Harry Styles.
Aveva appena cominciato a scendere una pioggerella invisibile, quando Louis imboccò la strada di casa mia. Fino a quel momento, avevo creduto di poter trascorrere qualche ora nel mondo reale assieme a lui.
Ma poi vidi l'auto nera, una Ford stagionata, parcheggiata sul vialetto, e lo sentii borbottare qualcosa di incomprensibile in tono cupo e irritato. A ripararsi dalla pioggia sotto la bassa veranda c'erano Ezra Ritz e, di fronte a lui, suo padre, sulla sedia a rotelle. Hall era impassibile, immobile, e non riusciva a staccare gli occhi da Louis che stava parcheggiando sul ciglio della strada. Ezra guardava in basso, mortificato.Louis era furioso: «Stavolta hanno passato il segno».
«È venuto a mettere in guardia Des?», chiesi, più in ansia che arrabbiato.
Louis rispose soltanto con un cenno di assenso verso di me e uno sguardo torvo verso Hall, nascosto dalla nuvola di pioggia.
Grazie al cielo, Des non era in casa.«Lascia fare a me», suggerii. Lo sguardo nero di Louis stava per gettarmi nel panico. Con mia grande sorpresa, fu d'accordo. «Probabilmente è la scelta migliore. Però fai attenzione. Il bambino non sa nulla».
Rimasi perplesso di fronte alla parola "bambino".
«Jacob non è tanto più piccolo di me», gli feci presente.
Mi guardò, e la sua rabbia svanì all'istante. «Sì, lo so», mi assicurò con un sogghigno. Prima di scendere, lo guardai sospirando.
«Falli entrare, così potrò andarmene. Tornerò al tramonto». «Vuoi che ti lasci il pick-up?», gli proposi, ma intanto pensavo a come giustificare con Des l'assenza del mezzo.
«Ricorda che io a piedi sono molto più veloce del tuo pick-up». «Non sei obbligato ad andartene», dissi mestamente.
Sorrise della mia espressione malinconica: «Invece sì. Dopo che ti sarai liberato di loro», e lanciò un'occhiata truce verso Hall ed Ezra, «ti toccherà preparare Des a conoscere il tuo nuovo ragazzo». Sfoderò un sorriso a trentadue denti.
«Tante grazie, che bella notizia». Ed ecco di nuovo il sorriso sghembo che amavo tanto. «Tornerò presto, lo prometto». Lanciò un'altra occhiata alla veranda e si avvicinò per baciarmi, approfondendo il bacio un po' troppo, ero sicuro lo stesse facendo apposta.
Il mio cuore rimbalzò frenetico, e anch'io schizzai con gli occhi alla veranda. Hall non era più impassibile, si stringeva forte alla sedia a rotelle.
«Presto», ripetei con forza. Poi scesi dal pick-up, sotto la pioggia. Sentivo il suo sguardo addosso, mentre correvo verso la veranda sotto la pioggerella insistente.
«Ehi, Hall. Ciao, Ezra». Racimolai un po' di entusiasmo per salutarli. «Des è fuori fino a stasera... Spero che non abbiate aspettato troppo».
«Non tanto», disse Hall, a mezza voce, inchiodandomi con i suoi occhi neri. «Volevo solo portare questo». Indicò il sacchetto di carta che teneva in grembo.
STAI LEGGENDO
Compelled
VampireMATURE CONTENT. (IN REVISIONE) Quando la mamma di Harry si risposa e manda a vivere il figlio con il padre, nella piovosa cittadina di Forks, a Washington, Harry non prevede affatto che la sua vita possa subire grandi cambiamenti. Almeno fino a qua...