CINQUE

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<<Tu sei fuori di testa!>>

<<Non urlare!>>

<<Non sto urlando!>>

Erano almeno 20 minuti che ascoltavo la discussione tra Albe e Serena, che stava avvenendo nella cucina alle mie spalle, mentre io ero comodamente seduta sul divano con una bella tazza di tè caldo tra le mani.

Vidi entrare Sissi che mi rivolse uno sguardo confuso.
Mi limitai a scuotere la testa rassegnata all'idea delle loro voci che si sovrapponevano da minuti ormai.

<<Che gli prende?>>
Sentii una voce famigliare, troppo familiare.

Mi voltai incontrando la figura di Luigi che guardava i due litigare.

Presi un sorso del mio tè prima di rispondergli.

<<Quando mi sono alzata stavano già così.>>
Spiegai e il ragazzo annuì per poi dirigersi in cucina dove Sissi stava preparando la colazione.

<<Vero!>>
Mi sentii chiamare, mi girai verso i ragazzi.

Era stato Albe a chiamarmi.

Mi alzai, stufa della situazione, volendo andare in sala a provare.

<<Io non voglio entrarci.>>
Gli dissi, posando la tazza sul bancone e infilando il giubbotto.

Mi bloccai sulla porta.

<<Sere tu non hai lezione tra 10 minuti?>>
Attirai l'attenzione della ragazza che mi guardò confusa.

Indicai con gli occhi la sua giacca, aspettando che mi seguisse.

Vidi Albe passarsi una mano in mezzo ai capelli mentre la ragazza usciva prima di me a passo svelto.

La raggiunsi sulla strada.

Aveva un razzo al posto dei piedi oggi?

<<Sere non correre!>>
La richiamai dal fondo della via non riuscendo a stare dietro al suo passo.

Si fermò di colpo e quando si voltò nella mia direzione vidi i suoi occhi arrossati.

Mi avvicinai piano.

<<Cosa sto sbagliando?>>
Mi chiese piano.

<<Io non capisco.>>
Disse a se stessa rassegnata.

<<Sere cos'è successo?>>
Provai a chiederle anche se la vedevo talmente sconvolta che non volevo infierire.

<<Io non lo so...>> Iniziò. <<Quando mi sono alzata era tutto ok, poi non so cosa ho fatto ma ha dato di matto.>>
Vedevo la confusione nei suoi occhi.
<<Ha iniziato a dire cose senza senso...mi ha detto che sono ipocrita, senza cuore, infantile...>>

Le posai una mano sulla spalla.

<<Non mi aveva mai parlato in quel modo.>>
Poso gli occhi nei miei.
Vedevo tanto, soprattutto vedevo il suo cuore spezzato.
E involontariamente si smosse anche il mio.

Misi un braccio intorno alle sue spalle e insieme ci dirigemmo agli studi.

In questo momento aveva bisogno solo di ballare.

Entrai nella prima sala libera che trovai e la portai con me.

La ragazza era ancora scossa ma guardava confusa i miei movimenti.

Poggiai il mio borsone a terra e anche il mio giacchetto finì nel medesimo posto.

<<Cosa stai facendo?>>
Chiese mentre reprimeva un singhiozzo.

Partirò da zero //Luigi//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora