QUATTORDICI

1K 34 5
                                    

<<Salta di più!>>
Esclamò Elena.

Stavo in sala prove da almeno 4 ore ed ero veramente esausta.

Forse era il grande nervosismo che provavo a farmi sentire così tanto stanca, o forse era solo la paura di deludere l'unica persona che ci tenevo davvero fosse fiera di me.

Però neanche pensare al mio piccolo raggio di sole mi faceva dare il massimo in sala.

Mi sentivo tremendamente frustrata.

Odiavo non riuscire a esprimere quello che avevo dentro.

<<Scusa Elena...>>

<<Non devi scusarti se la tua testa ti blocca.>>

La guardai perplessa.

<<Si vede lontano un chilometro che stai pensando a qualcosa che ti frena nell'esprimere i tuoi sentimenti.>>

Era così ovvio?
A quanto pareva si.

<<Ora torna in casetta, riposati un po', libera la mente e domani ricominciamo a provare.>>

<<Ok...>>
Annuii, grata alla ragazza per avermi capita e non aver fatto domande.

Mi sedetti in sala relax ad aspettare Carola che stava lavorando in sala con la maestra.

Dopo quasi 20 minuti che la stavo aspettando mi venne quasi l'impulso di andare in sala con lei a lavorare.

Ma poi mi pentii immediatamente di ciò che avevo pensato. Non riuscivo a lavorare in tranquillità con Elena figuriamoci con la maestra.

Mi passai una mano sulla fronte frustrata dalla situazione.
Odio quando i miei pensieri mi impedivano di lavorare bene.
Ero riuscita per due anni a mettere via le mie emozioni e adesso, in soltanto 3 mesi lui era riuscito a sconvolgere tutto.

Eppure, nonostante fossi arrabbiata con lui, ogni volta che lo guardavo riuscivo a vedere solo il bene che mi aveva fatto.
Perché è vero, mi aveva lasciata in uno dei momenti più duri della mia vita, ma non lo sapeva. Lui non sapeva niente e io non avevo fatto niente in questi due anni per farglielo capire.

Ma lui non sapeva l'enorme paura che provavo ogni mattina quando mi svegliavo, che mia figlia mi venisse a chiedere dov'era suo padre.
Perché non avrei saputo cosa dirle.

<<Che ci fai qua?>>
La voce di Serena mi riportò alla realtà.

<<Sto aspettando Carola...>>

<<Credo che ne avrà per un po'...>>

Sorrisi rassegnata all'idea che sarei rimasta ad aspettarla per ore.

<<Tutto ok?>>
Chiese delicata la ragazza.

<<Si...tutto ok.>>
Abbozzai un sorriso per tranquillizzarla ma lei non si faceva abbindolare così facilmente come gli altri.

<<Non è vero, dimmi cosa c'è che non va.>>

Riflettei sul dirgli la verità o meno.
Ma alla fine decisi di omettere il particolare più importante.

<<Se vuoi bene ad una persona gli dici la verità no?>>

Lei annuì alle mie parole.

<<Io ci tengo a Luigi ma gli ho tenuto una cosa nascosta per anni e non riesco a dirgli la verità. Ho paura che sapendola si allontanerà di nuovo da me.>>
Le confidai.

<<Se lui tiene a te, qualsiasi sia la verità, non ti lascerà. Ti sosterrà anche nelle difficoltà. Lo vedo com'è quando sta con te e non era mai stato così prima del tuo arrivo. Ti vuole bene Vero, davvero.>>
Feci un lieve sorriso.

Partirò da zero //Luigi//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora