02.11.1948
"È un maschietto!" esclama Era entusiasta.
Un grande applauso parte da tutte le dee e le ninfe che stavano nella grande stanza in marmo bianco.
Mi ricompongo dall'ecografia indossando un abito a ruota in merletto nero con sopra un cappotto chiuso da un fiocco. "Sarà pur sempre un assassino ma è anche il padre del piccolo Theo" dico ad Afrodite che non approva il mio abbigliamento.
La carrozza d'aria trainata dal nulla si ferma all'uscita. Salgo e le nuvole senza tettuccio mi fanno scendere nel giardino di casa dove Tom guarda la nostra statua. "Siamo venuti bene" commento facendolo voltare.
Corre verso di me abbracciandomi calorosamente. Io ricambio fredda. "Mi sembra giusto dirti che è maschio e Daphne sarà la madrina" lo informo.
Lui si inginocchia davanti la mia pancia dove da un bacio. "Resti?" mi chiede speranzoso. "Solo a pranzo" rispondo. "Mi manchi da morire" mi dice prendendomi la mano. "Anche tu mi manchi ma ho dei doveri".
"Oltre che doveri da dea hai dovere da moglie e da madre!" esclama infuriato."Tom, chiudila qui".
"Visto che vuoi restare distaccata è Lord Voldemort adesso" mi dice. "Allora mio marito è morto".
"No; sei tu che devi scegliere se riaverlo o meno".
"Spero abbiate trovato la vostra strada, Lord Voldemort" lo saluto con freddezza risalendo sulla carrozza. "Avevi detto che restavi a pranzo".
"Sarei rimasta volentieri da Tom" gli sorrido dispiaciuta e senza fargli dire nient'altro torno a casa, al sicuro.31.12.1948.
Non posso stargli lontana pure oggi.
Contro la mia stessa volontà decido di tornare.
Busso al portone di casa mia e Selene viene ad aprire. "Egle!" esclama quando mi vede. Mi fa entrare velocemente. "Selene. Sai dov'è mio marito?" mi chiedo facendo sparire il mantello di neve che avevo addosso. "È nel suo studio" mi risponde. Dopo un sorriso busso alla porta chiusa. "Ho detto che non voglio essere disturbato" risponde.Io entro comunque ritrovandomi la sua bacchetta in gola che abbassa non appena mi vede. "Mi è permesso abbracciarti o rischio di essere uccisa?" gli chiedo. "Perchè sei qui? Avevi detto...".
"È il tuo compleanno" gli sorrido. "Non potrebbe esserci regalo migliore di te" mi sorride lui.
I suoi occhi sembrano rossi. "Stai bene?" gli chiedo. "Sono gl'horcrux" mi confessa. "Stai ancora continuando?" chiedo disapprovando la sua scelta. "Si e non puoi fare nulla per impedirmelo".
"Tom...ti stai distruggendo!".
"Non sei tu a dirmi cosa devo fare! Tu sei una fottuta dea immortale!"
"Anch'io posso morire. Tom...non voglio perderti".
"Mi hai già perso. Tom Riddle è morto"
"Non permetterò che sia un mostro a crescere mio figlio".
"Allora temo che non dovremmo rivederci mai più. O sottostai alle mie regole o sai dov'è l'uscita".
"Perchè mi stai facendo questo?" gli chiedo ormai con le lacrime agli occhi. "Perchè non mi hai lasciato scelta. Ci abbiamo provato piccola".
"Tom" sussulto. Lui prende il mio viso tra le sue mani avvicinandolo al suo petto. "Il mio cuore batte ancora e batte per te, per Theo...batte per noi e per la nostra famiglia".
"Sappi che anche se non sono al tuo fianco ti amo e lo farò sempre. Mi avete stregata, professor Riddle".
"Non sono più professore".
"Ma lo eri. A Hogwarts stavamo bene".
"A Hogwarts ci nascondevamo".
"E adesso no?".
"Adesso tutti sanno di noi. Tutti sanno che Egle Blossom è la moglie di Lord Voldemort; cancelliere supremo del ministro Inglese".
"Scoppierà una guerra. Tieni a bada la bomba" gli consiglio lasciandogli un bacio sulle sue guance fredde.Esco dalla stanza ma lui mi ferma sbattendomi al muro. "Non andartene. Ti prego" mi sussurra. "Tornerò. È una promessa Tom. Sorveglierò su di te. Sii cauto" gli dico infine sparendo in una nuvola che mi riporta sotto le mie calde coperte.
Abbraccio il cuscino quando l'unica cosa che vorrei fare è stare tra le sue braccia.
01.01.1949
"Tornerò da mio marito" annuncio al consiglio. "È pericoloso!" esclama Ares. "Non per me. Anche quel mondo mi appartiene. Tom non mi farà del male".
"Sai che qui sei al sicuro e lo sarai sempre ma se questa è la tua decisione nessuno te lo impedirà" dice Zeus.Sorrido soddisfatta e dopo aver sentito cos'altro avevano da dire torno a casa, torno da Tom.
Mi smaterializzo sotto forma di fuoco nel camino del suo studio. "Ti amo" gli dico. Lui corre ad abbracciarmi senza curarsi del fatto che sia ancora calda. Mi bacia più e più volte. "Ti prometto che non me ne andrò, non più".
"E io ti prometto che farò il possibile per non farti andar via" mi sussurra.Mi solleva e mi fa sedere sulla sua scrivania gettando tutto a terra. I miei vestiti spariscono e lui leva i suoi.
Entra dentro di me dopo tempo che mi sentivo vuota. Inizia a baciarmi per bloccare i gemiti. "Ti amo" mi dice.
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Amore Proibito
FanfictionE se un professore s'innamorasse di un'alunna? Il giovane insegnante di difesa contro le arti oscure nota la giovane Egle Blossom quando lei era ancora sul treno, inconsapevole del suo futuro e del suo passato.