20.Gli imperi si fondano sul sangue

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14.02.1949

"Buongiorno principessa" mi sorride Tom tenendo un gigante orso e una scatola di cioccolatini. "Buon san Valentino" mi sorride. Mi alzo leggermente e lui si siede vicino a me dandomi un bacio. "Sei bellissima" mi sorride. "Oggi stai a casa?" gli chiedo aprendo la scatola. Lui prende uno cdi cioccolati e me lo mette in bocca. "Principalmente".

Dopo aver ingoiato il cioccolato al latte metto il broncio. "Devo lavorare piccola" mi sorride. "Che devi fare oggi?" gli chiedo. "Nulla che ti farà piacere. Torno per pranzo" mi sorride rubando un cioccolatino che però mangia lui.

Mi vesto con un vestito rosso monocromo e aggiungo una cintura d'orata.  Sistemo il peluche al centro del letto e scendo in cucina. Metto il grembiule bianco che presto si sporcherà in quanto ho intenzione di preparare una torta. 

"Lord Voldemort preferisce il cioccolato fondente" commenta Walburga. "Ed io quello bianco...il cioccolato a lette è un accordo" commento "Che ci fai qui?".
"Dieci di noi devono sorvegliarti, altri dieci controllare la reggia. Indovina quale compito divertente mi è toccato?".
"Avresti potuto avere di meglio ma tu hai scelto di fare la gatta morta".
"Non bruciarti" mi dice prima di andarsene. Finisco la mia torta al cioccolato a forma di cuore.

"Com'è andata?" gli chiedo a Tom che è tornato da lavoro. "Le cose stanno andando bene. A te com'è andata?" mi chiede bevendo del vino.
"Ho preparato il dolce. Non pensi che sia esagerato tutto questo controllo?".
"Scherzi? Sei mia moglie Egle".
"Sono una dea Tom".
"Deliziosa la torta" dice cambiando argomento ed io rispondo con una linguaccia.

05.06.1949

Le mie grida riempiono la stanza. Stringo la mano di Tom che è piegato accanto a me e...un pianto.

"È un maschietto" dice l'ostetrica poggiando nostro figlio ancora sporco sul mio petto. "Theo" sussurriamo. "Sono arrivata tardi?" chiede Daphne entrando mentre lavano il piccolo. "Come sempre, signorina Dimitroa" ride Tom. "Se non fosse che Egle non la prenderebbe bene la brucerei vivo, professor Riddle" ride poi mia cugina. Siamo una famiglia...di nuovo una famiglia. "Devi dormire tesoro. Io e Daphne ci occuperemo dei festeggiamenti" mi dice Tom dandomi un bacio in fronte e chiudo gli occhi riposandomi.

TOM POV

"Inviteremo l'Olimpo e gl'inferi; chiaramente anche i genitori di Egle. Palloncini blu che formano archi saranno posizionati nella sala e tre tavoli per il buffet".
"E immagino che dovrò fare tutto io" si lamenta la dea. "Tu non dovrai fare nient'altro che dare la notizia; anche se immagino la sapranno già" .
"Ottimo. Vado da Egle" concludo.

Il piccolo è avvolto in coperte di merletto. Dorme. Mi avvicino alla culla per guardarlo. Sembra dolce...proprio come sua madre. "Tom" sussulta Egle facendomi voltare. Mi siedo accanto a lei tenendole la mano. "Si piccola?" le chiedo. "Leva quella legge. Theo è un mezzo sangue".
"Quella legge non tocca la nostra famiglia. Tu sei una purosangue ed è questo che conta".
"Se non l'hanno già fatto si ribelleranno".
"E noi sederemo le rivolte. Gli imperi si fiondano sul sangue".

Il bambino inizia a piangere. Egle si alza, lo prende tra le braccia e lo culla. "Shh. Non è il momento di piangere".

"Penso che abbia fame" le dico abbracciandola da dietro. La ninfa che fa da balia entra in camera e prende il mio bambino. "Portalo nella stanzetta" le ordina mia moglie. "Perchè le hai permesso di uscire con nostro figlio?" le chiedo infastidito. "Per fare questo" sussurra con un sorriso. Mi spinge verso il letto bruciando i miei vestiti e i suoi. Lascia integra solo la mia cravatta.

EGLE POV

Lega i miei polsi con la cravatta nera e li tiene sopra la mia testa. Dopo avermi baciata entra dentro di me con spinte regolari. "Più forte" sussulto e lui fa come gli ho detto.

Viene dentro di me ed io sopra di lui. Leva la cravatta che lancia a terra e morde leggermente. "È buono il latte" sorride visto che ne uscito un pò. "Pieno d'erba e coca" gli dico ridendo.

Le mie bravate mi negano di allattare mio figlio, è per questo che ci pensa una ninfa. "E se dessimo un fratello a Theo?" chiedo a Tom facendo dei cerchi sul suo petto. "Perchè no" mi sorride e senza farselo dire due volte entra di nuovo dentro di me.

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