18.Sarò una brava zia

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01.11.1948.

La mattina vado nella sala dei troni prendendo posto. "Egle, non ti aspettavamo" mi dice Era. "Starò qui per un pò, finché le cose non si calmano".
"Tom è diventato ministro" annota Atena. "Per quanta intelligenza ha il ragazzo le sue idee politiche sono pessime per la pace. Rischia di far esplodere una guerra" aggiunge Ares. "E Tom è capace di far riempire gl'Inferi senza pietà. Ha ucciso due ragazzi solo perché si amavano, solo perchè non gli importava che sangue scorresse nelle loro vene. È pericoloso" continuo io.
"Lasceremo sia il Fato decida le sorti del mondo. Non dovremmo schierarci" ordina Zeus.  "È mio marito, il padre di mio figlio. Come posso tenergli il figlio lontano?" chiedo. "È anche per il bene di tuo figlio, cara Egle. Sarà pur sempre un semidio" dice Afrodite. "Non lo aiuterò ne l'ostacolerò ma non terrò suo figlio lontano da lui; non finché non rappresenta una minaccia per Theo o Thea" annuncio.

Non sappiamo ancora il sesso del piccolo ma abbiamo già scelto il nome.

Mi alzo e tono a casa. "Ti prego Egle. Ascoltami" sento la voce di Tom venire dalla grande vasca che sta nel giardino davanti una mia statua. Vedo il suo riflesso. Mi piego sulle ginocchia. "Egle. Ti amo e questo non cambierà mai. Ti prego di tornare da me. Se non per me fallo per nostro figlio. Ascolta le mie preghiere, per una volta ti chiedo di perdonarmi".

Entro nell'acqua in modo che mi possa sentire. "Nostro figlio starà meglio qui, lontano da un assassino. Mi dispiace Tom ma hai toccato il fondo. Gli dei non ti aiuteranno".
"Egle. Egle ti prego. Non lasciarmi" gli sento dire piagnucolante. "Me l'avevi promesso"Questa volta non rispondo, "ME L'AVEVI PROMESSO!" urlo ma io vado via.

La carrozza mi accompagna da mia cugina, a Methana.
Un castello di pietra lavica si eregge vicino al cratere. Il mio vestito muta diventando più adatto al luogo. Un corpetto di lapilli con le spalline a V che lasciano comunque la schiena scoperta e le foglie che fungono da maniche appassiscono e cadono incenerite.
"È un piacere rivederti" mi sorride Daphne quando vado nella sua stanza delle benedizioni. È immersa nella lava.

Esce di lì. Ha degli eleganti leaggings di pelle rossa e un corpetto di cenere molto più rigoroso del mio. "Mi sei mancata" gli sorrido. Mi fa accomodare in una poltrona e ci portano del succo di mela. "Il piccolo cresce bene. Ho saputo che il professore sta impazzendo".
"Ed è per questo che me ne sono andata. Ha ucciso Klaus e poi Liam. Ha intenzione di uccidere tutti i nati babbani ed evitare la nascita di altri mezzo sangue. Vuole rendere la repubblica una dittatura crudele, violenta e spietata. Gli dei si sono astenuti. Lasceranno che sia il fato a scegliere ma dubito che Ade e Ares non vorranno approfittare di tale situazione. Ci sarà una guerra".
"E tu sei qui per assicurarti che difenda il tuo caro marito?".
"Assolutamente no! Sono qui per chiederti di essere la madrina del piccolo" gli sorrido accarezzandomi la pancia. "Dici sul serio?" chiede stupita. Annuisco con un sorriso e mi abbraccia felice. "Sarò una brava zia".

"Domani Era mi dirà il sesso del bambino" dico felice. "Spero sia un maschietto. Mi sembra che Tom è della stessa idea".
"Io spero sia femmina" commento.
Dopo aver parlato del più e del meno la invito a cena e fuori dal castello una carrozza di pietra vulcanica trainata da cavalli di fuoco ci aspetta.  A cena mangiamo della carne nella parte di giardino dominata dal fuoco; dove un fiume di lava scorre fino a raggiungere il corso d'acqua e formano un ponte.

"Informerai Tom?" mi chiede mentre le mostro la sua stanza. "Gli farò una visita ma tornerò immediatamente a casa...qui, sull'Olimpo".
La stanza di Daphne è rossa e nera con legno bruciato per i mobili.

Torno nella mia stanza e dopo aver indossato il vestito da notte mi affaccio al balcone cercando di guardare Tom. Lo trovo affacciato al balcone in compagnia di Bellatrix Black, nuda. "Tornerà" dice guardando il cielo.

Il suo sguardo incrocia il mio. "La ragazza è sempre stata la vostra debolezza, mio signore. Lasciate che sia io a darvi il piacere che meritate".
"Lasciatemi solo. Domani continuerete le persecuzioni. Egle tornerà da me. Mia moglie tornerà da me e se non dovesse farlo andrò avanti fino alla sua resa" ordina alla donna.

Queste parole mi terrorizzano. Ritorno dentro per tentare di prendere sonno ma le parole del ministro risuonano nella mia testa: "andrò avanti fino alla sua resa"

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