Apre la finestra ed entra in casa, appoggio i piedi a terra.
« Diana, » si toglie la maschera « non devi fingere che sia tutto a posto. Hai gli occhi stanchi, spenti. »
« Da che pulpito. »
« Smettila, è normale non stare sempre bene, non devi essere sempre quella forte che consola me Diana, quante volte, eh? Non puoi sempre piangere da sola mentre gli altri pensano che tu stia bene, chiedere aiuto non è sbagliato. » mi pettina i capelli aggrovigliati con le mani.
« Tu non pensi che stia bene. »
« Proprio per questo ti sto dicendo di sfogarti. » passa dietro di me continuando a pettinarmi i capelli.
« E perché tu stai così? Non è possibile che questa cosa tocchi solo me. »
« Ti ho confessato che mi sono messo con una ragazza solo perché in un qualche modo mi ricordava te senza essere ubriaco, secondo te sto bene? Certo che questa cosa mi ha toccato. »
« Sí, ma tu hai passato di peggio. Posso dirti una cosa? »
« Dimmi. »
« Aih! » sento un capello che si strappa,
« scusa. »
« Mi sento un po' un'ipocrita a dirtelo perché probabilmente tu mi dirai che non ho colpe, ma so che non sono stata brava con te e quindi per favore non dirmi che non ho colpe. »
« Diana ma cosa stai dic- »
« Mi dispiace per non esserti stata vicino quanto Tony Stark è morto. Ho sinceramente pensato a me stessa in modo egoistico, non volevo avvicinarmi a te perché avevo paura di stare male di nuovo; certo pensavo anche a te, ma ero terrorizzata al pensiero di soffrire di nuovo. »
« Cosa dovrei dirti? »
« Niente, volevo solo scusarmi, non voglio che accetti le mie scuse. »
« Quindi non posso farlo? »
« No, lasciale lì. »
« Non puoi scusarti pretendendo che non ti perdoni. » continua ad accarezzare i miei capelli.
« Peter ma come sei finito con me? Sinceramente, sei la persona migliore che conosco e non posso dire di essere la peggiore, ma sono orribile. »
« Non lo sei, »
« Non dirlo, non dirlo, non puoi pensarlo veramente. »
« Non puoi sapere cosa penso. » la sua voce continua ad essere dolce e calma, perché è così grande?
« Io non voglio che lo pensi. »
« Certo che hai proprio l'idea che faccia ciò che dici, eh. » torna davanti a me « Su, ti porto a letto. » annuisco, mi prende la mano e mi trascina in camera; prende il pigiama da sotto al cuscino, « Posso mettertelo o non vuoi? » lo tiene in mano come se fosse uno straccetto.
Alzo le braccia « Fai tu. »
Mi gira e fa scorrere la zip, si abbassa e mi alza i piedi per le caviglie sostituendo la tuta ai pantaloni; si rialza e mi slaccia il reggiseno e mette la canottiera.
« Grazie, oggi non so cosa mi prende, non sono a posto. » dico prima di rigirarmi, mi prende per i fianchi e mi abbraccia da dietro appoggiando la testa di fianco alla mia.
Rimango immobile, « Diana tu mi fai sentire bene senza nessun perché, » sospira « in realtà dei motivi ci sono ma te li avevo già elencati una volta, se non ricordo male. »
Appoggio le braccia sopra alle sue iniziando a sentire gli occhi gonfi e la voce tremante « Odio la mia vita, Peter io odio tutti, ma terribilmente, vorrei farli sparire in ogni istante, odio i miei genitori che mi hanno fatta nascere così e odio questa società perché mi ha costretta a crescere come uno scarto e più di tutti odio me stessa Peter. » riprendo il respiro « Mi odio perché sono sbagliata, perché in fondo lo so che è solo colpa mia se ho vissuto così, se odio gli altri, se non mi importa di risolvere i danni che combino, se quelle persone sono morte e se altre ne moriranno. Ho creato solo problemi, non ho mai aiutato nessuno! » mi volto verso di lui « E non provare a dire che ho aiutato te! Sei quello che ho ferito di più senza uccidere. » punto l'indice sul suo petto iniziando a piangere senza controllo, lui non risponde.
« Perché sei ancora qui? Io non me lo merito, non ti voglio, non voglio che stai qui, ti prego. » lo guardo implorandolo di rispondere.
« Vuoi che vada? »
« Sí, non lo so Peter, non lo so, non so perché sto così. So solo che ti, ti odio. » cerco inutilmente di asciugarmi le lacrime sul collo.
Mi prende di nuovo tra le sue braccia senza dire nulla, « Non voglio che mi ami Peter. » dico nascosta nel suo petto.« Diana tu non sai quello che vuoi, ne sono sicuro. » mi alza la testa e dà un bacio sulla fronte. « Su, mettiti a letto. » scosta le coperte e mi fa sdraiare coprendomi.
Perché le cattiverie che gli ho detto non gli fanno nulla? Perché non reagisce? Lo odio.
Lo odio?
Perché è così bravo?Chiudo gli occhi, « Dormi. » dice asciugandomi le guance.
Apro gli occhi, la luce mi acceca, li richiudo immediatamente, la testa mi sta scoppiando neanche avessi preso una sbronza potentissima.
Cos'è successo ieri?
Oh, sí.
Peter! Mi siedo e mi guardo intorno, non è nel letto, men che meno in camera, mi sembra di aver già visto questa scena.
Passo le mani tra i miei capelli per scostarli dal volto e scendo dal letto sentendomi pesante. Vado in sala, eccolo: è sul divano.
Indossa solo una delle mie magliette, è possibile che abbia dormito senza coperta a gennaio!?
Giro in cucina e mi preparo il caffè.
Ieri sera era no, questa settimana è stata no.
Non riesco ancora a capire perché sono crollata così seppure siano diversi giorni che non faccio altro che sfogarmi. Pensavo di aver finito.« Hey, » interrompe i miei pensieri.
« Hey, » alzo la testa rimanendo appoggiata al bancone con la schiena.
« Mal di testa? »
« Già, » mi giro per preparargli il caffè.
« Hai pianto come una bambina ieri. » sento che sposta la sedia per sedercisi sopra.
« Hai ragione. » sospiro.
« Stavo scherzando, sinceramente mi ha fatto piacere. »
« Vedermi così? »
« Sí, »
« Lo sapevo che le tue perversioni non erano finite. » sorrido.
« Non intendevo "piacere" in quel modo! » spalanca gli occhi.
« Ti ho frainteso, pensavo di fossi fatto felice pensando a ieri sera, ma in effetti ti sei appena svegliato quindi è tutto spiegabile. » mi rigiro mettendo la tazza nel lavandino.
« Di cosa-? » ,accavalla le gambe « Ah, non è possibile che pensi soltanto a me in quel modo, non mi eccito per qualunque cosa! »
« E va bene, mi sono sbagliata! » alzo le braccia.
« A proposito, » beve l'ultimo sorso, « cosa pensi di farne delle cicatrici che hai sulla schiena e sulle gambe? »
« Molte di quelle non rimarranno. »
« Sí, ma qualcuna è abbastanza grossa, »
« E pensare che qualcuno non ci credeva all'inizio e mi ha lasciata tutta la notte a sanguinare » tossisco apposta.
Ruota gli occhi « Me la farai pagare per sempre? »
Dio, non posso quando mi guarda così.
« No, forse. » sorrido.« Va be, sarà meglio che vada ora, » si alza per andare in sala dove ha lasciato la tuta per terra. Lo seguo, mi è tornata una cosa alla mente « aspetta, alla fine quel tuo amico avvocato l'hai aiutato? »
« Beh, » risponde mentre si toglie la maglietta « ora la situazione si è fatta più complicata per via di quello che è successo, però ha trovato ciò che cercava. »
« Bene, almeno i nostri sforzi sono serviti a qualcosa. » distolgo lo sguardo quasi automaticamente.
« Allora, ci vediamo sabato. »
« A sabato. »Ciao a tutti, come sta andando la lettura? Spero vi piaccia.
Tenetevi pronti per il prossimo capitolo super spicy🤭
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Incontri segreti 🕸 II
FanficSequel di "Incontri segreti", la storia di Diana e Peter. Sono passati diversi anni, Diana va al college e non parla con Peter da quel terribile giorno in cui tutto è finito, vive la solita vita abbastanza solitaria a eccezione dei suoi due amici. T...