otto

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Harry Styles.

Nora guidava più veloce dell'ispettore Styles, perciò raggiungemmo Port Angeles entro le quattro

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Nora guidava più veloce dell'ispettore Styles, perciò raggiungemmo Port Angeles entro le quattro. Non passavo una giornata fuori con delle persone da un sacco di tempo, e quella sferzata di estrogeni mi rinvigoriva.

Ascoltavamo canzoni rock piagnucolose, mentre Nora si perdeva in chiacchiere a proposito dei ragazzi che frequentava.
La cena con Lee era andata molto bene, e sperava di arrivare al primo bacio entro quel sabato sera. Sorrisi tra me e me, soddisfatto.
Abby era passivamente felice di andare al ballo, ma Ben non le faceva né caldo né freddo. Nora cercò di costringerla a confessare chi mai fosse il suo tipo, ma dopo un po' interruppi quell'interrogatorio spostando il discorso sui vestiti, per risparmiarla. Abby mi lanciò un'occhiata piena di riconoscenza.

Port Angeles era una piccola, bellissima trappola per turisti, molto più caratteristica e raffinata di Forks. Ma Nora e Abby la conoscevano bene, perciò non avevano in programma di sprecare tempo sul pittoresco molo al centro della baia. Nora fece rotta senza indugio verso l'unico grande magazzino della città, qualche isolato più all'interno rispetto alla facciata dedicata ai visitatori.

L'abbigliamento richiesto per il ballo era "semiformale", e non eravamo granché sicuri di cosa volesse dire. Sia Nora che Abby restarono sorprese, quasi incredule, quando confessai che a Phoenix non avevo mai partecipato a un ballo.

«Non ci sei mai andato con un ragazzo o una ragazza con cui stavi, o qualcosa del genere?», chiese Nora dubbiosa mentre entravamo nel grande magazzino.

«No, davvero». Volevo convincerla senza dover confessare i miei problemi con la danza. «Non uscivo granché».

«Perché no?», mi domandò.

«Nessuno mi invitava», fu la mia risposta, sincero.

Lei sembrava poco convinta. «Qui la gente ti invita fuori», mi fece notare, «e tu rifiuti». Eravamo arrivati nel reparto femminile, pronti a perlustrare gli scaffali in cerca di vestiti eleganti.

«Be', esclusa Ellie del corso di francese», disse Abby a bassa voce.

«Scusa?». Deglutii. «Cos'hai detto?».

«Ellie ha detto a tutti che verrà con te al ballo di fine anno», m'informò

Nora, con uno sguardo sospettoso.

«Cos'ha detto?». Dalla voce che mi uscì sembrava che qualcuno mi stesse strangolando.

«Te l'ho detto che non era vero», mormorò Abby a Nora.

Restai zitto, perso dentro una sorpresa che si stava rapidamente trasformando in irritazione. Ma ormai eravamo arrivati agli scaffali giusti, era ora di darsi da fare.

La gamma dei vestiti non era ampia, ma le mie amiche trovarono qualcosa da provare. Mi accomodai su una seggiola bassa proprio dentro il camerino, accanto agli specchi, cercando di controllare la mia stizza.

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