6.3: Anche se ieri hai fallito, non è detta l'ultima parola

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Dire che Hyunjin e Nanà non avessero preso bene il fallimento totale era poco. Entrambi, chi più chi meno, odiava l'idea di essersi impegnato tanto per un fallimento.

Avevano pedinato i due protagonisti, avevano invaso la loro privacy e sopportato tutti quei pettegolezzi per avere più informazioni possibili e, nonostante tutto, era stato un game over bello e grosso.

E pensare che Hyunjin aveva usato tutta la sua sensibilità per comunicare e aiutare Hariman!

Fortuna che il game over non significava ripetere tutto daccapo...

"Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione e uscire da QUESTA storia!"

"Si ma quale...e soprattutto ci toccherà aspettare una settimana intera"

"Giusto..."

Perché ovviamente, come da copione, Hariman si addormentava e al risveglio avrebbe passato una settimana a letto con la febbre.

"Sfigato fino al midollo osseo"

"Dai poveretto... non esagerare"

"Ma pensaci... è un personaggio che fa davvero pena. Lo hanno chiamato anche Hariman, ti sembra forse un guerriero?"

Nanà scoppiò a ridere senza trattenersi neanche un po'.

"No-non ci credo! Ha un nome da persona coraggiosa..."

"Chi ha inventato questa storia doveva essersi appena lasciato con l'ex e ci ha riversato tutto l'odio in questo personaggio"

Dopo qualche altra battuta sul nome del protagonista maschile, i due si avviarono verso la casa dell'interessato.

Giaceva su un letto con aria stanca...no più che stanca era abbattuta.

"Buonasera Hariman"

"Come va? Ti sei ripreso"

Annuì soltanto senza neanche guardarli. Il suo sguardo era fisso sulle stelle che coronavano il cielo.

Nanà, come sempre, fu la prima ad approcciarsi a lui e consolarlo.

"Dai non ti dare la colpa, sono sicura che Sofia capirà"

"Sofia ha passato tutta la sua vita ad essere comprensiva anche per chi non se lo meritava"

Hyunjin e Nanà rimasero in silenzio, facendolo sfogare liberamente.

"Quando i suoi genitori si ammalarono, non poterono più lavorare quindi fu l'unica a prendersi cura dei suoi fratellini. Dovette lasciare la scuola perché "è un tuo dovere, sei tu la grande della casa". Così le dicevano...aveva un solo sogno. Insegnare. Ma fu costretta a metterlo da parte."

Nanà strinse una mano a pugno, non riusciva ad immaginare come una persona dolce e solare come Sofia fosse riuscita ad affrontare tutto con il sorriso.

"Per non parlare di tutti i sacrifici che dovette fare, a partire dal lavoro durissimo ai momenti di crisi economica. Veniva sempre da me per piangere ma si dava soli cinque minuti di tristezza. Diceva che non voleva che la sua famiglia soffrisse con lei, dopo quei minuti metteva su un sorriso e ritornava la solita buona Sofia. Ha sopportato troppo, ha compreso fin troppo. Non posso lasciare che lei aspetti e sopporti anche un fallito come me"

"Ed è per questo che siamo qui! Ti stiamo aiutando a risolvere il problema che blocca il lieto fine. Il vostro problema non è la mancanza di amore reciproco o la paura di rimanere soli perché sapete quanto vi amate"

"È vero, io e te abbiamo parlato di tante cose. Sono sicuro che il problema non sia lo stesso di prima"

Hyunjin poteva metterci la mano sul fuoco, sapeva con certezza che c'era dell'altro.

Il Principe Delle Rondini // Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora