3.2: La speranza è la prima a morire

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"COME SIAMO FINITI AD INSEGUIRE UNA COCCINELLA?"

"HWANG I-IO NON SO PER QUANTO ANCORA RIUSCIRÒ A CORRERE"

La coccinella, che volava via sempre più lontana dai due, cambiava colore ad ogni battito d'ali. Dall'azzuro passava al rosso e così via.

Arrivati davanti ad un porto marittimo il duo si fermò rassegnato. Nanà crollò sulle ginocchia e prese dei respiri profondi guardandosi attorno.

"Non può essere andata così lontana una mocciosa zampe corte, accidenti!"

Borbottò Hyunjin, innervosito più del solito.

"Aspetta...aspetta. Shh vieni qui, abbassati o ti vedrà"

Intervenne Nanà che, grazie alla sua posizione di ripresa muscolare, riuscì a scorgere l'esserino malvagio che li aveva obbligati a corrergli dietro per mezza mattinata.

"Cos-"

Seguì con lo sguardo il punto che la ragazza aveva indicato e la vide. Una coccinella azzurra di paura si copriva gli occhietti, tremando ad ogni passo d'uomo.

Se non li avesse fatti stancare così tanto avrebbero pensato che fosse anche carina.

Il più razionale tra i due trattenne per la manica l'istintiva ragazza. Dopo qualche secondo, successe una cosa che fece spalancare occhi e bocca ad entrambi.

Si, sapevano che la coccinella si trasformava in un omone alto e tutto muscoli ma non l'avevano mai visto dal vivo. In tutto ciò, per la prima volta, Nanà riuscì a strappare uno sbruffo di riso da Hyunjin.

"Quell'energumeno con un solo colpo farebbe diventare noi coccinelle, anzi fettine! Brr che spavento!"

Hyunjin capì al volo le intenzioni del tizio perciò prese per la manica Nanà e ricominciò a correre, spintonando tutti e tutto.

"H-hey! Non tirarmi così!"

Non poteva prenderle la mano come le persone normali? Nanà iniziava a credere che avesse il disgusto di toccare le altre persone. Anche perché era una persona assai pulita quindi non poteva dipendere da quello.

Riuscirono a salire subito dopo di lui e, quando raggiunsero i posti a sedere, si misero al suo fianco.
Tre posti perfetti per loro: l'omone, l'inverno in persona e lo spilungone.

Dopotutto non c'era differenza tra i tre. Ognuno, a modo suo, aveva qualcosa di strano o inusuale.

L'uomo si girò a guardarli con uno sguardo esasperato.

"Ma perché non mi lasciate in pace?"

"Perché Allys ha bisogno di te, si è persa nel bosco e senza di te non ritroverà mai più la strada di ritorno"

"Io non posso tornare, mi sono stancato di dover essere sempre il personaggio secondario. Voglio essere il protagonista della mia storia"

"Ma Allys non è sua amica? La lascia davvero lì tutta sola? Ha idea di quanto sia brutto essere abbandonati? Ti ritrovi sola e l'unica forza che ti fa resistere è la speranza. La speranza che qualcuno venga a cercarti..."

Gli occhi dell'uomo si iniziarono ad inumidire, così come quelli di Nanà che, travolta dalle emozioni, aveva rivolto il suo sguardo verso di lui, dimenticandosi completamente del ragazzo che aveva giudicato male fino a qualche momento fa.

Lo stesso che aveva stretto i pugni e stava mandando giù il nodo alla gola. Lo stesso che, dopo tanto tempo, aveva riprovato una sensazione vecchia: il senso di vuoto e di abbandono.

Senza nesppure saperlo, le parole di Nanà avevano segnato il cuore di due persone. Una aveva compreso il suo sbaglio, l'altra sembrava aver ricordato il motivo per cui era in quella situazione.

"Non sono d'accordo sulla frase 'la speranza è l'ultima a morire'. La delusione può portarla via in un lampo. E sai cosa succede dopo? L'ultimo step: la resa incondizionata"

Una lacrima solitaria scese giù per la guancia del corvino che la toccò con un dito e la guardò sorpreso. Quella era una lacrima. Una sua lacrima.

"Se veramente vuole bene alla sua amica, deve sapere anche che le sta facendo del male. Lei non deve scegliere se essere l'amico della protagonista o il personaggio principale, può essere entrambe le cose"

"Ehm scusate, vorrei aggiungere una cosa"

Hyunjin si schiarì la gola e tornò imperturbabile come sempre. Nanà pregò che non se ne uscisse con frasi inutili come quelle rivolte alla signora Malia.

"Si, dimmi"

"Non è vero che l'ha abbandonata, lo dico solo per correttezza. In realtà tutti i giorni passava a controllare se stesse bene"

Gli altri due, sconvolti dalle parole, spalancarono gli occhi sorpresi.

"Co-come lo sai?"

"Ci sono tanti indizi. Il primo è stato sicuramente trovare tovaglioli sporchi vicino alla piccola. Sappiamo tutti che non ce ne sono nei boschi...almeno che, qualcuno, cioè tu, non li porti dai paesini vicini ricolmi di cibo"

Nanà batté le mani entusiasta, intromettendosi nel discorso.

"Hai ragione! Hyunjin sei un genio, come ho fatto a non pensarci?"

"Ecco perché ti dico che bisogna avere sangue e mente fredda in queste situazioni. Comunque...era un indizio pressoché inutile, poteva essere chiunque, no?"

Annuirono vigorosamente entrambi, totalmente rapiti dalle parole del corvino.

"E invece no perché nelle vicinanze c'erano impronte minuscole, come quelle di un piccolo insetto, come quelle di una coccinella"

"M-ma nel bosco è pieno di animali e insetti. Come..."

"Ci sto arrivando, aspetta. Ultima osservazione: quando siamo arrivati ai piedi della bimba, ho visto un' ombra ed è lì che ho avuto la conferma"

"SISI MI ERA SEMBRATO DI INTRAVEDERLA!"

" E ovviamente non ne hai dubitato, sei proprio ingenua - le colpì la fronte con l'indice, senza farle troppo male. Si sorrisero prima di riprendere il discorso - Quando siamo ripartiti, ho chiesto a Nanà di aspettarmi. Sono tornato indietro, mi sono nascosto e ho visto un uomo lasciarle da mangiare dietro un sasso. Ed ho capito che non l'avevi abbandonata completamente"

"Hai ragione...volevo allontanarmi da lei ma non ci sono riuscito perché ero troppo preoccupato. Non poteva sopravvivere in quel bosco tutta sola..."

Qualche ora dopo

La riccia mise una mano sulla fronte per proteggersi dal sole e si fermò a guardare il tramonto. Vide la coccinella e Allys abbracciati e provò una gioia immensa. Ogni volta che risolveva una storia il suo cuore sussultava di gioia, quelle persone erano finalmente salve!

Il garrito di una rondine la distrasse dai suoi pensieri e si accorse che la fissava da sopra un albero. Di solito le piacevano tutti gli animali però, chissà per quale motivo, sentiva un senso di inquietudine dentro di sé. Si avvicinò per poterla osservare più da vicino ma, dopo un'ultima attenta occhiata, l'uccello spiccò il volo scomparendo in mezzo alle tante nuvole.

Si girò per tornare da Hyunjin ma quest'ultimo si era già avviato senza aspettarla. Non sembrava essersene accorto o, forse, aveva preferito fare finta di nulla. Questo Nanà non poteva saperlo.

Il Principe Delle Rondini // Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora