Un'altro capitolo completato tutto per voi! Spero che vi piaccia. Lasciatemi i vostri commenti come al solito!
Se avete un po' di tempo vorrei chiedervi un piccolo favore. Per quelli che trovano i tempo vorrei che informaste i vostri conoscenti di questa iniziattiva che sto cercando di aiutare:
https://www.indiegogo.com/projects/building-a-martial-arts-dojo
Anche solo metterla su Facebook aiuterebbe tanto! Grazie del vostro aiuto.
Vi saluto fino al prossimo capitolo!
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Viola non sapeva proprio come fermare le lacrime che le colavano dagli occhi. "Come ha potuto?! Perché l'ha fatto?" Non sapeva proprio come descrivere ciò che stava provando in quel momento. Era confusa ed arrabbiata e si sentiva stringere il cuore, non sapeva spiegarsi il perché. Sentiva ancora il battito del sangue che le scorreva nella vene ed un non so che di agitazione ed irrequietezza per non parlare dell'adrenalina che non la lasciava pensare in modo coerente. Lentamente, alzò le dita per toccarsi le labbra laddove quelle di Ryuuji avevano sfiorato le sue. "Mi ha baciata! No! Non era un bacio...non c'è riuscito. Non volgio crederci." Pensò, cercando di riorganizzare i suoi pensieri. La sua mente non voleva accettare quello che i sensori del tatto della sua labbra le ripetevano in continuazione, provando ancora il calore che l'azione di Ryuuji aveva lasciato su di loro. Non voleva assolutamente accettare che il suo primo bacio le era stato rubato in quel modo.
Dopo circa una mezz'ora rinchiusa in camera, riuscì a calmarsi abbastanza da poter pensarci su. Decise di far finta che non le fosse successo niente e di dimenticarsene completamente. "Non conta affatto come il mio primo bacio!" Pensò cercando di autoconvincersi. Però le parole di Ryuuji non riusciva proprio a toglierseli dalla testa. Cosa aveva voluto intendere per "quando cercherà di baciarti"? Come poteva sapere che Dario avrebbe cercato di baciarla...e poi, aveva tante ragazze dalle quali scegliere! Perché mai Ryuuji avrebbe dovuto pensare che Dario avrebbe scelto proprio lei? E di che s'impicciava anche se fosse vero? Di scherzi a mal gusto ne faceva tanti, però dichiarare certe bugie sugli altri non era affatto ammissibile! "Non pensavo che fosse tanto vigliacco!"
Viola passò qualche ora rinchiusa in camera, non avendo volgia di vedere nessuno. Non riusciva a decidere cosa avrebbe dovuto fare. Sarebbe riuscita a guardare Dario negli occhi dopo quello che le era successo? Avrebbe potuto vedere Ryuuji senza volerlo strangolare per non insospettire gli altri di quello ch'era successo? Non ne era affatto certa, però doveva riuscirci in qualche modo. Dopo molti ripensamenti, decise che l'unica soluzione che avrebbe funzionato per lei era di tenere gli occhi fermamente in basso e non guadare nessuno negli occhi.
Finalemente, essendo riuscita a calmarsi abbastanza da pensare razionalemente, decise di darsi una mossa, scavò nei bagagli per trovare il dentifricio e lo spazzolino e si lavò i denti e susseguentemente tutta la faccia, facendo attenzione a lavarsi bene le labbra. Fatto tutto questo, si sentì decisamente meglio.
Purtroppo, evitare gli occhi di tutti, come avrebbe presto scoperto, le sarebbe stato quasi impossibile. Non appena trovò il coraggio ad uscire dalla camera in cui si era rinchiusa, si ritrovò da sola nei corridoi. Aggirandosi per la locanda, scoprì che tutti gli altri si erano radunati nella sala da pranzo per mangiare. A dire il vero, adesso che ci pensava, aveva un po' di fame, però non gradiva aver gli occhi di tutti puntati su di lei, come sarebbe sicuramente successo se fosse entrata quando erano già tutti radunati lì. Però non voleva nemmeno restare a stomaco vuoto. Dopo qualche minuto a pensare cosa sarebbe stato meglio fare, si ricordò d'aver visto una macchinetta che vendeva delle bibite all'entrata, e vi si dirisse per poter almeno dissetarsi.

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Fior di Drago
Teen FictionViola è la non-così-tipica figlia di una famiglia agiata. È abituata a fare sempre quello che la pare e piace...finché non incontra il nipote del giardiniere, Ryuuji, che è venuto per caso ad abitare con suo nonno per un po’. Non riuscendo e non vol...