel lago nero.
Mi siedo su un tronco davanti al lago mentre fumo una canna. La luna si riflette sull'acqua.
"Come mai qui?" mi chiede il professor Riddle sedendosi accanto a me. "Ho bisogno di stare da sola" rispondo scorbutica."E la canna?".
"Ok...ho bisogno di stare da sola con la canna" dico voltandomi per guardarlo e vederlo, perfetto come sempre.Leva la carta dalle mie dita per fare un tiro "Ehi!" esclamo riprendendola ma prima che possa portarla alle labbra ci sono le sue che mi stampano un bacio.
"Ho visto che non hai mangiato" dice serio. "Non ho fame" dico di nuovo."Egle. La tua amica ha ragione. Devi mangiare".
"Mangerò quando avrò fame" dico alzandomi ma prima che possa andare, Riddle, mi blocca per il polso "Questa la prendo io" afferma prendendo la cartina. Io lo guardo alzando un sopracciglio "Nono...vai in camera" mi ordina. "Pensi che non abbia altra roba?".
"Mi affido alla tua prudenza" dice sedendosi di nuovo su quel tronco mentre io torno al palazzo.La festa è dai Corvonero quindi la sala comune è vuota. Prendo un libro e mi metto a leggere davanti il camino sempre acceso con una tazza di caffè accanto. <Orgoglio e Pregiudizio> è il titolo del libro che capita tra le mie mani. Non ho idea di cosa parli ma non voglio tornare in camera. La tentazione di prendere altra cannabis è alta.
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Amore Proibito
FanfictionE se un professore s'innamorasse di un'alunna? Il giovane insegnante di difesa contro le arti oscure nota la giovane Egle Blossom quando lei era ancora sul treno, inconsapevole del suo futuro e del suo passato.