OTTO

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Luigi POV

Me ne stavo comodamente seduto sul letto quando Luca entrò in stanza, comunicandomi che Maria ci aveva chiesto di scrivere un piccolo pezzo sul nostro percorso qua dentro.

Non sarebbe stato facile racchiudere quasi 6 mesi in poche righe.

Mi ero rifugiato in cucina a quest'ora, quando in casetta non c'era nessuno.

O quasi...

Stavo per iniziare a scrivere quando una figura entrò nella stanza.

<<Ciao>>
Mi disse soltanto mentre si sistemava dietro al bancone per farsi un tè.

Mi persi a guardarla con la penna ancora a mezz'aria.

<<Che c'è?>>
Chiese lei imbarazzata notando che la stavo osservando.
Sorrisi per l'effetto che ancora le facevo.

<<Niente, pensavo solo che sei molto bella.>>
Ed era la pura e semplice verità.

Quando stavamo insieme glielo dicevo nei momenti in cui si sentiva meno bella, quando invece ai miei occhi era ancora più bella del solito.
Come adesso, che indossava un enorme felpa rubata sicuramente ad Alex e le pantofole rosa che adorava tanto, con i capelli un po' in disordine.

Per me adesso era semplicemente bellissima.

E amavo dirglielo quando non si sentiva affatto bella.

Mi raggiunse al tavolo con la tazza calda sedendosi davanti a me.

Non mi guardava, osservava il foglio che avevo davanti.

<<Cosa scrivi?>>
Chiese prendendo un sorso di tè.

<<Maria ci ha chiesto di raccontare il nostro percorso qui.>>
Spiegai sotto il suo sguardo curioso.

<<Non hai ancora scritto niente.>>
Notò.

<<Non mi sento ispirato.>>

Le comparve un sorrisetto furbo sulle labbra.

<<Rimediamo subito allora.>>
Si alzò dal tavolo e si mise dietro il bancone invitandomi con lo sguardo a seguirla.

<<Quando stavamo a casa e non avevi ispirazione per le tue canzoni cucinavamo sempre qualcosa.>>
Mi ricordò mentre la raggiungevo.

Era così surreale come ogni cosa si incastrasse perfettamente per noi due.
E ancora mi chiedevo perché l'avevo allontanata quando era lei la mia più grande ispirazione.
Lei era semplicemente tutto quello che volevo oltre la musica.

Eppure l'avevo lasciata.

La mia attenzione venne catturata dalla ragazza che mi dava istruzioni su cosa dovevo fare e solo dopo svariati minuti riuscimmo a infornare la torta.

Mi fermai a guardarla per un po' mentre puliva il bancone con il volto rilassato, era tranquilla e nonostante fosse sporca di farina perfino sul viso mi ritrovai a pensare ancora una volta che fosse dannatamente bella.

Afferrai il primo straccio che mi capitò sotto gli occhi e mi avvicinai a lei.
Le posai una mano sul braccio per voltarla verso di me e solo in quel momento mi resi conto di quanto fossimo vicini.

Lei puntò i suoi occhi nei miei e lo stesso feci io.

Portai lo straccio sulla sua guancia e strofinai delicatamente.

<<Sei sporca di farina.>>
Le spiegai.

Lei non disse niente, si limitò a perdersi nei miei occhi e così feci anche io.

Partirò da zero //Luigi//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora