3.1: Prime discussioni

33 4 0
                                    

Due ombre nere precipitarono giù dal cielo abbracciandosi come se fosse stata l'ultima volta, una delle due urlava mentre l'altra serrava le labbra per contenersi almeno un po'. Atterrarono su due piedi facendo finta che quel momento imbarazzante non fosse mai avvenuto, ma il polverone fastidioso che alzarono fece lacrimare e chiudere un paio di volte gli occhi ad entrambi.

"Maledetti voli! Non mi mancheranno"

"Se ci arrivi vivo..."

"Yahh! Non dirlo neanche per scherzo!"

Hyunjin, oltraggiato da quella frase, fu il primo a staccarsi da Nanà con un goffo saltello e a girarsi velocemente verso il panorama.

Il ragazzo chiuse gli occhi quando si rese conto di quanto i suoi gesti potessero risultare strani o divertenti.

La bassina tra i due decise che le serviva un momento per riprendere fiato e pensare a come procedere. Tolse per un momento il cappello il lana ma la paura di prendersi un raffreddore glielo fece rimettere fino a sotto le orecchie. L'erba le solleticava le caviglie scoperte mentre le mani corsero a toccare un fiore al suo fianco che le sembrava particolarmente carino. Guardò il cielo dai colori rossicci-violacei, incurante dello sguardo che le rivolgeva il più alto.

Erano atterrati su una una stradina di montagna che dava la visuale su un paesino, quello in cui viveva la protagonista. Ciò che lo rendeva particolare erano sicuramente i rampicanti e i fiori che si intrecciavano a quasi ogni casetta.

Ad una seconda occhiata più attenta, non poteva che crescere la meraviglia negli occhi dei visitatori: ogni palazzo aveva le pareti di un colore bizzarro, le condizioni in cui vivevano erano spesso al limite del sopportabile ma lo stupore dei visitatori bastava per rincuorare i cuori dei cittadini. Per non parlare delle forme particolari, Nanà sembrò scorgere lì in mezzo un palazzo a forma di cupcake ed uno sembrava una navicella spaziale.

Solo un edificio aveva pitture immacolate: una chiesetta dall'aria abbandonata. Dalla porta d'ingresso uscivano due o tre fedeli che avevano finito le loro preghiere mattutine.

In mezzo a tutto quello assembramento l'edificio bianco latte doveva sentirsi fuori luogo. Così come lo era la moretta, vestita invernale in una giornata calda di primavera. Stonava ma lei sembrava non farci caso, non sapeva neanche cosa l'avesse trattenuta dal non circondare il collo scoperto del suo compagno di avventure con una delle sue sciarpette in lana.

Erano le prime ore del giorno e, in piccoli gruppi, alcuni pescatori camminavano verso il mare salato e trasportavano su cariole mal ridotte: secchi, reti, canne da pesca, un po' di pane avvizzito e formaggio da mangiare durante la breve pausa.
Altri gruppetti di contadini si dirigevano ai loro piccoli orti per far fruttare qualcosa che più in là li avrebbe messi in crisi tra due scelte: venderli o sfamare i propri figli fino ad inverno inoltrato.

"Dobbiamo trovare la casa della bambina"

"Tss...Neanche il tempo di prendere un po' di sole"

Hyunjin alzò un sopracciglio.

"Che c'è?! Io ho bisogno di questo sole per non ammalarmi!"

"Ma se sei coperta dalla testa ai piedi! Non so neanche come tu faccia a non affogare in mezzo a tutta quella lana"

"Parla il signorino che crede di essere alle Hawaii. Quella camicia se fosse stata un altro po' più fine, avresti potuto farne a meno tranquillamente e nessuno se ne sarebbe accorto"

Il battibecco si chiuse subito, lei si alzò dal prato scuotendo le mani sui pantaloni sporchi di terra.

"È ora di scendere. Andiamo"

Il Principe Delle Rondini // Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora